Mese: Settembre 2022

this england

This England la miniserie con Kenneth Branagh in onda su Sky dal 30 settembre

This England è una miniserie in 6 episodi creata, diretta e co-sceneggiata da Michael Winterbottom.

La serie debutta su Sky dal 30 settembre ed il trailer che ne accompagna l’uscita è davvero accattivante.

 

this EnglandGrande attesa per This England perché l’attore e regista Kenneth Branagh,

che ricordiamo avere ricevuto un premio Oscar e un premio Bafta oltre ad avere interpretato magnifici personaggi, vestirà i panni di Boris Johnson.

Nel cast di This England con Kenneth Branagh ci sono: Ophelia Lovibond, Andrew Buchan, Tim Goodman,

Alec Nicholls, James Corrigan, Rachel Sophia-Anthony, Simon Kunz, Greta Bellamacina, Simon Paisley Day, Bitu Thomas,Hiten Patel

This England (precedentemente conosciuta come This Sceptred Isle)

racconta l’impatto che la prima ondata della pandemia da Coronavirus ha avuto sul Regno Unito.

La miniserie porterà gli spettatori fra i corridoi del potere, con Johnson alle prese con Covid-19, Brexit e una controversa vita politica e personale.

Gli eventi politici si intrecceranno con storie provenienti da tutto il Paese, dagli esperti e gli scienziati impegnati in una lotta contro il tempo

per arrivare a comprendere come si trasmette il virus, ai dottori, gli infermieri e gli operatori delle case di riposo in prima linea per contenere e superare l’emergenza,

fino alle persone comuni le cui vite sono state gettate nel caos dalla pandemia.

This England è prodotta dalla Revolution Films di Michael Winterbottom e dalla Passenger di Richard Brown.

siccità

Siccità il film di Paolo Virzì con Orlando, Mastandrea, Ragno, Pandolfi, Marchioni, nelle sale

Siccità è il film di Paolo Virzì scritto dallo stesso Virzì con Francesca Archibugi, Paolo Giordano e Francesco Piccolo esce nelle sale dal 29 settembre.

siccitàNel cast di Siccità  ci sono:  Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi,

Vinicio Marchioni, Monica Bellucci, Diego Ribon, Max Tortora, Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi, Sara Serraiocco.

A Roma non piove da tre anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini.

Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori.

Le loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre cercano ognuno la propria redenzione.

 

Nel momento in cui le strade delle nostre città erano deserte – dice Virzì –  ed eravamo chiusi ciascuno a casa propria,

connessi l’uno all’altro solo attraverso degli schermi, ci è venuto naturale guardare avanti, interrogandoci su quello che sarebbe stata la nostra vita dopo.

Abbiamo iniziato a fantasticare su un film ambientato tra qualche anno, in un futuro non così distante dal presente.

Immaginando alcuni racconti da far procedere ciascuno autonomamente,

secondo la tecnica del film corale, che man mano scopriamo esser legati l’uno

all’altro in un intreccio più grande.

Una galleria di personaggi ugualmente innocenti e colpevoli, un’umanità spaventata, affannata, afflitta

dall’aridità delle relazioni, malata di vanità, mitomania, rabbia, che attraversa una città dal passato

glorioso come Roma, che si sta sgretolando e “muore di sete e di sonno”.

Una visione che può sembrare un’allegoria catastrofica, dove anche l’ironia è nerissima,

ma attraversata da un sentimento di tenerezza e compassione, da lampi di batticuore e speranza di salvezza.

La canzone di Mina “Mi sei scoppiato dentro al cuore”, ascoltata dal violoncellista Filippo nella solitudine

di un lutto e che commenta musicalmente la passerella finale del cast,

risuona come una preghiera in questo paesaggio di solitudini e di relazioni meschine,

provando a dar voce all’insopprimibile desiderio collettivo di consolazione e di amore.

 

In merito alla sceneggiature la Archibugi dice:

Ci piace lavorare tutti insieme, stare insieme, lavorare e parlare, scrivere e ridere, farci dei pranzetti e

ricominciare.

Anche se lavoriamo in atmosfera giocosa, sentiamo tantissimo la responsabilità di ciò che

stiamo raccontando.

Fare film è un privilegio che bisogna meritarsi.

Paolo Giordano, così più giovane di noi, è scivolato in squadra come fosse oliato.

Pensavo che fosse un tipo serio, – lo chiamiamo “il professore” – e che in sua presenza dovessimo comportarci bene, non prendere per i fondelli il mondo intero,

invece è un burlone come noi. Ma portava informazioni esatte. È stato bello”.

In merito alla scelta del titolo – continua la Archibugi –  eravamo spaventati dal Covid, reduci dal primo lockdown severo,

Paolo Virzì ci parlò di quest’idea e ci sembrò subito molto bella,

in qualche modo canalizzava tutte le nostre paure, le trasportava su un altro piano,

ci consentiva di impegnare l’immaginazione su qualcosa di inventato ma contiguo.

Potevamo utilizzare ciò che avevamo visto in noi stessi, ma anche negli altri, dalla nostra finestra.

Masticarlo, reinventandolo, utilizzarlo come materiale narrativo.

In più, conversando con Paolo Giordano, che è anche un uomo di scienza e affronta la narrazione dal suo originale spiraglio, ci si allargava la prospettiva.

 

Una produzione WILDSIDE, società del gruppo FREMANTLE e VISION DISTRIBUTION

in collaborazione con SKY in collaborazione con PRIME VIDEO

 

petra

Paola Cortellesi in Petra diretta da Maria Sole Tognazzi dal 21 settembre su Sky

Petra la seconda stagione arriva su sky dal 21 settembre;

Petra si compone di quattro puntate  targate Sky Original prodotte da Sky, Cattleya – parte di ITV Studios – e Bartlebyfilm in collaborazione con BETA FILM.

petraPaola Cortellesi è la protagonista l’ispettore Petra Delicato,

con Andrea Pennacchi nel ruolo del vice ispettore Antonio Monte,

per la regia di  Maria Sole Tognazzi.

Nel cast di Petra  anche Manuela Mandracchia e Francesco Colella,

rispettivamente nei ruoli di Beatrice e Marco, due nuovi personaggi che ruoteranno intorno alle vite di Petra e di Monte.

Lo psicanalista Riccardo è interpretato da Sergio Romano.

Le quattro nuove storie di Petra , sempre ambientate a Genova,

sono scritte da Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia

e tratte dalle opere di Alicia Giménez-Bartlett, edite in Italia da Sellerio.

Le sceneggiature sono scritte con la collaborazione di Paola Cortellesi.

A Genova le riprese si sono svolte con il supporto della Genova-Liguria Film Commission.

L’Ispettrice Petra Delicato è stabilmente in forze nel settore operativo della mobile di Genova e al suo fianco ha ancora il vice ispettore Antonio Monte.

Il loro rapporto di reciproca stima e amicizia si è ormai consolidato, nonostante le differenze di età,

genere, esperienza di vita e visione del mondo.

Insieme sono una coppia investigativa senza precedenti e due compagni di bevute inarrivabili.

Petra e Antonio si ritrovano ancora una volta ad affrontare una serie di crimini molto diversi fra loro:

un omicidio all’interno di un comprensorio esclusivo, dove un gruppo di amici custodisce rancori e tradimenti dietro a un’apparente serenità;

una catena di morti tra i senza fissa dimora, uomini e donne soli divenuti bersaglio di un mondo

spietato;

un duplice assassinio legato a un crimine del passato, che costringe i nostri a chiedersi dove sia il confine tra vittime e carnefici;

il furto di una pistola – e non una pistola qualsiasi – che guida Petra e Antonio a scoprire il drammatico universo delle baby gang.

 

Ricordo perfettamente il momento in cui battemmo l’ultimo ciak della prima stagione di Petra

– dice Maria Sole Tognazzi –

l’abbraccio con Paola e Andrea, l’applauso alla troupe ed un pensiero immediato: spero proprio di rincontrarvi presto tutti quanti.

Mi allontanavo dai camion con quel ciak in mano e il desiderio inconfessabile

(nonostante la stanchezza di quattro mesi di set) di ricominciare il prima possibile.

Petra è uno di quei personaggi che non vorresti mai lasciar andare via e mi mancava,

proprio come un’amica con la quale avevo dialogato e passato giornate piene di quesiti, di

soluzioni, di domande.

Fortunatamente per noi, il pubblico l’ha conosciuta poco dopo e ne è rimasto colpito tanto

quanto me.

 È così che ci è stato chiesto di continuare le indagini con lei e di affrontare questa appassionante nuova stagione.

 Abbiamo raccontato in quattro episodi altri quattro libri di Alicia Giménez-Bartlett, riadattati per il piccolo schermo

da Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia.

Abbiamo avuto l’occasione di incontrare insieme a loro dei nuovi personaggi.

È stato bellissimo poter dirigere tre attori meravigliosi come Manuela Mandracchia, Sergio Romano e Francesco Colella.

È anche attraverso di loro che questa seconda stagione ci ha permesso di esplorare una

delle caratteristiche principali della personalità di Petra:

la possibilità di cambiare vita, di cambiare idea, di cambiare strada.

La possibilità di rendersi conto che siamo in continua evoluzione e sempre alla ricerca di qualcosa da scoprire.

Ci troveremo di fronte a nuovi casi e ci troveremo di fronte a nuovi amori.

E questo non accadrà solamente alla nostra eroina ma travolgerà anche il suo compagno insostituibile, Monte.

Sono tornata a Genova con l’entusiasmo della prima volta, cercando con la macchina da

presa di catturare l’anima di questa meravigliosa città.

 Quando si gira una seconda stagione (o perlomeno così è stato per me) si cerca di essere fedeli a quanto si è costruito

precedentemente ma si ha anche un forte desiderio di portare delle novità e questo è quello che ho cercato di fare.

Mantenere i luoghi iconici della serie e scoprirne di nuovi, così come i personaggi a cui il pubblico si è affezionato e presentarne altri con la speranza che rimangano nel cuore.

Conservare uno stile e una personalità arricchendola di nuovi colori e nuovi percorsi.

Ed ora che ho finito di montare l’ultimo episodio della seconda stagione sento nuovamente una forte mancanza e torna quel pensiero inconfessabile:

spero di incontrarti presto Petra. Il prima possibile.

è stato tutto bello

È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito è il film documentario di Walter Veltroni

È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito è il film documentario diretto da Walter Veltroni

e prodotto da Palomar in collaborazione con Vision Distribution e con Sky.

è stato tutto belloIl film sarà nelle sale italiane il 19, 20 e 21 settembre.

È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito racconta la storia del grande Paolo Rossi, calciatore decisivo nella spedizione italiana ai mondiali del 1982.

In È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito Leonardo Turco interpreta Paoli Rossi bambino, mentre Gianmarco Piccione e Mirco Pestelli

sono rispettivamente Rossano Rossi bambino e Dante Mondanelli bambino.

Tra le persone intervistate non possono mancare naturalmente i familiari di Paolo Rossi e gli amici di una vita:

la moglie Federica Cappelletti, il fratello Rossano Rossi e alcuni dei calciatori che hanno condiviso con Paolo Rossi la magica avventura di Spagna 1982:

Antonio Cabrini, Marco Tardelli, Giuseppe Bergomi.

Si tratta di un omaggio a Paolo Rossi eroe del calcio morto nel 2020;

attraverso filmati privati, interviste a chi lo ha conosciuto nella sua intimità, il repertorio delle sue prove più straordinarie e testimonianze dei suoi momenti più difficili,

il docu-film ripercorre la storia di Paolo Rossi che è sempre stata dolore, gioia, sacrificio, trionfo.

In È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito volevo raccontare di Paolino

– dice il regista Veltroni –

un ragazzo non particolare, di provincia, non toccato da una grazia fisica, non era insomma Ibrahimovic,

uno tra i tanti milioni di italiani che poi ce l’hanno fatta anche attraverso il dolore.

Bambino gracile all’apparenza e di famiglia proletaria, Paolino gioca a calcio tutti i giorni nei campetti dell’oratorio della sua città, Prato.

Il talento si nota e, appena quattordicenne, viene chiamato a giocare nella giovanile della grande Juventus, che lo costringe a trasferirsi da solo a Torino.

Si rompe il menisco per tre volte all’inizio di una carriera che rischia di non cominciare mai.

Dopo essere diventato capocannoniere e aver fatto impazzire l’Italia ai Mondiali in Argentina, durante i quali entra nel cuore di tutti con il soprannome di Pablito,

la sua carriera subisce nuovamente una battuta d’arresto: viene investito dalle accuse nel brutto affaire del calcioscommesse.

Seppur assolto dal tribunale, la giustizia sportiva lo condanna a due anni di assenza dai campi.

Subito dopo, però, Enzo Bearzot, che lo ama e lo stima da sempre, lo porta senza esitazione in Spagna a giocare quel Mondiale dell’82 che tutta l’Italia ricorda.

 

Della stagione di Paolo Rossi campione del mondo tutti sanno tutto.

continua Veltroni –

Meno si conosce della sua vita, della sua storia.

Siamo andati a Santa Lucia, frazione di Prato, per ritrovare i suoi luoghi.

Abbiamo ascoltato dal fratello Rossano i racconti di quando loro due, bambini, si stringevano nel letto per fronteggiare il freddo

o di quando scartavano gli ulivi per giocare al calcio.

Paolino era una creatura gracile, dotata di un talento e di una determinazione incredibili.

I suoi compagni di squadra della Cattolica Virtus si sono ritrovati per ricordare il loro

compagno scomparso.

Marco Tardelli e Antonio Cabrini sono tornati nei luoghi del Mundial vinto per parlare di lui.

E con la moglie Federica e le figlie, abbiamo ricordato i suoi ultimi anni.

È la storia di due persone in una, Paolino e Pablito, unite da due caratteristiche:

la capacità di reazione alle avversità e al dolore (gli infortuni e il calcio scommesse) e il sorriso.

Il sorriso con il quale il film si apre e si chiude. È la storia di un italiano, non solo di un calciatore.

la sirenetta

La sirenetta è il film diretto da Rob Marshall con Halle Bailey e Jonah Hauer-King

La sirenetta è il film diretto da Rob Marshall con protagonista Halle Bailey.

La sirenetta, prodotto dalla Walt Disney Pictures, è il remake live action dell’omonimo film d’animazione Disney del 1989, basato sulla fiaba di Hans Christian Andersen La sirenetta.

la sirenettaDa pochi giorni è in rete il trailer de La sirenetta  e

le polemiche vanno avanti senza sosta si parla di 1,5 milioni di “unlike” su YouTube a distanza di soli due giorni dalla sua uscita.

Tutto nasce dalla protagonista che è un’attrice di colore e che a detta di molto non è la scelta giusta

Il film sarà nelle sale dal 24 maggio 2023 e poi sarà di sicuro disponibile su Disney+.

“Quando abbiamo iniziato questo viaggio era molto importante onorare l’originale ma anche reimmaginare e portare un po’ di profondità al nuovo film” ha dichiarato il regista .

“Sono certa che tutti voi qui dentro possiate avere un rapporto con Ariel e dire quanto sia speciale per tutti noi”

Così la protagonista Halle Bailey

“Essendo stata una bambina che nuotava in piscina, immaginando di essere una sirena, non avrei mai pensato che questa mia fantasia potesse prendere vita.

 Sentire tutti i sentimenti che prova, la sua passione, il suo disagio, tutto quello che sta vivendo.

È stato così eccitante per me dare vita a quelle emozioni e avere Rob che mi dirigeva e che era una forza che muoveva questo film è stato davvero un onore”.

La giovane attrice ha commentato anche le tante critiche ricevute:

Provo a non farmi condizionare dalle critiche negative .

 All’inizio mi sono sentita come se questo ruolo fosse quasi troppo grande per me.

Ancora adesso credo di sognare”.

La stessa Disney aveva voluto replicare alla polemica:

“L’autore della fiaba è danese e le sirene in Danimarca possono essere nere, così come gli altri danesi”.

 

Il film seguirà ancora una volta la storia di Ariel, giovane sirena che sogna una vita sulla terraferma.

Dopo aver salvato il principe Eric la sirenetta stringe un patto con la strega del mare Ursula,

pronta a tutto pur di conquistare il suo amore nonostante il volere del padre Tritone, da sempre spaventato dagli umani.

Nel cast con i protagonisti Halle Bailey e Jonah Hauer-King i quali interpreteranno rispettivamente Ariel e Eric ci sono  Javier Bardem, Melissa McCarthy, Daveed Diggs.

Completano poi il cast Awkwafina e Jacob Tremblay.

 

Le canzoni di Alan Menken, anche direttore artistico della colonna sonora e Howard Ashman, che hanno accompagnato per oltre 30 anni gli appassionati,

torneranno insieme a tre pezzi inediti composti da Lin Manuel-Miranda.

 

l immensità

L’immensità il film diretto da Emanuele Crialese con Penelope Cruz nelle sale dal 15 settembre

L’immensità è il  film diretto da Emanuele Crialese e con protagonista Penelope Cruz.

l immensitàL’immensità  è scritto dallo stesso Emanuele Crialese con Francesca Manieri e Vittorio Moroni

e verrà presentato tra pochi giorni, in concorso, al 79° Festival del Cinema di Venezia.

Nel cast con Penelope Cruz ci sono: Luana Giuliani, Vincenzo Amato,

Patrizio Francioni, Maria Chiara Goretti, Penelope Nieto Conti, Alvia Reale, India Santella, Mariangela Granelli e Valentina Cenni.

Roma, anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati.

Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi.

A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà.

Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori.

Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura.

Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.

“Come tutti i miei lavori – dichiara il regista Emanuele Crialese ha dichiarato –  anche L’immensità è prima di tutto un film sulla famiglia:

sull’innocenza dei figli, e sulla loro relazione con una madre che poteva prendere vita solo nell’incontro, artistico e umano,

 con Penélope Cruz, la sua sensibilità, la sua straordinaria capacità di interazione con tre giovanissimi non attori.

Luana, Patrizio e Maria Chiara sono rimasti bambini sempre e, come tali, sempre intensamente e immensamente veri”.

Il film uscirà nelle sale italiane il 15 settembre, distribuito da Warner Bros. Italia.

mostra del cinema di venezia

Mostra del cinema di Venezia edizione 2022: i premiati

Mostra del cinema di Venezia: tuti i premiati della edizione numero settantanove

Il Leone d’oro della settantanovesima edizione della Mostra del cinema di Venezia va a All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras, già premio Oscar per Citizenfour su Edward Snowden.

Il film è dedicato alla fotografa e attivista di fama internazionale Nan Goldin.

mostra del cinema di veneziaIl Leone d’argento va a  Luca Guadagnino per  Bones & All

Il regista ha accolto con queste parole il premio:

È un grande onore questo premio. Non sarei qui stasera se non fosse per Alberto Barbera da quando decise di invitare quel folle mio film vent’anni fa The protagonists.

Fare film è la mia vita, lo faccio fin da quanto avevo 8 anni con i miei Super8 e grandi compagni di viaggio che sono qui stasera.

Il cinema non conosce geografia e non conosce confini per questo dedico il premio a Jafar Panahi e Mohammad  Rasoulof arrestati dal governo iraniano.

Viva loro, viva la sovversione e viva il cinema!.

 

Il premio speciale per la Giuria va a Gli orsi non esistono di Jafar Panahi

Il regista è stato arrestato e condannato per sovversione e quindi il premio lo hanno ritirato gli attori che hanno dichiarato:

Panahi non può essere qui con noi e siamo onorati di accettare questo premio per lui,

vorremmo ringraziare il Presidente del festival e il direttore per aver sostenuto il film e la presidentessa. Tutti noi ci battiamo per il potere del cinema e siamo qui per Jafar Panahi.

 

Miglior attrice è Cate Blanchett per la sua interpretazione in  Tár di Todd Field

Il film racconta il percorso di Lydia Tár una rinomata direttrice d’orchestra e compositrice nel mondo internazionale della musica classica,

prima donna a ottenere la conduzione della Berlin Orchestra, e omosessuale: verrà accusata di molestie.

Così l’attrice sul premio:

“il Presidente e la giuria, un onore questo premio.

La cosa meravigliosa di questo festival è il fatto che invita il pubblico nelle sale ho visto film che mi hanno colpito e performance che mi sono piaciute.

Essere qui con la Coppa Volpi è possibile grazie al lavoro che ho fatto con una squadra, con Nina Hoss, l’orchestra di Dresda,

non sarei qui con questo premio che riempirò di vino rosso senza la sceneggiatura e regia.

Questo film premio appartiene a Todd Field che è stato assente per 16 anni dal grande schermo,

sono contenta che tu sia tornato, un grande regista sa dove mettere la macchina da presa e lui sa farlo in ogni secondo.

Questo film ha cambiato la mia vita, ringrazio la mia famiglia che ha sopportato la mia assenza ma anche la famiglia di Todd

e vorrei ringraziare chi fa musica e ci ha aiutato a vivere negli ultimi due anni in particolare tralasciando il loro ego”.

 

Il premio per il miglior attore  va a Colin Farrell per Gli Spiriti dell’Isola diretto da Martin McDonagh che ha ritirato il premio.

Sul premio Farrell, collegato da Los Angeles,  ha detto:

Grazie mille per questo premio sono eccitato vorrei ringraziare la squadra per questo lavoro eccezionale.

Purtroppo non posso essere lì perché sto lavorando sono in cucina a Los Angeles, non mi lamento certamente.

Un premio inaspettato e un momento speciale.

Abbiamo girato il film come un ritrovo tra amici e famigliari e il nostro desiderio di essere amati e di amare sono valori che volevamo condividere con voi,

è la seconda volta che lavoriamo insieme, gli sono molto grato.

 

Il premio Mastroianni a Taylor Russell per Bones & All

Sono davvero felice di essere qui, moltissimi attori meravigliosi sono in sala e io sono qui con Luca, il mio regista.

Mi sento così onorata di questo premio.

Non sarei qui se Luca non mi avesse visto in un momento in cui non credevo nessuno mi avrebbe visto, voglio ringraziare gli altri attori del film a partire da Timothée Chalamet.

Questo è uno dei giorni più belli della mia vita.

 

Il film ‘Vera’ con Vera Gemma riceve due premi Orizzonti per la  miglior attrice e per la migliore regia

Il premio accolto dalla Gemma con queste parole:

 Grazie alla giuria e ai miei due splendidi registi  a tutti quelli che hanno un sogno dico ‘Non abbandonatelo.

Dedico questo premio ai due uomini più importanti della mia vita:

a mio figlio Maximus e al mio bellissimo papà Giuliano Gemma.

 

 

Il Leone del futuro, dedicato all’opera prima, a Saint Omer di Alice Diop.

Sono molto emozionata e commossa  – ha detto la regista – vorrei ringraziare Barbera che ha avuto il coraggio di invitarmi in questo concorso che è lo schermo migliore per il mio film.

Il premio è straordinario e mi tocca profondamente, sono commossa pensando a mia madre e mio figlio.

Offro questo premio alle mie sorelle di sangue, battaglie e cinema, sono state numerose a sostenermi, ho un pensiero di commozione per gli attori

che mi hanno fatto un grande regalo partecipando a questo film.

Possiamo dimostrare che il cuore di una donna di colore può raggiungere il mondo e questo è un messaggio politico.

 

Il premio di Venezia Classic per il miglior documentario sul cinema è andato a Fragments of Paradise di KD Davison dedicato al regista lituano Jonas Mekas.

tempi supplementari

Tempi supplementari il film di Corrado Ardone con Peluso eTammaro e con Morra e MarzioHonorato

“Tempi supplementari” è il nuovo film di Corrado Ardone.

Il cast di Tempi supplementari è composto dallo stesso Ardone con Massimo Peluso e Simona Tammaro, e con Gigio Morra e Marzio Honorato.

tempi supplementariTempi supplementari è  prodotto dalla Maxima film di Marzio Honorato e Germano Bellavia,

da un soggetto di Corrado Ardone ed Elio della Ragione,

con la fotografia di Massimo Accarino, le riprese di Roberto Parlati, audio di Carlo Licenziato,

scenografia di Peppe Zarbo e Ivano La Montagna, musiche di Peppe Bruno e Massimiliano Esposito.

Il film proiettato con successo in anteprima alI’Ischia Global Fest e all’Ariano International Film Festival, ha avto un buon riscontro di critica e pubblico

Il quotidiano il Mattino lo ha definito un “Thriller comico-surreale girato con tecniche innovative, che nella seconda parte rivela un’anima profonda e malinconica”.

La pellicola pone alla base della narrazione la povertà educativa e dei sentimenti, soffocati dalla convinzione di non avere altra scelta che quella di percorrere la strada facile che porta ai soldi.

“Ho realizzato un film che ‘sentivo’, senza pensare troppo alle regole di mercato.

– dichiara Corrado Ardone –

Un film sincero, onesto, che parla certamente di sentimenti, ma lo fa in un modo non convenzionale.

Ho scelto per questo film di non percorrere inizialmente le canoniche vie di distribuzione, per mostrarlo prima ai giovani, agli studenti, e alle persone

che hanno scelto una vita violenta e che meritano un ‘tempo supplementare’, cioè una seconda possibilità nella vita.

Sono nato nel rione Sanità, a Napoli, all’epoca della guerra tra i clan, molti miei amici hanno scelto di percorrere strade sbagliate.

Io ho avuto la fortuna di incontrare un professore, che mi ha insegnato i sentimenti, e di innamorarmi dell’arte, del teatro e della scrittura.

Volevo con questo film restituire e testimoniare la bellezza che mi ha affascinato”.

 Corrado Ardone ha diretto anche “Se mi uccidi poi a chi picchi”, il corto sulla violenza di genere che è diventato un manifesto capofila alla lotta contro il femminicidio.

 

le favolose

Le favolose di Roberta Torre sulla vita delle trans in sala dal 5 settembre

Le favolose è il film di Roberta Torre presentato alla mostra di Venezia che sarà in sala dal 5 settembre.

Nel cast di Le favolose ci sono: Porpora Marcasciano, Nicole De Leo, Sofia Mehiel, Veet Sandeh, Mizia Ciulini, Massimina Lizzeri, Antonia Iaia, Mina Serrano.

le favoloseLa sceneggiatura del film è di Roberta Torre, Cristian Ceresoli, la fotografia di Stefano Salemme

mentre il montaggio è della stessa Torre con Ilaria de Laurentiis.

Il produttore è  Donatella Palermo e la produzione è a cura di Stemal Entertainment, Les Films d’Ici, Rai Cinema,

con il sostegno di Regione Lazio, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, Emilia-Romagna Film Commission.

Succede spesso che in punto di morte le persone trans vengano private della loro identità.

Le famiglie si vergognano, i funerali avvengono in gran segreto e sulle lapidi

è inciso il nome che avevano prima della transizione vanificando con violenza tutto il percorso compiuto.

È quello che accade anche ad Antonia.

Le sue amiche si riuniscono per rievocarla, nel tentativo di restituirle la sua identità negata.

Le protagoniste, stelle della sconfinata costellazione trans, nel mettere in scena questa storia, la intrecciano con il loro vissuto raccontando storie e ricordi dei loro percorsi

Sul film la regista Torre dice:

Ho cominciato a pensare a un film con Porpora nel 2015.

Ho letto i suoi libri, mi sono appassionata alla sua storia, al suo percorso e alle storie delle persone trans che raccontava.

Ma ancora non riuscivo a trovarne una in cui potessi ritrovare anche me stessa fino a quando non ho incontrato la storia di Antonia,

che rappresenta tutte quelle persone che nell’ultimo viaggio sono state tradite e derubate della loro storia, della loro identità, del percorso che hanno costruito in questa vita.

Questo film è un contributo alla ricerca della libertà, un inno a chi fa della propria vita un percorso libero, con forza, coraggio, lacrime, gioia, nonostante tutto».

Questo film nasce dal desiderio di approfondire una vicenda ingiustamente lasciata ai margini della cronaca, che porta in sé elementi di attualità che ci interrogano sui principi della nostra società.

La morte ingiusta di Riccardo rivive in ogni gesto dei suoi familiari,

protagonisti di un documentario di creazione che osserva le loro lotte e i loro fallimenti mostrando l’evoluzione nei loro sentimenti.

Da una storia con un forte tema civile ci connettiamo così con territori ancora più vasti e universali della condizione umana,

come la disperazione di una madre che perde il proprio figlio.

 “Sono 50 anni che lotto

– racconta Porpora –

abbiamo costruito tanto, ma mai abbastanza, i diritti conquistati non bastano mai, su di noi, ma non solo su di noi c’è una rimozione storica,

da centinaia di anni, anche noi siamo vittime della cultura del patriarcato”.

 

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il signore delle formiche

Il signore delle formiche è il film diretto da Gianni Amelio con Luigi Lo Cascio ed Elio Germano

Il signore delle formiche è il film diretto da Gianni Amelio

tratto da una sua sceneggiatura scritta con Federico Fava ed Edoardo Petti da un soggetto di Amelio, Petti e Fava.

il signore delle formicheIl film sarà presentato in Concorso alla 79esima mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

e da giovedì 8 settembre sarà al cinema.

Il signore delle formiche è interpretato da

Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco e per la prima volta Leonardo Maltese, Anna Caterina Antonacci,

Rita Bosello, Davide Vecchi, Maria Caleffi, Roberto Infurna, Valerio Binasco, Luca Lazzareschi,

Alberto Cracco, Elia Schilton, Giovanni Visentin, Fabio Zulli, Alessandro Bressanello.

Nel cast anche anche Gina Rovere, Andrea Gambetta, Francesco Barilli, Sebastian Gimelli Morosini, Cristina Castellani, Michele Alessio, Giuseppe Alessio, Ilaria Gelmi, Georgette Ranucci.

Il signore delle formiche è una produzione Kavac di Simone Gattoni,

IBC Movie di Beppe Caschetto,

Tenderstories di Moreno Zani e Malcom Pagani,

Rai Cinema con il contributo del Ministero della Cultura, il sostegno di Regione Lazio ed Emilia-Romagna Film Commission.

 

Il signore delle formiche  racconta  che alla fine degli anni 60 si celebrò a Roma un processo che fece scalpore.

Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè

di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne.

Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico

e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”.

Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale.

Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti,

il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori,

e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente.

Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.

Con Gianni Amelio dietro le quinte  ci sono il direttore della fotografia Luan Amelio, la montatrice Simona Paggi, la scenografa Marta Maffucci e la costumista Valentina Monticelli.

Le musiche originali del film sono del compositore premio Oscar Nicola Piovani

alla sua seconda collaborazione con il regista Gianni Amelio dopo il dramma biografico Hammamet (2020).