Sei fratelli il film di Simone Godano con Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Gabriel Montesi, Valentina Bellè nelle sale

sei fratelli

“Sei fratelli” è il film  diretto e scritto da Simone Godano con Luca Infascelli.

Nel cast di Sei fratelli ci sono: Gioele Dix, Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini , Gabriel Montesi , Valentina Bellè, Claire Romaine, Mati Galey .

Con loro nel film ci sono anche: Linda Caridi, Judith El Zein, Imma Villa, Antonella Ponziani.

Il film è prodotto da Groenlandia, Rai cinema, distribuito da 01 Distribution.

sei fratelliQuando Manfredi Alicante, 70enne con una malattia in stadio terminale,

decide di abbreviare le pratiche e di farla finita, i suoi quattro figli di sangue, e una adottata,

si ritrovano dopo anni di lontananze, liti, recriminazioni o reciproca indifferenza, per sbrigare le incombenze che fanno seguito alla morte del genitore in comune

(perché sono poi figli di tre madri diverse), a iniziare un’eredità che è un ultimo colpo di coda del padre, impenitente combina guai,

che ai suoi discendenti lascia una curiosa impresa carica di debiti e anche una sorella sconosciuta (figlia di una quarta donna).

Tutti e sei si ritrovano intorno al tavolo di uno studio notarile per ascoltare le ultime volontà di Manfredi.

Nella settimana che segue i sei fratelli-coltelli, saranno costretti a una convivenza forzata nella casa di Bordeaux

in cui il padre viveva con l’ultima compagna e l’ultimo figlio.

A quel punto, dovranno affrontare, ognuno a modo suo, il lutto e tutto quello che si porta dietro,

a iniziare da molte prese di coscienza necessarie ma rimandate per molto tempo.

Tra discussioni, confronti e risse, verbali e non.

 

Il regista Godano sul film dichiara:

Sei fratelli  è la storia di sei fratelli quasi sconosciuti fra loro (e spesso in conflitto) che per la prima volta passano un momento della loro vita insieme

a seguito del suicidio del padre malato.

Padre che è stato un avventuriero, un carismatico cialtrone, un affarista senza fiuto per gli affari, un grande amante, un trascinatore.

L’incontro tra i figli sarà un momento importante della loro vita o, come direbbe Scamarcio, “una storia d’amore” dove tutto può sembrare duraturo,

una grande sbornia dove ti illudi che quest’attimo possa essere per sempre.

Ma purtroppo non è così. Tutto passa e si ritorna alla vita quotidiana, che ci travolge e ci fa tornare noi stessi, anzi ci fa tornare singoli individui alle prese con noi stessi.

Ho pensato a lungo come raccontare questa storia avendo spesso otto attori in scena contemporaneamente e

non volendo fare un film classicheggiante e accomodante.

Volevo che il film avesse un andamento discontinuo, un po’ come questi fratelli in conflitto e che avesse una luce atipica, nord europea, morbida

(per questo abbiamo deciso di ambientarlo a Bordeaux e ho scelto un direttore della fotografia francese, Guillaume Deffontaines)

una luce che fosse un po’ lo specchio dello stato d’animo dei protagonisti che si muovono in un registro che passa dalla commedia al dramma per tutta la durata della storia.

Jump cut alternato a lunghe scene con una sola inquadratura, macchina a spalla, riprese da angolazioni sempre diverse,

massima libertà agli attori di muoversi nello spazio anche in maniera diversa tra un ciak e l’altro, macchina da presa non necessariamente su chi parla, ma che segue la scena.

Questo mi ha permesso di andare alla ricerca, o meglio “a caccia” di un’emotività non scritta, di libertà, di sorrisi naturali e di sentimenti che penso siano alla base di questo film.

Insomma alla ricerca di una recitazione naturale, sincera, evitando tutti di scivolare su una meccanicità che volevo assolutamente evitare.

Un film sui ruoli che ogni famiglia attribuisce ai propri componenti, ruoli che fanno comodo a tutti, un film che scardina questo concetto consapevole che poi tutto tornerà come prima.

Ma la vita è percezione di un momento, come la visione di un film.