Mese: Marzo 2022

don matteo

Don Matteo la fortunata serie con Terence Hill in onda da stasera su Rai 2

Don Matteo festeggia le sue tredici edizioni; la popolare serie va in onda questa sera su Rai 2 alle 21.25.

Don Matteo 13, in 10 serate, regia di Francesco Vicario, Riccardo Donna e Luca Brignone.

don matteoUna produzione Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, prodotta da Matilde e Luca Bernabei.

Il cast di Don Matteo è composto: Terence Hill, Raoul Bova, Nino Frassica, Maria Chiara Giannetta, Maurizio Lastrico,

Nathalie Guetta, Francesco Scali, Pamela Villoresi, Emma Valenti, Mattia Teruzzi, Giorgia Agata, Aurora Menenti, Pietro Pulcini, Domenico Pinelli, Francesco Castiglione.

Sono passati venti anni e più di 250 puntate dal primo episodio e la fiction Don Matteo ha raccontato uno spaccato dell’Italia,

dai problemi degli adolescenti, al loro rapporto con i genitori, al mondo degli adulti in generale, dando sempre una chiave per affrontare frontalmente la vita, ma sempre

in modo positivo ed equilibrato.

Il protagonista delle prime puntate sarà sempre Terence Hill ma poi ci sarà l’entrata in scena di Raul Bova.

In questa nuova serie Don Matteo  è in difficoltà, alle prese con una ferita che lo costringe a riflettere sul suo essere padre spirituale di tutti e a fare i conti con quelle emozioni che aveva sempre domato:

il dolore, la rabbia, il senso di impotenza.

Ma è proprio nei momenti difficili che emergono nuovi aspetti del carattere come la fallibilità e il senso paterno, ma anche l’incrollabile speranza nel futuro.

Tra i nuovi personaggi farà il suo ingresso Don Massimo (Raul Bova), un sacerdote al suo primo incarico in una parrocchia.

È un prete più propenso a riflettere in solitudine che a stare dentro le quattro mura della canonica, che porta con sé un passato misterioso.

Un prete moderno, che dovrà fare i conti non solo con le difficoltà degli altri, ma soprattutto con le proprie.

Don Matteo non sarebbe don Matteo senza i suoi alleati-antagonisti di sempre: i Carabinieri.

La caserma di Spoleto, tra un’indagine e l’altra, è ormai la seconda casa del maresciallo Cecchini,

così come di Anna e Marco.

Li avevamo lasciati così: Marco aveva finalmente ricevuto il perdono di Anna, ma non il suo amore.

E lei aveva deciso di mettersi in gioco con Sergio, perdonando i suoi

errori e aspettando che scontasse la sua pena.

E adesso? Anna e Marco sono amici, lei ha preparato tutto per l’arrivo di Sergio, pronta a iniziare una nuova vita con lui e Ines, che in questi mesi è rimasta a vivere con don Matteo in canonica.

Nardi, pur di tenere Anna nella sua vita, si è ‘accontentato’ di essere il suo migliore amico.

Ma le cose non sono mai così semplici e mille complicazioni aspettano i due.

Una ha un nome ben preciso: Valentina, figlia del colonnello Anceschi, figlioccia di Cecchini, che si trasferisce a Spoleto per cercare di rimettere in piedi la sua vita.

Valentina nasconde una ferita, un segreto che la logora, ma Cecchini l’aiuterà ad andare avanti e scoprire chi è veramente.

Anche Nardi si avvicinerà a lei, riscoprendo dei lati di sé che non ricordava di avere e che forse sono proprio quelli che hanno fatto innamorare Anna.

Don Matteo 13 rimane fedele a se stesso, continuando il viaggio nella vita e nella società di oggi,

ma si rinnova, dimostrando di stare al passo con i tempi, mantenendo sempre lo sguardo positivo

e la convinzione che sia sempre possibile cambiare e avere una seconda possibilità.

oscar

Oscar 2022 tutto quello che è successo alla cerimonia ed il trionfo de I segni del cuore – CODA

Oscar 2022 edizione numero 94. Sono successe tante cose alla cerimonia per l’assegnazione degli Oscar 2022.

oscarDa ricordare, infatti, il minuto di silenzio per L’Ucraina, il tradizionale momento In memoriam per Lina Wertmuller,

le esibizioni canore di Beyoncé e Billie Eilish,

ma soprattutto questa edizione sarà ricordata per il pugno che l’attore Will Smith ha dato a  Chris Rock

per una brutta battuta sull’alopecia di Jada Pinkett, moglie di Smith.

Tornando, poi,  alla gara l’Oscar per il miglior film va a I segni del cuore – CODA  che si aggiudica anche i premi per la migliore sceneggiatura non originale

e il miglior attore non protagonista per lo strepitoso Troy Kutsor.

Dune (Dune: Part One) vince sei premi su dieci nomination ed in particolare vince gli Oscar per : miglior fotografia, miglior sonoro, migliori effetti speciali, miglior scenografia, miglior montaggio, miglior colonna sonora.

Il Potere del cane, con 12 nomination vince l’Oscar per la miglior regia consegnato a Jane Campion.

Will Smith e Jessica Chastain risultano i migliori protagonisti rispettivamente per Una famiglia vincente – King Richard e Gli Occhi di Tammy Faye.

Migliore attrice non protagonista è Ariana DeBose, per West Side Story.

Encanto è il miglior film d’animazione, Drive My Car il miglior film internazionale.

OSCAR 2022 TUTTI I VINCITORI

I segni del cuore – CODA è il miglior film.

Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye) migliore attrice protagonista:

Miglior attore protagonista: Will Smith (Una famiglia vincente – King Richard).

Jane Campion (Il potere del cane) vince il premio per la migliore regia.

No time to die – Billie Eilish e Finneas O’Connell (No time to die) è la canzone scelta per il premio di questa edizione.

 Summer of Soul è il miglior documentario.

Sian Heder (I segni del cuore – CODA) si aggiudica la statuetta come migliore sceneggiatura originale. Kenneth Branagh (Belfast) per quella originale

Jenny Beavan (Crudelia)si aggiudica il premio per i costumi mentre Greig Fraser – Dune (Dune: Part One)

Quello per la fotografia e Paul Lambert, Tristen Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer – Dune (Dune: Part One) quello per i migliori effetti speciali.

Il giapponese Drive My Car (Giappone – Ryusuke Hamaguchi) è il miglior film internazionale battendo E’stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.

 

Troy Kotsur (I segni del cuore – CODA)  vince nella categoria miglior attore non protagonista e Miglior attrice non protagonista è Ariana DeBose (West Side Story)

Di seguito, infine,  i premi per il miglior:

Trucco a Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh – Gli occhi di Tammy Faye (The Eyes of Tammy Faye)

Sonoro per Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill, Ron Bartlett – Dune (Dune: Part One)

Scenografia a Patrice Vermette – Dune (Dune: Part One)

Montaggio a Joe Walker – Dune (Dune: Part One)

Miglior colonna sonora è quella composta da  Hans Zimmer – Dune (Dune: Part One)

Il Miglior cortometraggio è The Long Goodbye, regia di Aneil Karia e Riz Ahmed,

mentre il miglior corto documentario: The Queen of Basketball, regia di Ben Proudfoot ed

infine il miglior corto d’animazione: The Windshield Wiper, regia di Alberto Mielgo e Leo Sanchez.

l'ombra del giorno

L’ombra del giorno il film di Giuseppe Piccioni con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli

L’ombra del giorno è un film di Giuseppe Piccioni con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli e con Lino Musella e Vincenzo Nemolato.

L’ombra del giorno è una produzione Lebowski con Rai Cinema distribuito da 01 distribution.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di  Giuseppe Piccioni, Gualtiero Rosella e  Annick Emdin

l ombra del giornoL’ombra del giorno è un film ambientato in una città di provincia (Ascoli Piceno) sul finire degli anni Trenta.

Luciano, simpatizzante del fascismo come la stragrande maggioranza degli italiani,

è il proprietario di un ristorante, che crede tuttavia di poter vivere secondo le regole che si è

dato, in una sorta di isolamento dal mondo esterno.

Ma sulla vetrina che dà sull’antica piazza, insieme ai segnali preoccupanti di qualcosa che sta per accadere nel mondo, compare una ragazza che porta con sé un segreto.

Si chiama Anna e riesce a farsi assumere nel ristorante.

Da allora per Luciano la vita non sarà più la stessa e insieme ai pericoli che si trova a fronteggiare,

c’è quello più grande di tutti: l’amore.

L’ombra del giorno è una storia d’amore, in quei difficili anni.

 

Se dovessi identificare uno stile – dice il regista Piccioni – , inteso come una costante presente nei miei film, direi che, in gran parte dei lavori realizzati,

ci sono delle scelte che mettono in stretta relazione la scrittura e la messa in scena.

Se dovessi imprudentemente autocitarmi direi che i personaggi che racconto

sono un po’ “fuori dal mondo”, non nel senso di stralunati, bizzarri o particolarmente eccentrici.

Nella loro normalità essi hanno una mancanza, una distanza da una vita piena, al passo con quella

degli altri.

La loro inadeguatezza è tuttavia evidente soprattutto quando si confronta con un’occasione di cambiamento

ed è quasi sempre segnalata dalle coordinate spaziali in cui si svolge il racconto e dalla predominanza del loro sguardo, soprattutto quello di Luciano, sugli altri e sul mondo.

Quindi in questa, come in altre mie storie, ci sono il dentro e il fuori, l’interno e

l’esterno.

Non amo i virtuosismi registici, mi piace raccontare una storia e nascondere i suoi

segreti nei personaggi, nei luoghi e nelle situazioni, nei dialoghi o cercare di raggiungere, anche

nell’artificio, anche in un piccolo, evidente scarto dal realismo in senso stretto, un qualche grado

di verità.

Presento dei personaggi evidentemente e apparentemente tipizzati poi cerco di

aggirare i cliché, di eluderli, con movimenti inattesi della storia e della messa in scena.

I problemi a cui abbiamo cercato di dare una soluzione possono essere i più diversi:

come si incontrano Luciano e Anna, in che modo, nelle varie situazioni, cresce la loro storia d’amore, attraverso quali gesti, in quale spazio, con quali parole, con quali scelte riguardanti le inquadrature, la luce, l’uso (o il non uso) della musica.

Tutto questo diventa ancora più decisivo della trama.

La piazza davanti al ristorante, nella prima parte della storia, sarà un luogo pieno di luce e equilibrio, dove prevalgono i colori e la presenza rassicurante di vicini e passanti.

Diversamente, nella seconda parte della storia, il paesaggio ci apparrà meno illuminato, quasi scialbo, denso di ombre accompagnate da una luce opaca.

Le stesse presenze umane saranno più rade, occasionali, i colori dei loro abiti meno vividi.

Presenze ostili, poco rassicuranti.

Prevale un senso di insicurezza, in un conformismo generale che alimenta un clima di diffidenza, di sospetto, di parole dette a bassa voce, e un sentimento di disagio che pervade tutto e tutti. 

kirsten sheridan

Lockerbie una serie Sky Peacock basata sull’attentato ai danni del volo Pan Am 103

Lockerbie è una nuova serie originale targata Sky e Peacock, basata sull’attentato ai danni del volo Pan Am 103 e

sulla ricerca di giustizia del dottor Jim Swire e di sua moglie Jane, che nel disastro aereo del 1988 persero la loro amata figlia, Flora.

jim sheridanLockerbie, che andrà in produzione entro la fine di quest’anno,

è una co-produzione tra UCP e Sky Studios, prodotta con Carnival Films della Universal International Studios per Sky e Peacock.

Sia Universal International Studios che UCP sono divisioni di Universal Studio Group.

La serie è il primo scripted co-commissionato da Sky e Peacock.

Lockerbie è scritta e diretta da Jim e Kirsten Sheridan, con Naomi Sheridan che firma la sceneggiatura di uno dei cinque episodi.

Dan Winch è produttore. Nigel Marchant e Gareth Neame sono produttori esecutivi per Carnival, con Samantha Hoyle produttore esecutivo per Sky Studios. Oskar Slingerland è produttore esecutivo.

La serie è stata commissionata da Gabriel Silver, Director of Commissioning for Drama di Sky Studios per Zai Bennett, Managing Director of Content di Sky UK.

Sarà prodotta col supporto della Screen Scotland’s Screen Commission.

Una miniserie in cinque episodi, scritta dai candidati all’Oscar Jim Sheridan e Kirsten Sheridan.

 

Il  Boing 747-121 diretto da Londra a New York esplose in volo sopra Lockerbie, 38 minuti dopo il decollo, il 21 dicembre del 1988.Morirono in 259 fra passeggeri ed equipaggio.

Altre 11 persone, residenti della tranquilla cittadina scozzese, persero la vita a seguito dell’impatto, colpite dai rottami del velivolo.

Tredici anni dopo, nel 2001, il cittadino libico Abd el-Basett Ali al-Megrahi fu condannato per l’attentato, per poi essere rilasciato per motivi umanitari nel 2009.

Poco dopo l’attentato di Lockerbie, uno dei peggiori attacchi terroristici della storia, alcune famiglie delle vittime si unirono

per lanciare una campagna per accertare la verità su quanto accaduto e ottenere giustizia.

Tra loro c’era il dottor Jim Swire, che arrivò fino in Libia per incontrare faccia a faccia il colonnello Gheddafi,

al 10 di Downing Street a Londra per incontrare più di uno dei Primi Ministri succedutisi negli anni e fin nei corridoi del potere degli Stati Uniti,

dove ha lavorato con i gruppi di parenti delle vittime americane per fare pressione su Washington per una maggiore sicurezza negli aeroporti, ben prima dell’11 settembre 2001.

Lockerbie esplorerà gli eventi susseguitisi dal 1988 ad oggi, fornendo un ritratto intimo di un uomo, un marito e un padre che spinse il suo matrimonio, la sua salute e la sua sanità mentale al limite.

 

 «L’attentato al volo Pan Am 103 –  hanno dichiarato Jim e Kirsten Sheridan  è stato uno degli attacchi terroristici più letali del mondo

che continua ad avere implicazioni diffuse sul significato della giustizia negli Stati Uniti, in Scozia e in Libia.

A più di 30 anni di distanza, questa serie dà uno sguardo intimo e molto personale alle conseguenze del disastro,

e siamo grati a tutti coloro, in particolare Jim e Jane, che ci hanno affidato il compito di raccontare la loro storia, e quella dei loro cari, sullo schermo».

 La serie è basata sul libro “The Lockerbie Bombing: A Father’s Search for Justice” di Jim Swire e Peter Biddulph, insieme a diverse altre fonti.

corro da te

Corro da te di Riccardo Milani con Favino e Leone in uscita il 17 marzo

Corro da te è un film del 2022, diretto da Riccardo Milani, con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone in uscita al cinema il 17 marzo 2022.

Corro da te  è distribuito da Vision Distribution, Universal Pictures.

Il cast di Corro da te è composto da: Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Pietro Sermonti,

Vanessa Scalera, Pilar Fogliati, Andrea Pennacchi, Carlo De Ruggieri, Giulio Base, Michele Placido,

Piera Degli Esposti nella sua ultima interpretazione arricchisce il cast con la sua immensa bravura.

La sceneggiatura di Corro da te è firmata da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Riccardo Milani.

Il film è un remake  di Tutti in piedi, film del 2018 di Franck Dubosc

Il direttore della fotografia è Saverio Guarna, la scenografa è a cura di Marta Maffucci e i costumi sono di Alberto Moretti.

Inoltre, le musiche originali del film sono del compositore Piernicola Di Muro.

Il film è una produzione Wildside e Vision Distribution in collaborazione con SKY, in collaborazione con Prime Video.

Bello, sportivo, single incallito e seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i suoi testimonial i più grandi atleti del momento.

Disposto a tutto pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle,

quindi questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile.

Ma quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente

che l’ha resa paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di sentimenti.

Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su molte cose:

la vita, l’amore, la disabilità in sé. Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come businessman.

 L’Opera è la serie tv francese in onda dal 12 marzo su Sky Serie

 L’Opera è la  serie tv francese prodotta da Orange Studio in onda dal 12 marzo alle 21.15 su Sky Serie e in streaming su Now.

l'opera L’Opera, ambientata dietro le quinte dell’Opera di Parigi, un’istituzione francese che è anche lo specchio della nostra società,

La serie mette in scena i giochi di potere, rivalità interne e

rigore del lavoro che scandiscono i ritmi e le vite degli artisti che si esibiscono su uno dei palcoscenici più importanti del mondo.

L’Opera  è già stata rinnovata per una seconda stagione.

La folgorante carriera della 35enne Zoé, interpretata da Ariane Labed (premiata come miglior attrice al SeriesMania 2021), prima ballerina all’Opéra di Parigi, è in crisi:

troppe feste selvagge, troppi amanti, e soprattutto troppe ansie.

Alla ricerca di una seconda possibilità, nella vita privata oltre che in quella professionale,

Zoé, che teme di essere lasciata a casa da un momento all’altro, si ritroverà a fare i conti con l’istituzione di cui fa parte, con i suoi colleghi, e ovviamente coi suoi demoni interiori.

Intanto Flora (Suzy Bemba), una giovane ballerina di soli 19 anni, che si è unita da poco alla compagnia di ballo,

si impegna al massimo per provare il proprio valore, nella speranza di ritagliarsi un posto di tutto riguardo in quel mondo tanto dorato quanto spietatamente competitivo.

Sébastien (interpretato da Raphaël Personnaz), coreografo 38enne, ha un unico obiettivo: fare in modo che il Balletto dell’Opéra di Parigi risplenda ancora di più nel firmamento internazionale della danza.

Il cast della serie include  anche Damien Chapelle (Sasha), Loris Freeman (Jonas), Audrey Gorlenko (Russian Dancer), Maud Jurez (Louise) e Sarah Le Picard (Tiphaine).

Gli episodi della prima stagione di L’Opera sono otto, in onda con doppio appuntamento dal 12 marzo al 2 aprile su Sky Serie.

L’Opera è prodotta da Studio Orange, creata da Cécile Ducrocq e Benjamin Adam. Alla regia troviamo Stéphane Demoustier, Cécile Ducrocq, Inti Calfat, Dirk Verheye e Laïla Marrakchi.

 

 

c era una volta il crimine

C’era una volta il crimine è il film di Massimiliano Bruno in uscita nelle sale il 10 marzo

C’era una volta il crimine è il film di Massimiliano Bruno in uscita nelle sale il 10 marzo.

c era una volta il crimine

C’era una volta il crimine è il terzo capitolo della saga di viaggi nel tempo che, questa volta,  ci porta nell’Italia occupata dai nazisti del 1943

dove tutto è possibile, anche incontrare Mussolini, Hitler e Pertini.

Nel cast di C’era una volta il crimine ci sono:  Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Giampaolo Morelli, Carolina Crescentini, Massimiliano Bruno,

Giulia Bevilacqua, Ilenia Pastorelli, Edoardo Leo, Duccio Camerini, Rolando Ravello, Eugenio Krauss

“Volevamo fare un film importante che parlasse con ironia di una data storica come l’8 settembre

– spiega Massimiliano Bruno –

E cosa c’è di meglio per fare questo che la ‘commedia all’italiana?’. Quella commedia con vigliacchetti alla Sordi che, alla fine, diventano eroi.

La commedia all’italiana – continua Bruno –  ha sofferto tantissimo in quest’ultimo periodo a causa della pandemia e ora della guerra.

Questo ha sicuramente depresso le persone ed è comprensibile che ora trovino più difficoltà ad andare al cinema quando hanno un’offerta enorme in tv.

 “Sono l’unico del gruppo -dice Morelli –  che ha due nozioni di storia, anzi ha addirittura scritto un saggio sulla seconda Guerra Mondiale,

ma questo è poco importante, vale di più il fatto di aver potuto dare due ceffoni ai nazisti, una cosa davvero catartica”.

In C’era una volta il crimine la nota  banda di criminali è decisa a tornare indietro nel tempo fino al 1943 per rubare la Gioconda e riportarla in terra italiana.

Di scena Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gian Marco Tognazzi) e, new entry, un professore di storia, Claudio Ranieri (Giampaolo Morelli), polemico e irascibile.

I tre si vedranno costretti a trovare un riparo a casa della nonna ‘giovane’ di Moreno, Adele (Carolina Crescentini), dove lui rivede la mamma Monica ancora bambina.

Quando quest’ultima viene presa dai nazisti, la banda si ritroverà a viaggiare per un’Italia distrutta, dove incontreranno Benito Mussolini, Adolf Hitler, il Re Vittorio Emanuele e Sandro Pertini.

Ma i tre incontreranno anche alcuni elementi della banda della Magliana come il suo leader Renatino (Edoardo Leo), che li affiancheranno nello scontro finale con i nazisti.

Tra questi, Gianfranco (Massimiliano Bruno) e Lorella (Giulia Bevilacqua).

 

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le indagini di roy grace

Le indagini di Roy Grace con John Simm in onda su Sky Investigation

Le indagini di Roy Grace è la serie in due parti in onda dal 6 marzo su sky tratta dalla saga bestseller di Peter James.

Il protagonista di Le indagini di Roy Grace è John Simm.

le indagini di roy grace Le indagini di Roy Grace trasporta per la prima volta sullo schermo i due romanzi d’esordio della saga di Peter James:

Dead Simple e Looking Good Dead.

La serie, diretta da John Alexander  e Julia Ford e scritta da Russell Lewis,

ha come protagonista Roy Grace, detective brillante e risoluto, disposto a tutto pur di risolvere un caso.

Con John Simm nel cast ci sono: Richie Campbell  nei panni di Glenn Branson, collega affascinato dall’approccio anticonvenzionale di Grace, e

Rakie Ayola nei panni di Alison Vosper, superiore di Grace che, al contrario di Branson, si dimostra scettica nei confronti dei metodi del sovrintendente.

Nel cast anche Laura Elphinstone, Amaka Okafor e Brad Morrison.

Le indagini di Roy Grace  è prodotta da Second Act Productions, Tall Story Pictures e Vaudeville Productions per ITV.

I produttori esecutivi sono Andrew O’ Connor, Paul Sandler, Patrick Schweitzer, Russell Lewis e lo stesso Peter James.

Nell’apparentemente placida Brighton, Roy Grace è il tipo di detective disposto a tutto in nome della verità.

Rischierebbe la sospensione pur di risolvere un caso, e difficilmente fallisce nell’impresa. Roy però ha visto tempi migliori:

è tormentato dall’inspiegabile scomparsa della moglie Sandy nel giorno del suo compleanno, l’unico mistero che, in sei anni, non è ancora riuscito a svelare.

L’assenza di Sandy lo angoscia, compromettendo la sua lucidità e condannandolo a dedicarsi ai vecchi casi mai risolti. Ma i nuovi casi abbondano e c’è bisogno dell’intuito di Grace per districarli.

Nel primo episodio, basato sul romanzo Dead Simple e diretto da John Alexander,

il sergente Glenn Branson, collega e amico di Grace, è alle prese con la misteriosa sparizione di un futuro sposo a tre giorni dalle nozze, nella notte del suo tragico addio al celibato.

La stranezza del caso spinge Branson a coinvolgere Grace nelle indagini, spronandolo a rimettersi finalmente in carreggiata.

Nel secondo episodio, basato sul romanzo Looking Good Dead e diretto da Julia Ford, il ritrovamento del corpo di una donna sembra collegato a dei casi precedentemente irrisolti di abusi sessuali per mezzo di droghe.

Alla violenta esecuzione della donna assiste involontariamente un uomo d’affari,

che si imbatte in una chiavetta contenente le riprese dell’accaduto e lo denuncia alla polizia, mettendo in pericolo la propria famiglia.

Toccherà a Grace collegare i tasselli del puzzle.

il legionario

Il legionario il film diretto da Hleb Papou con Germano Gentile e Maurizio Bousso è nelle sale

Il legionario è un film diretto da Hleb Papou con Germano Gentile e Maurizio Bousso.

il legionarioIl soggetto e la sceneggiatura de Il legionario sono Giuseppe Brigante, Emanuele Mochi, Hleb Papou

La fotografia di Il legionario Luca Nervegna

La produzione è a cura di Gabriella Buontempo, Massimo Martino, Antoine de Clermont Tonnerre

Il film è prodotto da  Clemart e Mact Productions in collaborazione con Rai Cinema

Nel cast ci sono : Germano Gentile, Maurizio Bousso, Marco Falaguasta e Félicité Mbezelé

Le musiche sono di Andrea Boccadoro.

Distribuito in Italia da Fandango.

 

Roma. Migliaia di persone disperate sono costrette a occupare palazzi inabitati per rivendicare il diritto ad avere un tetto sopra la testa.

Le forze dell’ordine hanno il dovere di tutelare la legge e di impedire che questo avvenga.

Daniel, nato a Roma da genitori africani, è cresciuto in un palazzo occupato.

Molti anni fa ha deciso di andarsene per farsi una nuova vita ma adesso è costretto a ritornare.

Questa volta, però, in divisa da poliziotto del Primo Reparto Mobile della Polizia di Stato.

La sua missione è sgomberare il palazzo in cui ancora vivono sua madre e suo fratello, che intanto è diventato il leader degli occupanti.

Daniel, celerino tra gli occupanti e occupante tra i celerini, deve scegliere: restare fedele al suo corpo di polizia o salvare la propria famiglia dallo sgombero.

 

Il film segna l’esordio alla regiadi Hleb Papou.

Vincitore del premio regista emergente al Locarno Film Festival 2021.

 

L’idea de Il legionario – dichiara Hleb Papou –  nasce da un’esigenza molto forte:

raccontare l’Italia multiculturale di oggi e la generazione dei nuovi italiani, figli di immigrati ma nati e cresciuti in questo Paese.

Il mio obiettivo insieme a quello del film è di esplorare questa tematica attraverso una duplice chiave di lettura:

 con due protagonisti, due fratelli totalmente diversi, entrambi italiani di seconda generazione di origine africana.

Da un lato Daniel, un poliziotto del I Reparto mobile di Roma, dall’altro suo fratello, un occupante che lotta per il diritto di avere un tetto sopra la testa.

L’idea nasce da un’immagine, che mi era venuta in mente nel 2014,

ovvero di un poliziotto di pelle nera in uno dei reparti più duri della Polizia,

un ragazzo che in uno Stato democratico rivendica il diritto di poter essere un celerino, contro tutti gli stereotipi.

Partendo da quest’immagine il film si evolve raccontando un’ulteriore storia:

quella dell’ormai atavica questione dell’emergenza abitativa romana, poco conosciuta e allo stesso tempo molto controversa.

Il legionario è un film di genere drammatico e d’azione, che vuole raccontare le ferite aperte della nuova Italia, attraverso una chiave d’intrattenimento e riflessione.

Non mi interessa il Belpaese da cartolina ma neanche l’Italia della criminalità, che sono già stati ampiamente narrati.

Quella che vorrei raccontare è un’Italia ricca di contraddizioni, dove sono nati più di 800 mila figli di immigrati che rappresentano un nuovo capitolo di questo Paese.

Capitolo che parla di autodeterminazione e rivendicazione dei propri diritti.

Molto spesso si parla dell’immigrazione con toni tristi e cupi, a volte addirittura violenti,

ma in pochissimi casi se ne parla con l’urgenza di capirne veramente la reale complessità.

Il mio film si pone l’obiettivo di farlo.