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Golden globe 2023: il ritorno in grande stile della manifestazione con la vittoria di Spielberg

Golden globe 2023: il ritorno in grande stile della manifestazione.

‘Gli Spiriti dell’Isola’ e ‘The Fabelmans’ sono i miglior film nella categoria commedia e film drammatico ai Golden globe.

The Fabelmans è il miglior film drammatico del 2022 per la Hollywood Foreign Press Association e Spielberg il miglior regista.

The Banshees of Inisherin – Gli spiriti dell’Isola nelle categorie comedy/musical vince il premio ai Golden Globe.

come miglior film del genere, migliore sceneggiatura per un film, migliore attore protagonista con Colin Farrell.

Everything Everywhere All at Once, vince i premi per migliore attrice in una commedia o musical con Michelle Yeoh e migliore attore non protagonista con Ke Huy Quan.

Austin Butler per Elvis e Cate Blanchett per Tár sono miglior attore e attrice non protagonista in un film drammatico,

Angela Basset è migliore attrice non protagonista per Black Panther: Wakanda Forever.

Tra le serie tv, House of the Dragon è il miglior drama, Abbott Elementary la migliore commedia, The White Lotus la miglior miniserie.

Zendaya è migliore attrice protagonista di una serie drammatica con Euphoria.

Kevin Costner, vince  il premio di miglior attore protagonista in una serie drammatica, per Yellowstone,

Quinta Brunson è il migliore attrice protagonista in una serie comedy con Abbott Elementary.

Jennifer Coolidge, con The White Lotus, è la migliore attrice non protagonista in una miniserie.

Di seguito i vincitori ai Golden Globe:

The Fabelmans: miglior film ai Golden Globe

Gli spiriti dell’isola: Miglior film comico o musical

Steven Spielberg Miglior regia di un film per The Fabelmans

Gli spiriti dell’isola: Miglior sceneggiatura di un film

Cate Blanchett,  Miglior attrice in un film drammatico per Tár

Austin Butler  Miglior attore in un film drammatico per Elvis

Michelle Yeoh Miglior attrice in un film comico o musical per Everything Everywhere All at Once

Colin Farrell Miglior attore in un film comico o musical Gli spiriti dell’isola

Angela Bassett, Miglior attrice non protagonista in un film Black Panther: Wakanda Forever

Ke Huy Quan, Miglior attore non protagonista in un film per Everything Everywhere All at Once

Argentina, 1985 è il Miglior film straniero

Pinocchio di Guillermo del Toro vince come Miglior film d’animazione

Miglior canzone originale Naatu Naatu, Kala Bhairava, M. M. Keeravani, Rahul Sipligunj (RRR)

 

Miglior colonna sonora di un film

Alexandre Desplat, Pinocchio di Guillermo del Toro

 

 

 

 

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 Elvis è il biopic del regista Baz Luhrmann con Austin Butler e Tom Hanks nelle sale dal 22 maggio

 Elvis è il biopic del regista Baz Luhrmann che racconta la vita e la carriera della leggenda del rock and roll Elvis Presley,

con Austin Butler nei panni di Elvis e Tom Hanks in quelli del manager colonnello Tom Parker.

elvis Elvis sarà nelle sale italiane dal 22 maggio.

 Elvis esplora la vita e la musica di Elvis Presley, viste attraverso il prisma della sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker.

La storia approfondisce le complesse dinamiche tra Presley e Parker nell’arco di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley

che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti; sullo sfondo un panorama culturale in evoluzione e la perdita dell’innocenza in America.

Al centro di questo viaggio c’è una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley.

Recitano al fianco di Hanks e Butler, la pluripremiata attrice teatrale Helen Thomson, Richard Roxburgh mentre Olivia DeJonge interpreta Priscilla.

Luke Bracey, Natasha Bassett,  David Wenham, Kelvin Harrison Jr.; Xavier Samuel  e Kodi Smit-McPhee.

Completano il cast Dacre Montgomery, Leon Ford, Kate Mulvany, Gareth Davies (“Peter Rabbit,” “Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds, Josh McConville  e Adam Dunn.

Per ritrarre le altre icone della musica del film, Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister Rosetta Tharpe;

il modello Alton Mason come Little Richard; il texano di Austin Gary Clark Jr., come Arthur Crudup, e l’artista Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.

 

 «Ci sono icone musicali che sono state molto importanti per me, da giovane ero un fan, ma non credo che quella fosse la ragione per cui volevo fare un film su di lui.

  • dice il regista Luhrmann –

La verità è che, in questa realtà contemporanea, la vita di Elvis è la tela perfetta su cui esplorare l’America negli anni ’50, ’60 e ’70.

42 anni sono un tempo breve, è vero, in cui però sono racchiuse tre esistenze incredibili, culturalmente e socialmente al centro di quel periodo».

«Il Colonnello Tom Parker – continua Luhrmann – credo che Tom lo cercasse, ci si è proprio buttato a capofitto, ma non spoilero niente perché il trailer si apre con lui che afferma:

“Ci sono persone che sostengono che sia il villain di questa storia”, e poi racconta tutto, ma non dice mai: “Hanno ragione”».

Austin Butler sul suo personaggio dice: «Ci sono stati tanti motivi che mi hanno portato qui, ma su tutti la possibilità di esplorare l’umanità di qualcuno che è diventato la cartina di tornasole di una società:

Elvis è una leggenda, ha raggiunto quasi uno stato super umano.

Avevo 27 anni quando mi hanno scelto e ora ne ho 30, l’ho esplorato per tre anni per trovare l’essere umano e ho lavorato con uno dei migliori registi di sempre.

È stata davvero una gioia, potrei farlo per il resto della mia vita.

Entrare nei suoi panni era una roba enorme. Quando è iniziato tutto volevo trovare un sound identico al suo, questo era il mio obiettivo,

sentendo una registrazione mia e una sua non avresti dovuto riconoscere la differenza e l’ho pensata così per diverso tempo.

Poi è arrivata la paura di non farcela, avevo un fuoco dentro che mi portava a lavorare, lavorare.

Per un anno prima di girare ho fatto voice coaching sei o sette volte la settimana e passato ore con diversi esperti per cercare il registro, l’accento, l’inflessione, tutto.

Puoi impersonare qualcuno, ma trovare l’umanità e la vita, la passione e il cuore è un’altra cosa.

Ho dovuto liberarmi da tutti quegli elementi e attraversare la sua vita nel modo più vero possibile».

 

Luhrmann e Butler sono stati a Graceland e a Nashville nello studio di registrazione di Elvis:

«È stato un dono incredibile la possibilità di stare a contatto con i cantanti gospel più incredibili di sempre: avevo le lacrime che mi scendevano, i brividi, è stata un’esperienza meravigliosa»,

spiega Austin.

La sceneggiatura di Elvis è scritta da Luhrmann con Sam Bromell, Craig Pearce e Jeremy Doner basata su una storia dello stesso Baz Luhrmann e Jeremy Doner.

I produttori di Elvis sono Luhrmann,  Catherine Martin, Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i produttori esecutivi sono Courtenay Valenti e Kevin McCormick.

Il team creativo che ha lavorato a Elvis include la direttrice della fotografia Mandy Walker , la scenografa e costumista  Catherine Martin, la scenografa Karen Murphy,

i montatori Matt Villa e Jonathan Redmond, il supervisore degli effetti visivi  Thomas Wood , il supervisore musicale Anton Monsted e il compositore Elliott Wheeler.

Le riprese principali di Elvis si sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma Producer Offset del governo australiano.

Il “TCB” alla fine del teaser trailer è un riferimento al nome della band di Presley, i “Taking Care of Business”,  durante il loro tour di concerti nel 1969.

 

Durante la produzione in Australia nel marzo 2020, sia Tom Hanks che sua moglie Rita Wilson sono risultati positivi al Coronavirus. Di conseguenza, la produzione è stata interrotta.

Ansel Elgort, Miles Teller, Austin Butler, Aaron Taylor-Johnson e Harry Styles hanno fatto tutti un provino per il ruolo di Elvis Presley.

Maggie Gyllenhaal e Rufus Sewell sono i genitori di Presley fin da  prima che si chiudesse la produzione .

Successivamente sono stati costretti ad abbandonare quando la produzione ha ripreso, 6 mesi dopo, a causa di conflitti di programmazione.

Questo è stato il terzo film di Baz Luhrmann girato in Panavision (anamorfico) dai tempi di Moulin Rouge! (2001).