È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito è il film documentario diretto da Walter Veltroni
e prodotto da Palomar in collaborazione con Vision Distribution e con Sky.
Il film sarà nelle sale italiane il 19, 20 e 21 settembre.
È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito racconta la storia del grande Paolo Rossi, calciatore decisivo nella spedizione italiana ai mondiali del 1982.
In È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito Leonardo Turco interpreta Paoli Rossi bambino, mentre Gianmarco Piccione e Mirco Pestelli
sono rispettivamente Rossano Rossi bambino e Dante Mondanelli bambino.
Tra le persone intervistate non possono mancare naturalmente i familiari di Paolo Rossi e gli amici di una vita:
la moglie Federica Cappelletti, il fratello Rossano Rossi e alcuni dei calciatori che hanno condiviso con Paolo Rossi la magica avventura di Spagna 1982:
Antonio Cabrini, Marco Tardelli, Giuseppe Bergomi.
Si tratta di un omaggio a Paolo Rossi eroe del calcio morto nel 2020;
attraverso filmati privati, interviste a chi lo ha conosciuto nella sua intimità, il repertorio delle sue prove più straordinarie e testimonianze dei suoi momenti più difficili,
il docu-film ripercorre la storia di Paolo Rossi che è sempre stata dolore, gioia, sacrificio, trionfo.
In È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito volevo raccontare di Paolino
– dice il regista Veltroni –
un ragazzo non particolare, di provincia, non toccato da una grazia fisica, non era insomma Ibrahimovic,
uno tra i tanti milioni di italiani che poi ce l’hanno fatta anche attraverso il dolore.
Bambino gracile all’apparenza e di famiglia proletaria, Paolino gioca a calcio tutti i giorni nei campetti dell’oratorio della sua città, Prato.
Il talento si nota e, appena quattordicenne, viene chiamato a giocare nella giovanile della grande Juventus, che lo costringe a trasferirsi da solo a Torino.
Si rompe il menisco per tre volte all’inizio di una carriera che rischia di non cominciare mai.
Dopo essere diventato capocannoniere e aver fatto impazzire l’Italia ai Mondiali in Argentina, durante i quali entra nel cuore di tutti con il soprannome di Pablito,
la sua carriera subisce nuovamente una battuta d’arresto: viene investito dalle accuse nel brutto affaire del calcioscommesse.
Seppur assolto dal tribunale, la giustizia sportiva lo condanna a due anni di assenza dai campi.
Subito dopo, però, Enzo Bearzot, che lo ama e lo stima da sempre, lo porta senza esitazione in Spagna a giocare quel Mondiale dell’82 che tutta l’Italia ricorda.
Della stagione di Paolo Rossi campione del mondo tutti sanno tutto.
continua Veltroni –
Meno si conosce della sua vita, della sua storia.
Siamo andati a Santa Lucia, frazione di Prato, per ritrovare i suoi luoghi.
Abbiamo ascoltato dal fratello Rossano i racconti di quando loro due, bambini, si stringevano nel letto per fronteggiare il freddo
o di quando scartavano gli ulivi per giocare al calcio.
Paolino era una creatura gracile, dotata di un talento e di una determinazione incredibili.
I suoi compagni di squadra della Cattolica Virtus si sono ritrovati per ricordare il loro
compagno scomparso.
Marco Tardelli e Antonio Cabrini sono tornati nei luoghi del Mundial vinto per parlare di lui.
E con la moglie Federica e le figlie, abbiamo ricordato i suoi ultimi anni.
È la storia di due persone in una, Paolino e Pablito, unite da due caratteristiche:
la capacità di reazione alle avversità e al dolore (gli infortuni e il calcio scommesse) e il sorriso.
Il sorriso con il quale il film si apre e si chiude. È la storia di un italiano, non solo di un calciatore.