Mese: Maggio 2024

house of the dragon

House of the Dragon seconda stagione arriva su Sky in contemporanea assoluta con la messa in onda americana

QuinHouse of the Dragon seconda stagione, serie HBO e Sky Exclusive,

arriva in esclusiva  dal 17 giugno su Sky e in streaming solo su Now,  in contemporanea assoluta con la messa in onda americana.

La serie, che si compone di otto episodi, è tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin ed

è diretta da Clare Kilner, Geeta Patel, Miguel Sapochnik, Greg Yaitanes, Alan Taylor, Andrij Parekh, Loni Peristere.

George R.R. Martin è il co-creatore e produttore esecutivo, Ryan Condal è il co-creatore, showrunner e produttore esecutivo;

Sara Hess, Alan Taylor, Melissa Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis sono i produttori esecutivi della serie.

House of the Dragon è ambientata 200 anni prima degli eventi citati ne “Il Trono di Spade”

e racconta la storia della Casa Targaryen.

Westeros è sull’orlo di una sanguinosa guerra civile, con il Consiglio dei Verdi e quello dei Neri che combattono rispettivamente per Re Aegon e per la Regina Rhaenyra.

Ciascuna delle due fazioni ritiene legittima la propria aspirazione al Trono di Spade.

La seconda stagione di House of the Dragon vedrà il regno spaccarsi: tutti dovranno scegliere quale fazione di Casa Targaryen sostenere.

Nel cast, i protagonisti della prima  anche per la seconda stagione che sono:

Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel,

Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans.

Inoltre nei nuovi episodi tornano anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

New-entry nel cast della nuova stagione: Abubakar Salim, Gayle Rankin, Freddie Fox,

Simon Russell Beale, Clinton Liberty, Jamie Kenna, Kieran Bew, Tom Bennett, Tom Taylor e Vincent Regan.

Condal  il co-creatore, showrunner e produttore esecutivo della serie sulla struttura narrativa del Trono di Spade dice:

“Ora possiamo ricadere nei ritmi più tradizionali della narrazione 

Come anche George RR Martin, noi abbiamo sempre parlato di questa particolare storia come qualcosa di simile a una tragedia shakespeariana o greca.

La serie parla di un casato che si sgretola dall’interno.

Ora che tutti i pezzi sono sistemati sul tabellone, sono eccitato all’idea di raccontare il prossimo capitolo, ora che Viserys se n’è andato e non tiene più sotto controllo le cose”.

La regista Kilner sul lavoro di regia dice:

“Davvero è molto stimolante perché ci sono diversi registi, tutti diversi tra loro, e tutti osservano e commentano il lavoro dei colleghi.

Non possiamo farci niente, siamo tutti un po’ competitivi, e Alan Taylor ci aiuta a migliorare la nostra prestazione.

È un regista molto preparato e mi piace molto il modo in cui usa la profondità di campo e

la messa a fuoco nella sua narrazione per portare l’attenzione dello spettatore su determinati elementi dell’inquadratura”.

Diabolik chi sei

Diabolik, chi sei? diretto dai Manetti bros. con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone e Valerio Mastandrea in prima tv su Sky

Diabolik, chi sei? è il film diretto dai Manetti bros. va in onda lunedì 27 maggio alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Suspense), 

in streaming su NOW e disponibile on demand. 

diabolik chi seiSu Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K..

Nel cast di Diabolik, chi sei?  ci sono:

Giacomo Gianniotti, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, Monica Bellucci,

Pier Giorgio Bellocchio, Chiara Martegiani, Massimiliano Rossi, con Mario Sgueglia, Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti,

Michele Ragno, Amanda Campana, Andrea Arru, Max Gazzè,

con la partecipazione di Carolina Crescentini, Paolo Calabresi con Lorenzo Zurzolo

con la partecipazione straordinaria di Barbara Bouchet,

il sostegno Dell’Emilia-Romagna Film Commission e Friuli-Venezia Giulia Film Commission

con il contributo di Calabria Film Commission.

Diabolik, chi sei? ha la sceneggiatura firmata da Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve

La fotografia di Francesca Amitrano, la produzione di Mompracem, Rai Cinema e la distribuzione di 01 distribution.

Diabolik Chi sei?, diretto da Antonio e Marco Mainetti, è il terzo film sul re del terrore.

Diabolik e la sua complice, nonché amante, Eva Kant sono pronti a mettere in atto un nuovo ingegnoso piano,

mentre l’ispettore Ginko cercherà ancora una volta di impedire alla coppia di portare a termine la loro missione e riuscire finalmente ad arrestarli.

Questa volta il ladro e l’ispettore verranno entrambi catturati da una banda di criminali, ritrovandosi faccia a faccia intrappolati nella stessa cella.

Non avendo alcuna via d’uscita e sicuri di essere destinati alla morte, i due uomini avranno un confronto, durante il quale Diabolik rivelerà a Ginko il suo passato oscuro.

Nel frattempo sia Eva Kant che Altea sono alla ricerca dei loro uomini. Le due donne uniranno le forze per salvare i loro amati?

 

I fratelli Manetti  sul film dicono: Da lettori abbiamo visto Diabolik attraversare gli anni con quella capacità

magica, che hanno sempre i fumetti, di restare identico,

 e apparentemente della stessa età, mentre passano i decenni.

Abbiamo voluto metter e anche questa caratteristica nel film, facendo un balzo in avanti di un decennio.

Dopo gli anni 60 del primo e del secondo capitolo, ci troviamo improvvisamente negli anni 70.

Questo ha rappresentato una sfida per noi e per i nostri collaboratori artistici.

Scenografie, costumi e fotografia sono cambiati in modo piuttosto radicale:

dalla fredda razionalità ed eleganza che caratterizza gli anni 60, siamo passati alla follia eccentrica e rivoluzionaria del decennio successivo.

Questo ha dato un taglio completamente diverso al film , anche dal punto di vista cinematografico e di ritmo del racconto.

Se non bastasse, nella seconda parte, quando raccontiamo la sorprendente infanzia di Diabolik, abbiamo fatto un tuffo in dei non ben definiti anni 40,

cambiando ancora una volta lo stile, in maniera ancora più repentina, passando a un immaginario espressionista rigorosamente in bianco e nero.

Un’altra caratteristica del fumetto è che ogni storia nuova ti fa entrare in un mondo a sé, con personaggi nuovi che vivono una vita complessa e “tridimensionale” che inizia e finisce all’interno della storia stessa.

Così in questo film, oltre al cast fisso già presente negli altri  si sono aggiunti tanti nuovi attori a disegnare un caleidoscopio di personaggi, sia nella storia principale che nel racconto del passato del

leggendario criminale.

Diabolik stesso viene interpretato da più attori.

Per concludere, il terzo film è pieno di canzoni e di straordinarie interpretazioni

di grandi cantanti italiani e non.

Per il brano dei titoli di testa, dopo l’oscurità di Manuel Agnelli e l’eleganza di Antonio Diodato, siamo passanti al funky frizzante e stiloso dei Calibro 35 in coppia con Alan Sorrenti.

Questa canzone rappresenta la profonda differenza di questo film rispetto ai precedenti.

baby reinder

Baby Reindeer è la miniserie televisiva di Netflix scritta, ideata e interpretata da Richard Gadd e diretta da Weronika Tofilska

Baby Reindeer è una miniserie televisiva di Netflix del 2024, scritta, ideata e interpretata da Richard Gadd e diretta da Weronika Tofilska .

Nel cast di Baby Reindeer ci sono: Richard Gadd, Jessica Gunning, Nava Mau, Michael Wildman, Danny Kirrane

baby reindeerLa miniserie è tratta da su una storia vera accaduta a Gadd;

il comico scozzese, infatti,  è stato, quando aveva venti anni, vittima di stalking da parte di una donna più grande

che per quattro anni e mezzo gli ha scritto oltre 40mila e-mail, 700 tweet, 100 lettere e inviato 350 ore di messaggi vocali e regali molto particolari.

Tra questi il pupazzo di una piccola renna, la “Baby Reindeer” del titolo della serie.

Baby Reindeer, in poco tempo, è diventata una delle serie più viste nel mondo.

La torbida storia di un comico vittima di stalking Donny Dunn che precipita in una spirale di violenza e abusi dopo un gesto di gentilezza verso Martha, una donna con un passato inquietante.

Sulla serie Gadd in una recente intervista dice:

 Lo stalking innesca una serie di eventi che costringono Donny ad affrontare traumi e abusi subiti in passato.

Quando Donny comincia a frequentare altre donne cominciano i veri problemi: Martha diventa sempre più aggressiva.

L’uomo decide quindi di denunciare ma, come accade molto spesso alle donne, la polizia non lo prende sul serio.

Lo stalking è una disfunzione mentale, è una malattia e non avevo a che fare con qualcuno che paresse calcolatore o insidioso.

Sentivo di avere a che fare con qualcuno che era vulnerabile, qualcuno che era malato di mente, qualcuno che non poteva fermarsi perché credeva in quello che immaginava nella testa.

Lo show è abbastanza veritiero.

Ogni volta che virava troppo verso l’abbellimento, ho sempre cercato di raddrizzare il colpo. È emotivamente veritiero, estremamente veritiero.

Penso che lo show abbia mostrato senza cinismo un elemento dell’abuso che, sfortunatamente, non si era mai stato visto prima in televisione.

Ovvero, gli effetti psicologici negativi che può creare nelle vittime, a volte profondamente radicati in un qualche attaccamento che era alla base del rapporto che avevano con la persona abusante.

Due curiosità: Baby Reindeer, prima di diventare una serie tv, è stata scritta come libretto per uno spettacolo teatrale di Richard Gadd,

Il colpo di scena è stato che la vera Martha ha anche parlato della serie tv, definendosi “la vera vittima”.

Sono io la vittima qui, non Richard Gadd.

Ho ricevuto minacce di morte a causa del suo spettacolo nonostante il fatto che molte delle cose che ha affermato non siano vere.

Sono stata in compagnia di Richard Gadd in alcune occasioni, ma non l’ho perseguitato come sostiene. La sua storia è una grave intrusione nella mia privacy. Non lo vedo da 12 anni.

 

 

l'arte della gioia

L’arte della gioia la serie diretta da Valeria Golino con Jasmine Trinca, Giulio Caprino, Valeria Bruni Tedeschi

L’arte della gioia è la serie diretta da Valeria Golino

La serie, prodotta da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film e liberamente adattata dall’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza (edito da Einaudi),

debutta in anteprima mondiale alla 77ª edizione del Festival di Cannes.

L’arte della gioia La serie sarà lanciata da Vision Distribution in tutte le sale cinematografiche italiane in due parti:

la prima dal 30 maggio e la seconda dal 13 giugno.

L’arte della gioia la serie Sky Original è scritta da: Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo.

Nel cast de L’arte della gioia ci sono:

Tecla Insolia, Jasmine Trinca, Guido Caprino, Alma Noce, Valeria Bruni Tedeschi,

inoltre ci sono anche Giovanni Bagnasco e  Giuseppe Spata.

Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità,

senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata.

Accolta in un convento, dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia,  grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora.

Mentre il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si rende indispensabile così da ottenere  sempre più potere nel palazzo.

Dunque un percorso di maturazione personale e sessuale, accompagna il suo incessante movimento di emancipazione.

Così arriva a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.

« L’Arte della Gioia – dice Nils Hartmann, Executive Vice President Sky Studios Italia –  è un progetto per noi importante e ambizioso,

che approda in uno dei luoghi più significativi del cinema internazionale.

Un racconto dirompente, che dallo scandaloso libro di Goliarda Sapienza rivive nell’interpretazione di un cast straordinario, con in testa la giovane e talentuosissima Tecla Insolia.

Una storia con figure femminili forti e coraggiose, simbolo di  determinazione e anticonformismo, che siamo orgogliosi di presentare al pubblico».

Dunque L’Arte della Gioia è realizzata con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo –

Sicilia Film Commission e del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

adagio

Adagio il film di Stefano Sollima con Favino, Servillo, Giannini, Mastrandrea, Di Leva in prima tv su sky il 13 maggio

Adagio è il film di Stefano Sollima arriva in prima TV su Sky lunedì 13 maggio alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Suspense), in streaming su NOW e disponibile on demand. 

adagio Adagio è scritto da Stefano Bises e Stefano Sollima e uscirà nelle sale italiane il 14 dicembre.

Il film è una produzione The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle,

Vision Distribution, società del gruppo Sky, e AlterEgo.

 

Nel cast di Adagio ci sono Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Gianmarco Franchini, Francesco Di Leva, Lorenzo Adorni e Silvia Salvatori.

Casting di Laura Muccino e Maurilio Mangano.

Manuel ha sedici anni e cerca di godersi la vita come può, mentre si prende cura dell’anziano padre.

Vittima di un ricatto, va a una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo ma, sentendosi raggirato,

decide di scappare, ritrovandosi invischiato in questioni ben oltre la sua portata.

Infatti i ricattatori che lo inseguono si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone e

il ragazzo dovrà chiedere protezione a due ex-criminali, vecchie conoscenze del padre.

Sul film  il regista Stefano Sollima dice:

Dopo le esperienze all’estero, finalmente sono tornato a raccontare la mia città.

Roma è cambiata e anch’io. L’ho osservata con occhi diversi percorrendo le sue strade con un altro passo. Un adagio.

Questo è il racconto del declino inesorabile, struggente, di tre vecchie leggende della Roma criminale alla ricerca di una redenzione impossibile in un mondo ancora più cinico, caotico e feroce

di quello che avevano governato negli anni d’oro.

Un mondo che schiaccia relazioni familiari, amichevoli e fraterne senza lasciare altri legami tra gli uomini al di fuori del denaro.

Una città governata dal caos, dalla corruzione, dal cinismo e asfissiata dal caldo torrido, devastata dagli incendi e dal buio dei blackout…

Ma c’è uno spiraglio di luce. La nuova generazione”.

asunta

Asunta la serie firmata da Ramón Campos e diretta da Jacobo Martínez con Candela Peña, Tristán Ulloa, Javier Gutiérrez su Netflix

Asunta è la miniserie Netflix diretta da Jacobo Martínez

e racconta, con alcune licenze, la storia vera dell’omicidio di Asunta Basterra.

La sceneggiatura è di Ramón Campos, Jon de la Cuesta, Gema R. Neira e David Orea Arribas.

asuntaNel cast ci sono:

Candela Peña, Tristán Ulloa, Javier Gutiérrez, María León, Carlos Blanco, Alicia Borrachero,

Raúl Arévalo, Francesc Orella, Ricardo de Barreiro, Tito Asorey, Vianessa Castaños, Judith Fernández, Carlo Felice Audrines.

La serie è prodotta da Bambù Produzioni, Netflix.

La quiete della cittadina di Teo, in Galizia, viene sconvolta dalla scomparsa di Asunta Basterra,

una ragazzina di 13 anni adottata da Rosario Porto e Alfonso Basterra,

coppia apparentemente insospettabile e conosciuta per la propria professionalità.

Poche ore dopo la denuncia, il corpo senza vita di Asunta viene rinvenuto in un bosco vicino all’abitazione della madre.

L’autopsia rivela tracce di Lorazepam e asfissia, gettando i primi dubbi sui due genitori adottivi.

Nella serie esplorano anche le dinamiche familiari ed emergono verità inquietanti.

Il caso ha destato molto clamore e la serie si è subito piazzata al secondo posto nella classifica delle serie più viste su Netflix.

Sul suo personaggio Candela Peña dice:

Rosario Porto, una donna complessa.

Una donna che per interpretarla è stato un percorso tortuoso e affascinante.

Spero che possiate apprezzare una fiction rispettosa.

Io non la guardo per non avere un ictus e questa cosa non mi è capitato con altri personaggi ma con Rosario sì.

Ma il pubblico deve vedere assolutamente questa serie.

Ramón Campos, sceneggiatore di Asunta, in una recente intervista ha dichiarato:

 “Non mi interessa il crimine fine a se stesso.

I crimini mi interessano solo quando possiamo parlare di qualcosa che riguarda la società.

Per quattro anni ho studiato nella capitale e ho vissuto accanto ad Asunta.

Il mio primo pensiero è stato: come è potuto succedere?

Pochi giorni dopo, mia sorella, che è psicopedagogista a Muros è stata avvicinata da un bambino durante la ricreazione per chiederle se i suoi genitori potevano ucciderlo.

Mi ha colpito il bombardamento mediatico sui genitori che avevano ucciso la figlia e come ciò abbia influenzato una generazione di ragazzi della Galizia”.

 

sei fratelli

Sei fratelli il film di Simone Godano con Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Gabriel Montesi, Valentina Bellè nelle sale

“Sei fratelli” è il film  diretto e scritto da Simone Godano con Luca Infascelli.

Nel cast di Sei fratelli ci sono: Gioele Dix, Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini , Gabriel Montesi , Valentina Bellè, Claire Romaine, Mati Galey .

Con loro nel film ci sono anche: Linda Caridi, Judith El Zein, Imma Villa, Antonella Ponziani.

Il film è prodotto da Groenlandia, Rai cinema, distribuito da 01 Distribution.

sei fratelliQuando Manfredi Alicante, 70enne con una malattia in stadio terminale,

decide di abbreviare le pratiche e di farla finita, i suoi quattro figli di sangue, e una adottata,

si ritrovano dopo anni di lontananze, liti, recriminazioni o reciproca indifferenza, per sbrigare le incombenze che fanno seguito alla morte del genitore in comune

(perché sono poi figli di tre madri diverse), a iniziare un’eredità che è un ultimo colpo di coda del padre, impenitente combina guai,

che ai suoi discendenti lascia una curiosa impresa carica di debiti e anche una sorella sconosciuta (figlia di una quarta donna).

Tutti e sei si ritrovano intorno al tavolo di uno studio notarile per ascoltare le ultime volontà di Manfredi.

Nella settimana che segue i sei fratelli-coltelli, saranno costretti a una convivenza forzata nella casa di Bordeaux

in cui il padre viveva con l’ultima compagna e l’ultimo figlio.

A quel punto, dovranno affrontare, ognuno a modo suo, il lutto e tutto quello che si porta dietro,

a iniziare da molte prese di coscienza necessarie ma rimandate per molto tempo.

Tra discussioni, confronti e risse, verbali e non.

 

Il regista Godano sul film dichiara:

Sei fratelli  è la storia di sei fratelli quasi sconosciuti fra loro (e spesso in conflitto) che per la prima volta passano un momento della loro vita insieme

a seguito del suicidio del padre malato.

Padre che è stato un avventuriero, un carismatico cialtrone, un affarista senza fiuto per gli affari, un grande amante, un trascinatore.

L’incontro tra i figli sarà un momento importante della loro vita o, come direbbe Scamarcio, “una storia d’amore” dove tutto può sembrare duraturo,

una grande sbornia dove ti illudi che quest’attimo possa essere per sempre.

Ma purtroppo non è così. Tutto passa e si ritorna alla vita quotidiana, che ci travolge e ci fa tornare noi stessi, anzi ci fa tornare singoli individui alle prese con noi stessi.

Ho pensato a lungo come raccontare questa storia avendo spesso otto attori in scena contemporaneamente e

non volendo fare un film classicheggiante e accomodante.

Volevo che il film avesse un andamento discontinuo, un po’ come questi fratelli in conflitto e che avesse una luce atipica, nord europea, morbida

(per questo abbiamo deciso di ambientarlo a Bordeaux e ho scelto un direttore della fotografia francese, Guillaume Deffontaines)

una luce che fosse un po’ lo specchio dello stato d’animo dei protagonisti che si muovono in un registro che passa dalla commedia al dramma per tutta la durata della storia.

Jump cut alternato a lunghe scene con una sola inquadratura, macchina a spalla, riprese da angolazioni sempre diverse,

massima libertà agli attori di muoversi nello spazio anche in maniera diversa tra un ciak e l’altro, macchina da presa non necessariamente su chi parla, ma che segue la scena.

Questo mi ha permesso di andare alla ricerca, o meglio “a caccia” di un’emotività non scritta, di libertà, di sorrisi naturali e di sentimenti che penso siano alla base di questo film.

Insomma alla ricerca di una recitazione naturale, sincera, evitando tutti di scivolare su una meccanicità che volevo assolutamente evitare.

Un film sui ruoli che ogni famiglia attribuisce ai propri componenti, ruoli che fanno comodo a tutti, un film che scardina questo concetto consapevole che poi tutto tornerà come prima.

Ma la vita è percezione di un momento, come la visione di un film.

luca

Luca è il nuovo lungometraggio d’animazione della Pixar

Luca, il lungometraggio d’animazione della Pixar ambientato in Italia e diretto da Enrico Casarosa, arriva nelle sale dopo la distribuzione in streaming su Disney+.

luca Il cast vocale è composto da Jacob Tremblay, Jack Dylan Grazer, Emma Berman, Maya Rudolph, Saverio Raimondo e Sacha Baron Cohen.

Italia, Portorosso, un piccolo paese nelle Cinque Terre, un ragazzo di nome Luca trascorre e vive delle esperienze indimenticabili insieme al suo nuovo migliore amico Alberto.

Le loro avventure sono fondamentali per la crescita e per il loro cambiamento. Siamo negli anni Sessanta

Ma entrambi nascondono un segreto: sono delle creature marine provenienti da un mondo sotto la superficie dell’acqua.

Il regista Casarosa parla della sua pellicola con particolare trasporto soprattutto perché la definisce fortemente autobiografica ispirata alla sua infanzia a Genova.

Il protagonista è basato su se stesso, mentre Alberto sul suo migliore amico.

Le mie estati sono state trascorse sulle spiagge – dice il regista –  è stato lì che ho incontrato il mio migliore amico quando avevo 11 anni. Nel film voglio rappresentare quel tipo di amicizie che ti aiutano a crescere”.

Non è un caso che la Pixar  per Luca si sia affidata al regista italiano che ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto.

Nato a Genova nel 1970 ha studiato a New York i segreti dell’animazione diventando presto storyboard artist delle più importanti case di produzione cinematografiche di animazione d’America. Da Blue Sky Studios a Disney, fino all’approdo in Pixar.  Ratatouille e Up, due film a cui collabora, vincono il Premio Oscar come miglior lungometraggio di animazione.

Con il primo ‘corto’ da regista, La Luna, riscuote un grande successo e riceve una candidatura al Premio Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione.

Nel film il regista ha inserito, presente anche nel trailer, il celebre brano di Edoardo Bennato  Il Gatto e la Volpe .

É una canzone con cui sono cresciuto – ha dichiarato il regista – un brano degli anni Settanta, quindi di un periodo successivo rispetto alla fine degli anni Cinquanta, inizio anni Sessanta in cui è ambientato il film.

Sono però felice di aver fatto questa eccezione perché è una canzone che mi ha sempre trasmesso il senso dello stare insieme, dell’amicizia, e in quest’ottica mi sembra che Luca e Alberto abbiano delle similitudini con il gatto e la volpe, due amici che si cacciano sempre insieme nei guai.

Ovviamente il brano parla anche di altro, ma è questo il motivo per cui l’ho scelto, per quel qualcosa di giocoso e divertente.