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una terapia di gruppo

“Una terapia di gruppo” il film diretto da Paolo Costella con Bisio, Buy, Santamaria, Lodovini, Gassmann, Francesconi, Mascino

“Una terapia di gruppo” è il film con la regia di Paolo Costella

e la sceneggiatura di Michele Abatantuono e  Lara Prando.

una terapia di gruppoL’ adattamento italiano di “Una terapia di gruppo” è a cura di Michele Abatantuono, Paolo Costella e Lara Prando.

Il direttore della fotografia è Fabrizio Lucci.

Nel cast di “Una terapia di gruppo” ci sono:

Claudio Bisio, Margherita Buy, Claudio Santamaria,

Valentina Lodovini, Leo Gassmann, Ludovica Francesconi,

E con Lucia Mascino.

Il film è  prodotto da Roberto Sessa, mentre le produttrici esecutive sono Chiara Grassi, Linda Vianello.

Una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia.

 

Sei pazienti affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo ricevono per errore appuntamento alla stessa ora nello studio di un luminare della psicoterapia.

C’è Federico affetto dalla sindrome di Tourette, che non controlla il suo

sfacciato turpiloquio… e fosse solo quello!

Annamaria, maniaca del controllo,  verifica sempre tutto…

Emilio, il più espansivo e socievole,  è ossessionato dal calcolo aritmetico… e conta tutto quello che gli capita sotto tiro.

Bianca, fissata con la pulizia,  sfugge qualsiasi contatto umano…

Otto, terrorizzato dall’idea di rimanere escluso da qualsiasi occasione di lavoro…  non si stacca mai dal suo cellulare.

Lilli, maniaca della simmetria, che ripete sempre tutto due volte… ripete sempre tutto due volte.

E insieme a loro c’è Sonia, la segretaria, logorroica e nevrotica a sua volta, che prova in

tutti i modi a tenerli buoni.

Nell’attesa che il professore si presenti decidono di improvvisare una terapia di gruppo

autogestita: costretti a fare squadra, i sei dovranno riuscire non solo ad andare

d’accordo ma anche ad affrontare i propri traumi di fronte agli altri.

 

Il regista sul film dice:

Raccontare in commedia le ossessioni del nostro tempo attraverso la storia di sette

persone affette da DOC, i disturbi ossessivo compulsivi, mi è sembrata subito

un’occasione preziosa.

Perché il tema contiene e richiede una grande attenzione nel trattare problematiche comportamentali e sociali in cui tutti ci possiamo immedesimare

e al tempo stesso perché offre situazioni che si prestano a essere osservate con lo sguardo

della commedia senza dover forzare mai la mano.

E se è vero, ed è vero, che la commedia, come ci hanno insegnato i maestri del nostro cinema,

 nasce sempre dal dramma, oggi ancora di più che in passato avvertiamo tutti, credo, da chi le storia le racconta a chi le guarda,

l’esigenza di dare sostanza a una commedia con un approfondimento psicologico e una messa in scena con un suo peso specifico.

Il primo passo in questo senso è stato scegliere un cast originale e di qualità,

un gruppo eterogeneo ma affiatato in grado di sfruttare al meglio tutte le sfumature,

 nelle situazioni più divertenti ma non solo, per rendere giustizia a un argomento così sensibile che

evoca temi come la diversità, il senso di inadeguatezza, il giudizio degli altri e

l’accettazione di sé, da cui dipende in gran parte il grado di felicità nella vita di tutti noi.

Mi affascinava la sfida di amalgamare un cast così vario e ricco e di muovermi in un unico

spazio facendo in modo da aumentare la tensione narrativa.

Partendo da una pièce molto ben scritta ci siamo poi anche potuti permettere di arricchire il passato dei

personaggi e di offrire loro un’evoluzione che rendesse ancora più divertente,

sorprendente ed emozionante il finale che li vede protagonisti.

 

il gladiatore 2

Il gladiatore 2 è il film diretto da Ridley Scott con Paul Mescal, Connie Nielsen, Denzel Washington, Fred Hechinger, Joseph Quinn, Pedro Pascal e Sir Derek Jacobi

Il gladiatore 2 è il film diretto da Ridley Scott.

La storia si svolge anni dopo che il Massimo Decimo Meridio di Russell Crowe ha dato la sua vita nell’arena.

il gladiatore 2David Franzoni ha creato i personaggi mentre David Scarpa e Peter Craig la storia.

La sceneggiatura è firmata da David Scarpa.

I produttori sono:

Ridley Scott, Michael Pruss, Douglas Wick, Lucy Fisher, David Franzoni.

Il gladiatore 2  vede protagonista Paul Mescal con  Connie Nielsen, Denzel Washington, Fred Hechinger, Joseph Quinn, Pedro Pascal e Sir Derek Jacobi.

Mentre le casa di produzione sono: Paramount Pictures, Scott Free Productions, Red Wagon Entertainment, P + M Image Nation.

Il Gladiatore 2 continua l’epica saga di potere, intrighi e vendetta ambientata nell’Antica Roma. Anni dopo aver assistito alla morte del venerato eroe Massimo per mano di suo zio,

Lucio è costretto ad entrare nel Colosseo dopo che la sua casa è stata conquistata dai tirannici imperatori che ora guidano Roma con il pugno di ferro.

Con la rabbia nel cuore e il futuro dell’Impero in gioco, Lucius deve guardare al suo passato per trovare la forza e l’onore necessari per restituire la gloria di Roma al suo popolo.

 

Mescal sulle motivazioni del suo personaggio dice:

“Non vuole avere niente a che fare con l’immagine della Roma. Inizialmente non vuole avere niente a che fare con essa se non quello di farla a pezzi.

I romani erano individui selvaggi e brutali.

Andavano di continente in continente distruggendo semplicemente comunità e nazioni. Il film non rifugge da questo tipo di brutalità,

e dagli imperatori che ne sono al centro, e da questo tipo di potere corrotto che attraversa tutto. C’è una meravigliosa chiarezza in lui.

Non ha paura dell’establishment in un modo che lo rende pericoloso per l’establishment”.

 

Pedro Pascal parla del suo Marcus Acacius:

“un generale romano che si dice sia stato addestrato come giovane ufficiale sotto il personaggio di Crowe, sebbene non sia stato visto nel primo film…

Questo film ha un’identità modellata dalla sua eredità. Non avrebbe senso non farlo”.

Connie Nielsen  parla della sua Lucilla:

“È una donna che ha avuto un’enorme perdita e, nel mezzo di essa, un dono che è Pedro Pascal. Che dono è quel ragazzo.

Anche con cui recitare, con cui lavorare, lo adoro assolutamente, ed è perfetto per questo ruolo.

È uno di quei rari attori che ha davvero cuore, anima e allo stesso tempo questo incredibile dono di trasformazione.”

 

Curiosità sul film

Gli unici membri del cast che ritornano dal primo film sono: Connie Nielsen (Lucilla) e Sir Derek Jacobi (Senatore Gracco).

A lungo hanno parlato di un incidente avvenuto sul set il 7 giugno 2023 durante la prima settimana di riprese in Marocco.

In una scena di stunt pianificata sei membri della troupe hanno riportato ustioni non gravi. Non sono stati forniti dettagli su come la scena di stunt con il fuoco sia andata storta.

Quattro dei sei sono rimasti in ospedale.

Paul Mescal nella commedia “Un tram chiamato desiderio” nel West End di Londra ha sostenuto diverse scene a torso nudo

e pare che oltre alla sua bravura siano stati i muscoli a convincere i dirigenti della Paramount Daria Cercek e Michael Ireland a dare a Mescal il ruolo principale.

A tal proposito Cercek ha detto:

“Ha interpretato Stanley, e ci sono diversi momenti in cui si toglie la maglietta ed è stato elettrizzante. Le donne tra il pubblico erano molto esplicite e noi dicevamo:

‘Penso che abbiamo trovato il nostro ragazzo.’”

Terza collaborazione tra Sir Ridley Scott e lo sceneggiatore David Scarpa, dopo Tutti i soldi del mondo (2017) e Napoleon (2023).

non sono quello che sono

Non sono quello che sono – The tragedy of Othello di William Shakespeare è il film scritto, diretto ed interpretato da Edoardo Leo

Non sono quello che sono – The tragedy of Othello di William Shakespeare è il film scritto e diretto da Edoardo Leo.

non sono quello che sonoNel cast di  Non sono quello che sono – The tragedy of Othello di William Shakespeare ci sono:
Edoardo Leo, Jawad Moraqib, Ambrosia Caldarelli, Antonia Truppo, Matteo Olivetti, Michael Schermi, Vittorio Viviani.

I produttori del film sono:

Fulvio Lucisano, Federica Lucisano, Matteo Rovere, Sydney Sibilia.

La distribuzione è a cura di: Vision distribution.

il film esce nelle sale il 14 novembre.

L’Otello di Shakespeare non ha bisogno di essere raccontato.

Ha solo bisogno di essere riletto esattamente com’è stato scritto, con la sola forza del dialetto a riportarlo al presente.

Iago, Otello, Desdemona sono purtroppo ancora tra noi.

La cronaca attraverso un grande classico.

Ambientata nei primi anni 2000, una storia senza tempo in cui il bene e il male si mescolano in un vortice di inganni, tradimenti e folle gelosia.

 

Su Non sono quello che sono – The tragedy of Othello di William Shakespeare il resista Leo dice:

L’idea di lavorare all’Otello di Shakespeare nasce quindici anni fa da un articolo letto su un quotidiano.

Un uomo, accecato da una folle gelosia, uccide sua moglie e poi si suicida.

È allo stesso tempo la sinossi di una delle opere teatrali più famose nel mondo e triste cronaca dei nostri giorni.

Da lì è partita una lunga ricerca per pensare un adattamento contemporaneo che fosse il più possibile rispettoso dell’originale.

Dal confronto tra le numerose traduzioni italiane della tragedia, fatte in epoche diverse, è maturata la convinzione che per restituire la ‘parola’ di Shakespeare,

il dialetto (romano e napoletano) fosse paradossalmente il più vicino a rappresentare la forza di quel linguaggio.

Un lavoro di traduzione che è durato molti anni e mi ha permesso di filmare Otello senza ‘toccare’ il testo che è stato, tranne per i tagli necessari, integralmente riportato.

Razzismo, violenza, invidia sociale, maschilismo, femminicidio, un’indagine sul male di una modernità sconcertante per una drammaturgia che ha più di 400 anni.

Racchiusa nella frase di Iago che più di tutte suggerisce la profondità dell’analisi psicologica che questo testo opera sui suoi personaggi e ancora su di noi indagando nelle nostre contraddizioni.

E che dà il titolo a questo film:  “Non sono quello che sono”.

megalopolis

Megalopolis è il film scritto, diretto e co-prodotto da Francis Ford Coppola con Adam Driver, Jon Voight, Laurence Fishburne

Megalopolis è il film scritto, diretto e co-prodotto da Francis Ford Coppola.

I produttori di Megalopolis sono: Francis Ford Coppola, Michael Bederman, Fred Roos, Barry Hirsch.

I produttori esecutivi del film sono: Barrie M. Osborne, Darren Demetre, Anahid Nazarian, mentre le case di produzione sono: American Zoetrope, Lionsgate.

megalopolisLa distribuzione in italiano è a cura di Eagle pictures.

Nel cast di Megalopolis ci sono:

Adam Driver, Giancarlo Esposito, Nathalie Emmanuel, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Jon Voight, Laurence Fishburne.

Un artista geniale con il potere di fermare il tempo combatte contro un sindaco ultraconservatore per salvare il mondo morente e ispirare speranza.

 Megalopolis è un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria.

La città di New Rome sta cambiando, causando aspri conflitti tra Cesar Catilina, geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico,

e la sua nemesi, il sindaco Franklyn Cicerone, reazionario e legato a uno status quo regressivo, avido e corrotto.

Tra i due si inserisce Julia, la figlia del sindaco che, essendo innamorata di Cesar Catilina, si trova a dover scegliere in chi riporre la propria lealtà e a chiedersi cosa merita, davvero, l’umanità.

Il regista Francis Ford Coppola sul film Megalopolis e sul rapporto con l’Italia dice:

Penso all’Italia come ad un esempio perfetto per come va il mondo: qui ogni cosa che viene fatta è la migliore possibile.

Avete una tradizione incredibile dei migliori talenti nell’arte, nella musica e nelle scienze.

Questa cosa non accadeva solo nel passato, anche adesso accade che le migliori cose sono create in Italia

Mi spiego: anche in altri paesi ci sono personalità geniali e questo mi fa credere che possiamo superare ogni difficoltà e creare un futuro migliore per i nostri figli, per chi verrà dopo di noi. 

Ho fatto “Megalopolis” pensando proprio a questo e cioè al fatto che non esiste un problema che non siamo in grado di risolvere.

Io ora sono nonno e ho persino un pronipote, questo per dire che non credo sia utopistica la mia visione, o semplicista, sono invece profondamente convinto che ci saranno speranza e gioia in futuro.

“La storia di Roma, da un punto di vista cinematografico, è assolutamente perfetta: intanto è sempre stata considerata affascinante, facile da conoscere e in qualche modo anche da replicare.

Le stesse dinamiche politiche di allora sono quelle che conosciamo oggi!

Insomma, ho sempre pensato anche io che sarebbe stato divertente raccontare la storia epica di Roma e poi, avvicinandomi al progetto,

ho capito che avrei dovuto ambientare il film negli Stati Uniti che è la moderna Roma e questo è confermato da quello che sta accadendo nel mio paese:

rischiamo di perdere la repubblica, proprio come successe qui da voi…magari a breve avremo persino un nuovo re!”

 

 

inganno

“Inganno” è la serie Neflix diretta da Corsicato con protagonisti Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti

“Inganno” è la serie Netflix diretta da Pappi Corsicato.

Basata sulla serie UK Gold Digger creata da Marnie Dickens, e adattata in italiano  da Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi e Michela Straniero.

ingannoI protagonisti di “Inganno” sono:

Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti.

Ed inoltre fanno parte del cast:

Emanuel Caserio, Dharma Mangia Woods, Francesco Del Gaudio, Denise Capezza e con Fabrizia Sacchi e Sandra Ceccarelli, con la partecipazione di Geppy Gleijeses.

“Inganno” debutta il 9 ottobre, si compone di 6 episodi ed è prodotta da Cattleya – parte di Itv Studios.

È la storia di un’appassionante relazione, in cui non mancano ombre e segreti, che mette in crisi le convenzioni sociali e gli equilibri familiari, sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea.

“Inganno” è un thriller sentimentale che gioca tra la suspense, la rottura dei tabù e le verità scomode sull’amore.

Gabriella  è la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo.

I suoi tre figli ormai sono grandi e la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra Elia:

un ragazzo affascinante, vitale, libero, coetaneo del suo figlio maggiore, che esercita su di lei un fascino irresistibile, ma anche ambiguo e spaventoso.

Nonostante la differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante…e

per Elia sarà pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli e la loro eredità.

Sulla serie Monica Guerritore ha dichiarato:

“In vita mia non sono mai stata con un uomo più giovane, questo set è stata la mia prima esperienza in assoluto.

Trovarmi davanti un giovane bello come Giacomo Gianniotti, toccare quella pelle giovane, mi ha fatto capire molto di quello che prova il mio personaggio,

una donna che di colpo sente che il suo cuore ancora esiste, che può amare appassionatamente e perdere la testa”.

 

parthenope

“Parthenope” è il film scritto e diretto da Paolo Sorrentino con Oldman, Orlando, Ferrari, Ranieri, Sandrelli

Parthenope è il film scritto e diretto da Paolo sorrentino, che dopo la presentazione in Concorso al Festival di Cannes 2024 dello scorso maggio, arriva nelle sale.

I produttori di Parthenope sono: Paolo Sorrentino, Lorenzo Mieli, Anthony Vaccarello, Ardavan Safaee mentre il produttore esecutivo è Douglas Urbanski.

Nel cast di Parthenope ci sono:

Celeste Della Porta, Dario Aita, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia,

Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata.

La vita di Partenope, che si chiama come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito.

Dal 1950, quando nasce, fino a oggi.

Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza:

la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei colpi di fulmine,

i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine delle cose, i nuovi inizi.

E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’ avviliti,

le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro.

Sempre in compagnia dello scorrere del tempo, questo fidanzato fedelissimo.

Paolo Sorrentino sul film dice:

«Il film  è un ritorno a Napoli. Parla d’amore tra donne, di amori proibiti, tabù, di primi amori, paterni, mancati.

Cercavo per questo al netto la miglior interprete possibile, Celeste aveva tutte le caratteristiche che mi servivano, sa recitare,

ha una straordinaria capacità di muoversi negli accenti, e di passare nelle età, a 18, come a 35 anni, senza artifici.

Possiede una dote, anche nel dolore, nella tristezza, si intravede già la fine, ed è molto bella».

Oltre la protagonista nel film ci sono tanti altri personaggi inapoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali”, spiega il cineasta.

Le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto

che inciampa e cade in una via del centro.

Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti.

E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male”.

Parthenope è stato girato tra Napoli, Capri, Posillipo (nella splendida Grotta Romana), Megaride. Tra le location, anche una villa privata nei pressi di Villa Pavoncelli.

Citadel: Diana

“Citadel: Diana” è la serie diretta da Arnaldo Catinari con protagonista Matilda De Angelis in onda su Amazon prime

“Citadel: Diana” è la serie italiana dal mondo di “Citadel” diretta da Arnaldo Catinari.

Citadel DianaLa serie è  sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre anche il ruolo di head writer,

ed ha scritto la serie con Ilaria Bernardini, Laura Colella, Gianluca Bernardini e Giordana Mari.

“Citadel: Diana” è prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – e Amazon MGM Studios, con la produzione esecutiva di AGBO dei Fratelli Russo.

Showrunner ed executive producer  sono Gina Gardini, con Riccardo Tozzi, Marco Chimenz e Giovanni Stabilini

Emanuele Savoini è co-executive producer.

Protagonista è Matilda De Angelis con Lorenzo Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton,

Thekla Reuten, Giordana Faggiano, Daniele Paoloni, Bernhard Schütz e Filippo Nigro.

Milano, 2030: otto anni fa l’agenzia indipendente di spionaggio Citadel è stata distrutta da una potente organizzazione rivale, Manticore.

Da allora, Diana Cavalieri, spia di Citadel sotto copertura, è rimasta sola, intrappolata tra le linee nemiche come infiltrata in Manticore.

Quando finalmente le si presenta l’occasione di uscirne e sparire per sempre, l’unico modo per farlo è fidarsi del più inaspettato degli alleati,

Edo Zani, l’erede di Manticore Italia e figlio del capo dell’organizzazione, Ettore Zani, in lotta per la supremazia contro le altre famiglie europee.

 

La serie si compone di sei episodi che debutteranno in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo il prossimo 10 ottobre.

Una caratteristica interessante del mondo Citadel è che ogni serie l ha per protagonisti talenti locali ed è creata, prodotta e girata nel territorio in cui è ambientata,

conferendo a ciascuno show una cifra stilistica unica e una decisa identità culturale radicata nel paese d’origine.

La serie italiana “Citadel: Diana” è la seconda a debuttare nel mondo

e sarà seguita dalla serie indiana Citadel: Honey Bunny, interpretata da Varun Dhawan e Samantha Ruth Prabhu.

Sul suo personaggio Matilda De Angelis dice:

Mi sono impegnata per “Citadel: Diana” in una preparazione fisica fondamentale per me che volevo arrivare a fare il 90% delle scene senza stunt.

Ho passato mesi ad allenarmi.

 Il mio modello? Charlize Theron in “Atomica Bionda”, sognavo di arrivare al suo livello di credibilità anche nel tipo di cattiveria che riesce a mettere nella recitazione.

Sono stata molto sportiva, ho fatto 12 anni di ginnastica artistica, il mio corpo evidentemente conserva una buona memoria muscolare.

 E ho anche imparato a scarrellare e cambiare caricatore come una professionista.

"La scommessa – una notte in corsia"

“La scommessa – una notte in corsia” di Giovanni Dota con Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone, Iaia Forte

La scommessa – una notte in corsia è un film di Giovanni Dota

che firma anche la regia.

"La scommessa – una notte in corsia"Nel cast di La scommessa – una notte in corsia ci sono: Carlo Buccirosso, Lino Musella

e con Nando Paone, Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella Sorrentino,

Elvira Zingone e Iaia Forte.

 

Alcune notti in corsia possono essere intense, concitate, tese: tutto vale pur di salvare una vita.

Certe notti invece sono solo calde e noiose.

È in una notte come queste, in pieno Ferragosto, che Angelo e Salvatore, infermieri cinici e svogliati, si ritrovano al capezzale del signor Caputo.

Per Angelo, l’uomo non supererà la notte. Salvatore invece sostiene che ce la farà.

“E se ci scommettessimo le ferie natalizie?” Una stretta di mano e i giochi sono fatti.

È l’inizio di una serie di vicende rocambolesche, tra colpi bassi, primari strafatti, pazienti fuori controllo, detenuti in fuga, mogli e amanti che si incrociano, mentre l’orologio ticchetta e l’alba si avvicina.

Una notte durante la quale può succedere qualunque cosa, per una commedia nerissima e travolgente in cui tutti giocano sporco. Anche la vita.

 

Sul film il regista Dota dice:

La scommessa – Una notte in corsia, oltre a essere un film ispirato alla nostra straordinaria tradizione di commedia, che Monicelli definì “tragedie che fanno ridere”,

ha due caratteristiche che ne determinano la narrazione e la messa in scena: l’unità di tempo e quella di luogo.

 Tutto in una notte, tutto in un ospedale.

Questa impostazione, apparentemente teatrale, ci ha permesso di avvalerci di un cast che,

oltre alle evidenti capacità artistiche e comiche, fosse preparato, esperto e particolarmente attento a tali necessità.

 Lavorando in un ambiente protetto da imprevisti e fattori esterni, dunque, gli attori hanno avuto modo di provare e riprovare movimenti e battute, con molta precisione,

sempre coordinati con l’altro, come un corpo unico, e con la macchina da presa/occhio che procede nei corridoi labirintici dell’ospedale,

 senza mai sostituirsi, se non raramente, allo sguardo dei protagonisti, ma li scruta, distorti, senza pietà, per poi abbandonarli a loro stessi, come un Dio vigile ma inerte.

La scommessa – Una notte in corsia si concentra e punta il dito contro gli esseri umani, tutti, non salvando nessuno.

Volevamo raccontare la storia di due persone con un lavoro ordinario, svogliate e senza stimoli, ma a contatto quotidiano con la morte, vero argomento ispiratore del film.

Il mondo dell’ospedale ci è sembrato quindi il più funzionale e ci ha permesso di creare il tono e gli atteggiamenti più consoni alla black comedy che volevamo realizzare.

iddu

Iddu diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza con Toni Servillo, Elio Germano, Barbora Bobulova

Iddu è il film scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza

Nel cast di Iddu ci sono: Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo, Fausto Russo Alesi

e con Antonia Truppo, con la partecipazione di Tommaso Ragno, Betti Pedrazzi, Filippo Luna.

idduIddu è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA in coproduzione con LES FILMS DU LOSANGE

con il sostegno di CANAL+, con la partecipazione di CINÉ +OCS.

La pellicola esce nelle sale il 10 ottobre 2024.

Dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto.

Quando i Servizi Segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, ultimo grande latitante di mafia in circolazione,

Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco.

Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità,

Catello dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca d’approfittare.

Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio…

 

Sul film gli sceneggiatori e registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza dicono:

abbiamo iniziato a sviluppare Iddu nel 2020, tre anni prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro.

Il giorno dell’arresto, 16 gennaio 2023, eravamo già in preproduzione.

Le lettere di Matteo Messina Denaro ci avevano aperto infatti uno squarcio sorprendente e inaspettato

sull’intimità di questo famoso criminale che sembrava coltivare buone letture – confermate adesso dalla

quantità di libri trovati nei suoi ultimi covi – e inclinazioni cinefile.

I cosiddetti ‘pizzini’, attraverso i quali gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari criminali,

trascendevano la loro funzione pratica di comunicazione criminale, mostrando un certo gusto per l’uso

del linguaggio e la capacità di modulare il tono e la lingua a seconda dei diversi destinatari.

La sceneggiatura di Iddu trae libera ispirazione proprio dai suoi pizzini e in particolare dal carteggio

del 2004 tra il latitante e l’ex sindaco di Castelvetrano e dal contesto – tragico e ridicolo, paradossale e

realissimo – che quelle lettere dischiudono.

Protagonisti sono Matteo e il personaggio immaginario di Catello Palumbo, forgiati su atti

giudiziari e dati biografici di dominio pubblico che riguardano la vicenda di Matteo Messina Denaro.

Commedia nera, tragica e ridicola, che si sviluppa a partire dal diverso tono del racconto dei due crediti non contrattuali 7 protagonisti:

quello dell’esuberante Catello, saltimbanco, parolaio, maschera comica, grottesca, sublime, tenera nella sua solare amoralità; quello più claustrofobico che esplora l’infantile e patologico narcisismo di Matteo.

C’è una corrispondenza in termini strutturali, tematici, sensoriali, cromatici fra l’evoluzione della messinscena di Catello e l’evoluzione della messinscena di Matteo.

Un travaso fra i loro due mondi dettato dallo scambio epistolare.

Un progressivo ricongiungimento dei due diversi toni di messinscena che ritma in una progressiva accelerazione l’intreccio della storia,

lega il destino dei due protagonisti e sugella il finale nel quale Catello finisce inesorabilmente intrappolato nella stessa dimensione mortifera di Matteo

il tempo che ci vuole

“Il tempo che ci vuole” è il film scritto e diretto da Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni

“Il tempo che ci vuole” è il film scritto e diretto da Francesca Comencini.

Nel cast di “Il tempo che ci vuole” ci sono:

Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano, Anna Mangiocavallo, Luca Donini,

Daniele Monterosi, Lallo Circosta, Luca Massaro,

Giuseppe Lo Piccolo, Luigi Bindi, Laura Borrelli, Paolo Mannozzi, Gianfranco Gallo, Massimiliano Di Vincenzo, Massimo Cimaglia, Aphrodite De Lorraine, Marco Belocchi, Leonardo Giuliani

il tempo che ci vuoleLa fotografia di “Il tempo che ci vuole” è di Luca Bigazzi e il montaggio di Francesca Calvelli, Stefano Mariotti

I produttori sono:

Simone Gattoni, Marco Bellocchio, Beppe Caschetto, Bruno Benetti, Sylvie Pialat

La produzione di “Il tempo che ci vuole” è di:

Kavac, IBC Movie, OneArt, Les films du Worso, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura,

con il sostegno di Eurimages, con il sostegno di Roma Lazio Film Commission.

Un padre e sua figlia abitano le stanze dell’infanzia: l’infanzia di lei e l’infanzia magica del racconto di Pinocchio, il film al quale sta lavorando lui.

Il padre racconta alla figlia del suo lavoro e la ascolta, la osserva, le parla con serietà, compostezza, rispetto,

come si parlerebbe non a un’adulta ma a una persona intera sì, la persona che è una bambina.

La bambina visita i set del padre, in cui pulsa la vita, il chiasso, l’umanità, il lavoro, l’affanno, l’infatuazione, la magia e il sudore. E lei si perde in quei mondi.

La figlia diventa una ragazza, l’incanto di quel limbo tra loro svanisce, la figlia lo sente, capisce che la rottura con l’infanzia è irreparabile.

Lo capisce da come il padre la guarda. Pensa che non sarà mai alla sua altezza e precipita apposta per non esserlo davvero.

La figlia si droga e continua a tornare a casa cercando di fare finta di niente.

Il padre all’inizio è disarmato, poi prende posizione e decide che non farà finta di niente.

Smaschera la figlia, si affaccia su quell’abisso, con poche parole e molta presenza la porta via con sé, a Parigi.

 

La Comencini sul film dice:

Questo film è il racconto molto personale di momenti con mio padre rimasti vividi

e intatti nella mia mente in un susseguirsi di faccia a faccia.

 Un racconto personale che credo però trovi la giusta distanza nel fatto che in mezzo al padre e alla figlia c’è sempre il cinema come passione, scelta di vita, modo di stare al mondo.

 Il cinema in mezzo alla vita è come una rete che sottende il racconto dei loro scambi, apre a una terza angolazione nella relazione tra i due, crea lo spazio dell’immaginazione.

 “Con il cinema” dice il padre “si può scappare. Con l’immaginazione.”

È una storia di trasmissione, anche, attraverso il cinema, di un modo di essere nella vita.

Le immagini partono dai ricordi e come i ricordi hanno una amplificazione di alcuni segni salienti e la cancellazione di altri.

Immagini scarne, in cui non c’è quasi niente tranne loro due e in cui il segno che è presente ha sempre qualcosa di esagerato:

se qualcosa è grande è molto grande, se è lontano è molto lontano, se c’è un raggio di luce è molto luminoso, se qualcosa è vicino è molto vicino.