diabolik chi sei

Diabolik, chi sei? diretto dai Manetti bros. con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone e Valerio Mastandrea

Diabolik, chi sei? è il film diretto dai Manetti bros.

Nel cast di Diabolik, chi sei?  ci sono:

Giacomo Gianniotti, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, Monica Bellucci,

diabolik chi seiPier Giorgio Bellocchio, Chiara Martegiani, Massimiliano Rossi, con Mario Sgueglia, Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti,

Michele Ragno, Amanda Campana, Andrea Arru, Max Gazzè,

con la partecipazione di Carolina Crescentini, Paolo Calabresi con Lorenzo Zurzolo

con la partecipazione straordinaria di Barbara Bouchet,

il sostegno Dell’Emilia-Romagna Film Commission e Friuli-Venezia Giulia Film Commission

con il contributo di Calabria Film Commission.

Diabolik, chi sei?  va in onda martedì 17 giugno su Rai 4 alle 21.20.

Diabolik, chi sei? ha la sceneggiatura firmata da Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve

La fotografia di Francesca Amitrano, la produzione di Mompracem, Rai Cinema e la distribuzione di 01 distribution.

Diabolik Chi sei?, diretto da Antonio e Marco Mainetti, è il terzo film sul re del terrore.

Diabolik e la sua complice, nonché amante, Eva Kant sono pronti a mettere in atto un nuovo ingegnoso piano,

mentre l’ispettore Ginko cercherà ancora una volta di impedire alla coppia di portare a termine la loro missione e riuscire finalmente ad arrestarli.

Questa volta il ladro e l’ispettore verranno entrambi catturati da una banda di criminali, ritrovandosi faccia a faccia intrappolati nella stessa cella.

Non avendo alcuna via d’uscita e sicuri di essere destinati alla morte, i due uomini avranno un confronto, durante il quale Diabolik rivelerà a Ginko il suo passato oscuro.

Nel frattempo sia Eva Kant che Altea sono alla ricerca dei loro uomini. Le due donne uniranno le forze per salvare i loro amati?

 

I fratelli Manetti  sul film dicono: Da lettori abbiamo visto Diabolik attraversare gli anni con quella capacità

magica, che hanno sempre i fumetti, di restare identico,

 e apparentemente della stessa età, mentre passano i decenni.

Abbiamo voluto metter e anche questa caratteristica nel film, facendo un balzo in avanti di un decennio.

Dopo gli anni 60 del primo e del secondo capitolo, ci troviamo improvvisamente negli anni 70.

Questo ha rappresentato una sfida per noi e per i nostri collaboratori artistici.

Scenografie, costumi e fotografia sono cambiati in modo piuttosto radicale:

dalla fredda razionalità ed eleganza che caratterizza gli anni 60, siamo passati alla follia eccentrica e rivoluzionaria del decennio successivo.

Questo ha dato un taglio completamente diverso al film , anche dal punto di vista cinematografico e di ritmo del racconto.

Se non bastasse, nella seconda parte, quando raccontiamo la sorprendente infanzia di Diabolik, abbiamo fatto un tuffo in dei non ben definiti anni 40,

cambiando ancora una volta lo stile, in maniera ancora più repentina, passando a un immaginario espressionista rigorosamente in bianco e nero.

Un’altra caratteristica del fumetto è che ogni storia nuova ti fa entrare in un mondo a sé, con personaggi nuovi che vivono una vita complessa e “tridimensionale” che inizia e finisce all’interno della storia stessa.

Così in questo film, oltre al cast fisso già presente negli altri  si sono aggiunti tanti nuovi attori a disegnare un caleidoscopio di personaggi, sia nella storia principale che nel racconto del passato del

leggendario criminale.

Diabolik stesso viene interpretato da più attori.

Per concludere, il terzo film è pieno di canzoni e di straordinarie interpretazioni

di grandi cantanti italiani e non.

Per il brano dei titoli di testa, dopo l’oscurità di Manuel Agnelli e l’eleganza di Antonio Diodato, siamo passanti al funky frizzante e stiloso dei Calibro 35 in coppia con Alan Sorrenti.

Questa canzone rappresenta la profonda differenza di questo film rispetto ai precedenti.

bettlejuice

Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton con Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Justin Theroux, Monica Bellucci, Jenna Ortega, e Willem Dafoe

Beetlejuice Beetlejuice è il film diretto da Tim Burton.

Il film è il sequel di Beetlejuice – Spiritello porcello.

E’ stato il film d’apertura, Fuori Concorso, dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Lunedì 16 giugno alle 21:15 il film arriva in prima TV su Sky Cinema, su Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

beetle juiceLa sceneggiatura è di Alfred Gough & Miles Millar, una storia di Gough & Millar e

Seth Grahame-Smith basata sui personaggi creati da Michael McDowell e Larry Wilson.

I produttori del film sono: Marc Toberoff, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Tommy Harper e Tim Burton.

Sara Desmond, Katterli Frauenfelder, Gough, Millar, Larry Wilson, Laurence Senelick e Brad Pitt alla produzione esecutiva.

Nel cast ci sono:

Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Justin Theroux, Monica Bellucci, Jenna Ortega, e Willem Dafoe.

Beetlejuice Beetlejuice  uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 5 settembre, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River.

Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid,

scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto.

Con i problemi che stanno nascendo in entrambi i regni,

è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone dispettoso torni nuovamente per scatenare il suo caos.

 Il visionario regista ha dichiarato: “Sono entusiasta.

Significa molto per me avere la prima mondiale di questo film alla Mostra di Venezia”.

e su Wimona Ryder ha aggiunto:

“Quando l’ho conosciuta, mi ha ricordato come mi sentivo da adolescente. E possedeva ciò che amo negli attori.

Può dire qualunque cosa attraverso gli occhi, rispecchiano la sua anima.

Così senza bisogno di dialogo esprime tante emozioni.

Questo è il motivo per cui facciamo film.”

Winona Ryder ha provato per decenni a realizzare un sequel di Beetlejuice tanto da incontrarsi segretamente col regista Tim Burton:

“Ci sono state un sacco di volte in cui i miei agenti non sapevano neppure che lo avrei incontrato”.

Michael Keaton sul regista ha dichiarato:

“Tim Burton è eccezionale nello scegliere gli attori” ha spiegato Keaton. “Non sempre gli viene riconosciuto il merito, ma se guardate i suoi film, ha sempre scelto cast davvero eccezionali”.

Jenna Ortega sul regista dice:

“Mi ha sicuramente aiutato a sentirmi meno sola.

“Sul set ti senti molto solo, può essere spaventoso.

Poter parlare con qualcuno che conosce bene questo ambiente e che la sperimentato tutto questo in prima persona è stata una grande fonte di conforto per me.

 Non potrò ringraziarla abbastanza per questo”.

 

30notti con il mio ex

30 notti con il mio ex diretto da Guido Chiesa con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey

30 notti con il mio ex è il film diretto da Guido Chiesa remake della pellicola “30 noches con mi ex” di Adrián Suar.

Nel cast di  30 notti con il mio ex ci sono:

30notti con il mio exMicaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Francesca Valtorta, Tommaso Ramenghi, Claudio Colica

e la partecipazione di Beatrice Arnera, Andrea Pisani e Anna Bonaiuto.

Bruno, ansioso da manuale, si lascia convincere dalla figlia adolescente a ospitare per un mese la sua ex moglie Terry, appena uscita da un lungo ricovero psichiatrico.

Sono solo 30 notti del resto, cosa potrà mai andare storto?

Eppure, l’esuberanza di Terry e la sua schiettezza mettono a dura prova la routine di Bruno,

incastrato in una relazione che non fa scintille e in un lavoro in cui non riesce a imporsi come vorrebbe.

Sul film il regista chiesa dice:

«30 notti con il mio ex ci riguardata tutti perché ci fa vedere quanto può essere complesso relazionarci con l’altro,

che può essere tanto un partner quanto un figlio, un amico, un datore di lavoro, un proprio vicino.

L’altro è sempre il nostro limite, spesso non riusciamo ad accettarlo perché vorremmo fosse come noi lo desideriamo.

Perciò non resta che sbaragliare le carte, come avviene con Bruno che si è chiuso su se stesso, impaurito da Terry che è piena di vita.

Ci sono tanti film meravigliosi che affrontano la tematica della salute mentale da un punto di vista drammatico

Ma con una protagonista come Terry sentivamo di poter agganciarci ai modi di fare della commedia italiana del passato in cui venivano prese delle tematiche serie per poi raccontarle con umorismo».

 

Anche Leo parla del film  e lo fa in questi termini:

“Tutti siamo stati amati da qualcuno con cui è stato difficile convivere, con cui non si riusciva a stare insieme.

 Un grande amore che non si è concretizzato per questo. Su cui ci siamo chiesti: perché non riusciamo a passare una giornata insieme senza litigare?

Come dice un vecchio proverbio, prima di giudicare qualcuno fai un po’ di chilometri con le sue scarpe».

 

Sul suo personaggio la Ramazzotti spiega:

«Di pazzerelle al cinema ne ho fatte.

Però di solito erano donne molto chiuse nella loro interiorità, nella loro depressione.

Stavolta mi piaceva l’idea di esplorare un personaggio attivo, affamato di vita, che mostrasse che non bisogna avere paura di rapportarsi con la malattia mentale, tantomeno renderla uno stigma».

Su come affronta il suo personaggio il disagio mentale la Ramazzotti  dice:

«Ne parla sempre, di continuo.

Perché il disagio non aumenta affrontando le cose, anzi, è esattamente il contrario.

La mente umana è fatta di paure, di fragilità.

Però si può guarire, si può riuscire a stare al mondo, grazie soprattutto alle cliniche e agli spazi che si prendono cura di persone che vivono la stessa situazione di Terry.

Ma la verità è sempre che bisogna avere paura di chi è fuori queste strutture, non chi c’è dentro».

 

 

 

ticket to paradise

Ticket to paradise di Ol Parker con George Cloney e Julia Roberts in onda su canale 5

Ticket to Paradise è il film diretto da Ol Parker autore anche, con Daniel Pipski, della sceneggiatura.

Il film è realizzato da  Universal ed è realizzato grazie agli incentivi del governo federale australiano e alla Production Attraction Strategy di Screen Queensland.

ticket to paradiseIl cast di Ticket to Paradise  è con i premi Oscar Julia Roberts e George Clooney

e con Tim Bevan, Eric Fellner, Sarah Harvey, Deborah Balderstone, Grant Heslov,  Lisa Roberts Gillan, Marisa Yeres Gill.

In Ticket to Paradise, George Clooney e Julia Roberts portano in scena i personaggi di David e Georgia,

una coppia divorziata che sembra essere d’accordo solo su una cosa: il loro amore per la figlia Lily.

E quando quest’ultima, durante il suo viaggio di laurea a Bali, incontra un allevatore di alghe di nome Gede,

si innamora di lui e annuncia ai suoi genitori che lo sposerà, c’è solo una cosa che possono fare:

collaborare per impedirle di compiere lo stesso errore commesso da loro tanti anni prima.

Quando a Bali David e Georgia si coalizzano con l’obiettivo di fermare la figlia, David inizia a rendersi conto che potrebbe provare ancora qualcosa per la ex moglie, anche se finge che non sia così.

L’obiettivo principale di Georgia quando arriva a Bali è assicurarsi che sua figlia non commetta gli stessi suoi errori.

Non vuole che Lily perda delle opportunità a causa di una decisione impulsiva.

E se è vero che Georgia ha un nuovo fidanzato più giovane,

Paul (Lucas Bravo), inizia a mettere in discussione quella relazione dopo aver passato del tempo con il suo ex marito.

Il film va in onda lunedì 9 giugno su Canale 5 alle 21.20.

“Le commedie romantiche rendono felici le persone, sono qualcosa di gioioso e ottimista,

ha spiegato il regista Ol Parker

Per questo, durante la prima ondata della pandemia da CoVid ho deciso di scrivere una storia che avesse come obiettivo quello di ridere collettivamente,

avendo da subito in mente la coppia Roberts e Clooney”.

David è sicuro di molte cose che riguardano la sua vita, tranne che del suo rapporto con Georgia,

dice del suo personaggio  Clooney.

Provava ancora qualcosa per lei anche durante gli anni in cui erano divorziati, ma era convinto che l’ex moglie fosse andata avanti e che lui dovesse farsene una ragione.

Lei ha un nuovo fidanzato e una nuova vita di cui lui non fa parte, e lui non vuole rischiare di stare male per essere stato tagliato fuori o di rendere le cose più complicate di quanto non siano già.

E, più di ogni altra cosa, non vuole compromettere il suo rapporto con la figlia Lily”.

Su una scena particolarmente spassosa la Roberts dice:

“Sono convinta che la scena in cui beviamo sia quella che tutti non vedevano l’ora di vedere.

Una scena molto divertente, che vedeva la presenza di gran parte del cast.

La scena del ballo era stata discussa prima, ma quel giorno abbiamo fatto tutto ciò che ci veniva in mente in quel momento.

Ed è giusto dire che ogni volta era diversa.

Ricordo che a fine giornata ero molto accaldata, sudata e stanca, e mi facevano male le guance per aver riso di George!”.

 

 

 

 

 

Eden

Eden è il film diretto e scritto da Ron Howard con Noah Pink con Jude Law, Vanessa Kirby, Daniel Brühl, Sydney Sweeney

Eden è il film diretto e scritto da Ron Howard con Noah Pink,

autore anche della sceneggiatura.

I produttori di Eden sono: Brian Grazer, Ron Howard, Karen Lunder, Stuart Ford, Bill Connor, Patrick Newall.

EdenI produttori esecutivi sono: Zach Garrett, Mathias Herndl, Noah Pink,

Masha Magonova, Namit Malhotra, Craig McMahon, Matt Murphie, Miguel Palos, David Taghioff.

Le case di produzione di Eden sono:

Imagine Entertainment, AGC Studios mentre la distribuzione in italiano è a cura di  01 Distribution.

Nel cast di Eden ci sono: Jude Law, Vanessa Kirby, Daniel Brühl, Sydney Sweeney, Ana de Armas, Jonathan Tittel, Toby Wallace,

Richard Roxburgh, Felix Kammerer , Tim Ross , Nicholas Denton , Paul Gleeson , Antonio Alvarez.

Ispirato a due versioni completamente diverse della stessa storia, Eden indaga su uno dei più antichi e affascinanti misteri umani.

Otto persone si trasferiscono su un’isola e meno della metà sopravvive. Tra le due guerre mondiali, il filosofo tedesco dr. Friedrich Ritter

diventa una celebrità per aver abbandonato la civiltà ed essersi trasferito sull’isola di Floreana,

nelle remote Galapagos, insieme alla sua discepola e amante Dore Strauch.

La loro incredibile dedizione nella ricerca di una vita migliore e di un nuovo modello di società ispira Heinz Wittmer, vedovo e veterano della brutale guerra di trincea,

a fuggire anch’egli verso le Galapagos per ricominciare da capo.

Heinz, la sua giovane e intraprendente nuova moglie Margret e il figlio malaticcio HARRY arrivano sull’isola.

A differenza di Ritter e Dore, non sono avventurieri esperti e non hanno esperienza di vita fuori dalla civiltà. Arrivano con libri di istruzioni e grandi sogni.

Questo scatena immediatamente l’ira del Dr. Ritter e Dore, che non hanno alcun interesse ad avere vicini e detestano profondamente l’intrusione.

Proprio quando questi due nuclei familiari trovano un equilibrio per coesistere pacificamente, arriva Eloise Wagner De Bousquet, una misteriosa e audace presunta ereditiera, nota come LA BARONESSA.

Con sé porta un piccolo harem di uomini, che sono sia i suoi amanti che i suoi lavoratori, a seconda del suo umore. La Baronessa ha grandi progetti per costruire un hotel di lusso per super-ricchi sull’isola.

Come il Dr. Ritter, anche la Baronessa vuole l’isola tutta per sé e usa tattiche subdole per tormentare gli altri abitanti, spingendoli ad andarsene.

Le cose si complicano quando il bullismo della Baronessa rischia di causare la morte di Margret durante il parto, e diventa chiaro per tutti che non si fermerà davanti a nulla pur di reclamare l’isola.

Con la sopravvivenza della loro famiglia a rischio, i Wittmer sono costretti a entrare in un conflitto sempre più intenso e pericoloso. I risultati sono sorprendenti e persino scioccanti.

Howard ha osservato:

Sogno di realizzare questo film da 15 anni.

Durante il periodo del covid ho iniziato a sentire che il pubblico avrebbe potuto identificarsi strettamente con questi personaggi,

e non solo vederli come partecipanti marginali di un mistero bizzarro, ma come persone che vivevano una situazione a cui potessero relazionarsi.

È stato allora che ho sentito che questo film avrebbe potuto portare il pubblico in un viaggio.

Ci sono persone che lo hanno fatto, ed Eden è la storia scioccante che si è svolta.

La metà delle persone che hanno fatto quel passo sono morte o scomparse”.

Ed ancora il regista sulla attualità del film dice:

Mi sono sentito connesso all’attualità:

stiamo vivendo tempi di incertezza, sfiducia nella società e la sensazione che la civiltà ci stia soffocando. Vivere ‘fuori dalla rete’ è uno dei temi più visitati su Reddit.

Queste persone hanno vissuto decenni fa tra le due guerre mondiali, ma le loro paure, la loro rabbia e le loro speranze suonano e sembrano molto simili alle nostre,

perciò ho sentito che era il momento giusto. Quello che queste persone cercavano è molto comprensibile, molto riconoscibile anche oggi”.

 

Sulla scelta degli attori Howard afferma:

Era davvero una questione di combinare carisma e coraggio creativo.

Volevo persone pronte a rischiare.

 Volevo persone che sapevo sarebbero state dedite e avrebbero voluto affrontare la sfida.

E poi cercavo chimica perché si tratta anche di relazioni.

Valuto sempre la collaborazione, ma questo è un tuffo così profondo nella psiche dei personaggi e in quelle relazioni,

quindi volevo davvero persone visionarie che potessero essere buoni partner.

Berlinguer. La grande ambizione

“Berlinguer La grande ambizione” diretto da Andrea Segre con Elio Germano e Stefano Abbati, Paolo Calabresi

“Berlinguer La grande ambizione”  è il film diretto da Andrea Segre

autore anche della sceneggiatura con Marco Pettenello.

La fotografia è opera di Benoît Dervaux.

Berlinguer. La grande ambizioneUna produzione Vivo film e Jolefilm con RAI CINEMA

in coproduzione con Tarantula,  AGITPROP.

Il film va in onda lunedì 26 maggio su Sky Cinema  Uno in prima TV, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Berlinguer La grande ambizione”, presentato come film d’apertura della 19ª edizione della Festa del Cinema di Roma,

ha vinto due David di Donatello alla settantesima edizione della cerimonia,

aggiudicandosi il premio per Miglior Attore Protagonista a Elio Germano e Miglior Montaggio.

Nel cast di “Berlinguer La grande ambizione”  con Elio Germano ci sono:

Stefano Abbati, Francesco Acquaroli, Fabio Bussotti, Paolo Calabresi, Ugo Pecchioli,

Roberto Citran, Pierluigi Corallo, Nikolay Danchev, Svetoslav Dobrev

Luca Lazzareschi, Lucio Patanè, Andrea Pennacchi, Paolo Pierobon

Elena Radonicich, Fabrizia Sacchi.

Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi?

Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale,

con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti

dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia.

Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo,

aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la Storia.

Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca,

le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere,

fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro:

la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.

 

Il regista Segre su “Berlinguer La grande ambizione” dice:

Su Enrico Berlinguer sono stati realizzati molti documentari, libri, saggi, ma nessuno ha mai provato ad affidare al cinema di finzione la ricostruzione “da dentro” della sua vita,

o di parte di essa, del suo mondo e del suo popolo.

Insieme a Marco Pettenello, sceneggiatore e compagno di tanti viaggi importanti, ho deciso di

misurarmi con questa sfida e due sono stati i cardini che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui:

 

da una parte il rispetto della serietà e della sobrietà di Berlinguer, dall’altra la scelta di non

imitare né idealizzare, ma di provare sempre a capire.

Non sono due indicazioni puramente razionali, credo siano profondamente poetiche.

Seguendole, ho cercato di entrare nel pensiero di Berlinguer, nella sua relazione diretta con

quanto ha voluto e ha fatto,

con le sue ambizioni, le sue tensioni e le sue paure, negli anni forse

più complessi e decisivi della sua esperienza politica.

E ho cercato di penetrare nel suo mondo,

in quell’universo parallelo unico, intenso e non privo di contraddizioni, così singolare nella

storia d’Europa, che ha rappresentato il Partito Comunista Italiano,

 a cui Berlinguer ha dedicato la vita intera.

Aver scelto, sin dal primo istante, Elio Germano come protagonista è stato essenziale,

 perché sapevo e ora so ancora meglio che anche lui avrebbe lavorato per capire e non per rappresentare.

Ho seguito Enrico/Elio con una regia di immersione, grazie alla maestria della camera di Benoît Dervaux, dentro ai luoghi e alle scelte di quegli anni così densi,

 veri spartiacque dello sviluppo sociale e politico dell’Italia e non solo.

death of unicorn

Death of Unicorn il film scritto e diretto da Alex Scharfman con Paolo Rudd e Jenny Ortega

Death of a Unicorn è il film scritto e diretto, per la prima volta, da Alex Scharfman.

death-of-a-unicornIl film è prodotto da: Lucas Joaquin, Tyler Campellone, Drew Houpt, Lars Knudsen, Alex Scharfman

Tim Headington, Theresa Steele Page

Il cast di Death of a Unicorn  è formato da: Paolo Rudd, Jenna Ortega, Will Poulter

Tè Leoni, Richard E. Grant.

Le case di produzione di Death of a Unicorn sono:

Motore segreto, Monoceros Media, Piolo quadrato, Royal Budapest Film Co, Ley Line Entertainment.

Elliot e Ridley sono un padre e una figlia diretti verso la casa di Odell Leopold un ricco magnate farmaceutico.

Elliot è un avvocato che sta cercando di entrare nelle grazie di Odell e, per raggiungere il suo obiettivo,

ha deciso di accettare l’invito nella sua magione immersa in un parco sperduto tra le montagne.

Durante il viaggio, la macchina di Elliot e Ridley investe quello che sembra un animale selvatic e che invece si rivela un cucciolo di unicorno.

Mentre si trova al capezzale dell’animale esanime, Ridley tocca il suo corno e per un attimo entra in contatto con un mondo lontano e sconosciuto.

Elliot carica l’animale in macchina pensando sia morto, ma una volta arrivati a destinazione scoprirà non solo che l’unicorno è vivo,

ma che ha poteri magici in grado di guarire dalle piccole ferite alle malattie invalidanti.

Odell ci si butta a capofitto e insieme alla moglie Belinda e al figlio Shepard  farà di tutto per entrare in possesso del corpo dell’unicorno.

Peccato che il cucciolo abbia una famiglia che è venuta a cercarlo e che ha tutta l’intenzione di farla pagare agli esseri umani che gli hanno fatto del male.

Sul cast del film il regista racconta come lo ha composto una star dopo l’altra:

La teatralità, la violenza cruenta e le peripezie comiche erano un punto centrale per gli attori che

cercavo per ricoprire i ruoli dei Kintner e dei Leopold.

Ho scritto il personaggio di  Elliot Kintner per Paul Rudd, prediletto attore

comico  che per primo ha accettato la produzione.

Con Rudd a bordo, è diventato più facile assegnare gli altri ruoli principali.

Ho visto il film slasher revisionista di Ti West, X, qualche mese dopo aver completato la sceneggiatura.

Ho visto per la prima volta Jenna Ortega recitare nel ruolo di membro di una troupe

cinematografica che si trasforma in un’aspirante porno star durante le riprese di un film ambientato

nel Texas rurale degli anni ’70.

Il fine settimana prima che Mercoledì fosse trasmesso in streaming ho inviato Death of a Unicorn al

suo manager.

Ortega ha adorato la sceneggiatura e ha firmato, nonostante stesse rapidamente

diventando una delle attrici più ambite di Hollywood.

È come se avessimo vinto alla lotteria con Paul e Jenna a bordo”.

 

Jenny Ortega sulla sua famiglia in Death of a Unicorn dice:

  “I Leopold sono semplicemente orribili, le persone peggiori che tu possa mai incontrare in tutta la tua

vita.

Privilegiati oltre ogni misura, ma anche completamente fuori dal mondo,

si preoccupano solo di sé stessi e non potrebbero fregarsene di meno del resto del

mondo e dello stato in cui si trova”.

senza sangue

“Senza sangue” è il film diretto da Angelina Jolie tratto dal libro di Alessandro Baricco con Salma Hayek Pinault e Demián Bichir

Senza sangue” è il film diretto ed adattato da Angelina Jolie.

L’attrice  ha scelto il libro Senza sangue di Alessandro Baricco come sua quinta pellicola da regista.

Il cast di “Senza sangue” ha due protagonisti eccellenti che sono: Salma Hayek Pinault e Demián Bichir.

senza sangueCon loro c’è un cast di elevato spessore artistico composto da: Juan Minujín, Andrés Delgado, Nika Perrone, Simon Rizzoni, Jorge Antonio Guerrero, Alfredo Herrera e Bernardo Tuccillo.

Puglia, Basilicata e Roma sono alcune delle location scelte per girare “Senza Sangue”.

“Senza sangue” è prodotto da Fremantle, Jolie Productions e The Apartment Pictures società del gruppo Fremantle e De Maio Entertainment.

Manuel Roca e i suoi due figli vivono in una vecchia fattoria isolata nella campagna.

Un giorno quattro uomini su una vecchia Mercedes imboccano la strada polverosa che conduce alla loro casa.

Qualcosa di terribile e indescrivibile sta per accadere; qualcosa che sconvolgerà irrimediabilmente la vita di tutti, soprattutto quella della piccola Nina.

La bambina riesce a nascondersi e grazie ad un uomo del commando, Tito, che pur vedendola nascosta, non rivela il nascondiglio agli altri componenti del commando, sopravvive .

Anni dopo Nina, dopo aver ucciso gli altri componenti della banda criminale, rintraccia Tito .

Il loro incontro apparentemente cordiale in un caffè di una città, si trasforma in un confronto teso e intenso, in cui il desiderio di vendetta cede il passo  ad un a  lunga riflessione sul senso della vita

https://www.youtube.com/watch?v=8xiGztvP8x4

La pellicola è distribuita in tutto il mondo da Fremantle.

La regista Jolie è apparsa molto presa dal libro di Baricco:

“Il libro di Baricco è un viaggio nella complessità della condizione umana.

E’ un’opera ricca di poesia ed emozione che guarda alla guerra e alle domande che ne derivano da un punto di vista unico,

chiedendoci cosa andiamo a cercare dopo aver subito un trauma, una perdita o un’ingiustizia.

Baricco ha molto apprezzato il lavoro di adattamento svolto dalla Jolie come lei stessa spiega:

Io mi sono limitata ad adattare il romanzo alla sceneggiatura del film, il mio obiettivo era restare fedele all’originale.

Ho incontrato Baricco in Inghilterra e mi ha fatto piacere che mi abbia detto che era difficile avere un adattamento così fedele, così diretto, del suo lavoro.

“Era come lo avevo immaginato”, il più bel complimento.

Sul senso del libro e del film la Jolie conclude:

Spero che spinga le persone a meditare sulla dura realtà, che non ci sono linee ben definite, risposte chiare, niente è facile da capire.

Abbiamo perso la capacità di comprendere la nostra complessità, la realtà, il film non finisce con una risposta facile, ma invita a aprire la mente sulla complessità”.

La casa degli sguardi è il film scritto e diretto da Luca Zingaretti con Federico Tocci, Gianmarco Franchini e Filippo Tirabassi

La casa degli sguardi è il film diretto da Luca Zingaretti da un soggetto di Daniele Mencarelli.

La sceneggiatura è di: Gloria Malatesta, Stefano Rulli, Luca Zingaretti, Daniele Mencarelli.

lacasadeglisguardiLe case di produzione sono: Bibi Film, Clemart, Stand by Me, Rai Cinema.

Mentre la distribuzione in italiano è a cura di Lucky Red.

Nel cast di La casa degli sguardi  ci sono: Luca Zingaretti, Gianmarco Franchini, Federico Tocci

Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante, Filippo Tirabassi.

Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo,

scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”,

quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere.

Beve tanto Marco, beve troppo.

È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso.

Per vivere si deve anestetizzare, dice.

È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo,

e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi.

Anche il padre, testimone di questo lento suicidio,

è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto.

Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.

 

Su La casa degli sguardi il regista Zingaretti dice:

«La casa degli sguardi è il mio primo film come autore e regista.

È un film che parla del dolore, ma non in termini negativi, ma come ingrediente necessario per la felicità,

perché dolore e gioia sono fatti della stessa materia.

La casa degli sguardi è un film sulla poesia, sulla bellezza e sulla loro capacità salvifica.

Un film che parla di genitori e figli e della capacità di stare, come atto di amore più puro.

È un film sull’amore e l’amicizia, che possono farti ritrovare la strada di casa.

È un film sul lavoro, che radica e identifica, e sulle persone che lo nobilitano.

Un film sulla vita, dove c’è sempre un motivo per resistere, sulla speranza e sulla capacità dell’uomo di risorgere.

Il mio film è una casa di tanti sguardi che ho visto, sostenuto, evitato, adorato, temuto, sperato».

Sulle possibili reazioni del pubblico, il regista si augura:

«Spero che il pubblico accolga il film come lo stanno accogliendo gli spettatori che incontro in questa breve tournée.

Sono tutti toccati dalla storia, ma soprattutto ognuno si porta a casa la scena che più lo riguarda,

che più lo rappresenta, e questo è ciò che dovrebbe fare un film, uno spettacolo teatrale, un libro, qualsiasi forma di arte.

Questo significa che il film contiene tante cose, alcune magari ce le hai messe in modo inconsapevole».

guglielmo tell

Guglielmo Tell è il film scritto e diretto da Nick Hamm da Friedrich Schiller con Claes Bang, Connor Swindells,Jonathan Pryce, Ben Kingsley

Guglielmo Tell è il film diretto da Nick Hamm che firma anche la sceneggiatura dal soggetto Guglielm Tell di Friedrich Schiller.

I produttori sono: Piers Tempest, Marie-Christine Jaeger-Firmenich, Nick Hamm e quelli esecutivi:

Jon Hamm, Francesco Marras, David Nichols.

guglielmo tellNel cast di Guglielmo Tell  ci sono:

Claes Bang, Connor Swindells, Golshifteh Farahani, Jonathan Pryce, Ben Kingsley, Jonah Hauer-King, Emily Beecham,

Rafe Spall, Ellie Bamber, Amer Chadha-Patel, Sam Keeley, Solly McLeod, Paul Bullion

La produzione è di: Free Turn, Tempo Productions, Beta Cinema mentre la distribuzione è a cura di:

Eagle Pictures.

Hanno girato Guglielmo Tell in Svizzera, nel Regno Unito ed Italia, in particolare nell’Alto Adige.

Nell’Europa del XIV secolo, le diverse nazioni che costellano il vecchio continente si contendono la supremazia all’interno del Sacro Romano Impero;

specialmente i potenti austriaci che, desiderosi di espandere il proprio territorio, invadono la vicina Svizzera, piccola nazione senza velleità guerresche e votata alla pastorizia.

Guglielmo Tell è un pacifico cacciatore il quale, dopo che la sua famiglia viene minacciata dal tirannico re austriaco e dai suoi signori della guerra,

decide di imbracciare le armi e guidare il suo popolo alla ribellione.

Il regista Hamm racconta quanto sia nodale la scena del centro alla mela da parte di Tell

Sono partito per questo film dalla scena di Tell che spara alla mela posta sulle testa del figlio e del suo significato.

Molte risposte le ho trovate  nel testo di Friedrich Schiller che ha usato la leggenda di Tell per esplorare la seria questione della libertà.

Cosa significa libertà individuale, come ottenerla, come mantenerla e, soprattutto, le conseguenze della sua perdita e della necessità di lottare per riconquistarla.

Guglielmo Tell è stato utilizzato dai movimenti nel corso della storia e adattato per le loro cause specifiche.

Durante la Rivoluzione francese, videro Tell come un’ispirazione. I nazisti lo usarono per diverse ragioni politiche. 

La scena della mela costituisce il cuore pulsante al centro del nostro film e dell’opera di Schiller. Una scena in cui è presente ogni personaggio del film.

E’ una scena che è senza dubbio una delle rappresentazioni più feroci e selvagge del terrorismo politico che si possano immaginare

 La storia si svolge in Svizzera, dove si combatte contro l’impero austriaco imperialista. Un generale austriaco fascista, Gessler, ordina a un eroe svizzero locale, Tell, di sparare pubblicamente una mela dalla testa di suo figlio nella piazza della città.

Gessler non ha dubbi che Tell mancherà il colpo  e con la morte del ragazzo non solo si confermerà il dominio degli austriaci sulla popolazione locale,

ma farà anche sì che screditino il loro eroe, Tell, e rinuncino alla loro nascente resistenza.

Tutto questo è selvaggio, brutale e fatto con uno scopo. Ma la cosa più importante, e più deprimente, è che ha una risonanza reale e contemporanea.

William Tell è un film contro la guerra. Ma per fare un film contro la guerra, devi fare un film sulla guerra .

Guglielmo Tell non vuole andare in guerra, ne conosce le conseguenze.

Così dovremmo fare anche noi”.