Il più bel secolo della mia vita è il film diretto da Alessandro Bardani, sua opera prima.
Il film è tratto dall’omonima pièce teatrale di Alessandro Bardani e Luigi Di Capua, anche autori della sceneggiatura insieme con Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli.
Prodotto da Goon Films e Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Prime Video, il film uscirà al cinema dal 7 settembre distribuito da Lucky Red.
Nel cast di Il più bel secolo della mia vita ci sono: Sergio Castellitto, Valerio Lundini, Carla Signoris, Antonio Zavatteri, Elena Lander, Marzio El Moety,
con Betti Pedrazzi, con l’amichevole partecipazione di Sandra Milo.
Il film ha vinto al 53° Giffoni Film Festival nella sezione Generator +18.
Un’assurda legge ancora in vigore in Italia impedisce a Giovanni, figlio non riconosciuto alla nascita,
di sapere l’identità dei suoi genitori biologici prima del compimento del suo centesimo anno di età.
Per riuscire ad attirare l’opinione pubblica, la sua unica speranza è ottenere la complicità di Gustavo,
unico centenario non riconosciuto alla nascita in vita. Il solo che avrebbe il diritto di avvalersi di questa normativa
ma che sembra non aver alcun interesse a farlo.
Il più bel secolo della mia vita racconta l’incontro tra un centenario proiettato nel futuro e
un giovane ancorato al passato e del loro viaggio alla riscoperta delle proprie origini.
Nel film è presente il brano inedito “La vita com’è” di Brunori SAS.
Sul film il regista Bardani dice:
Nel 2015 nasce Il Più bel Secolo della Mia Vita come pièce teatrale che senza lasciare spazio a nessun buonismo e retorica immerge personaggi tipici della Commedia all’italiana
in atmosfere che si ispirano attraverso dialoghi serrati e puramente spietati a film d’oltreoceano come “Clerks” di Kevin Smith.
Lo spettacolo riscuote un fortissimo successo di pubblico e per questo decido di andare ancora più a fondo
nell’affrontare una storia come questa attraverso il mezzo cinematografico che permette una assai maggiore libertà e un abbattimento dei naturali limiti scenici e narrativi che impone il teatro.
Allargando la lente d’ingrandimento abbiamo messo a fuoco ancora molte più sfaccettature essenziali per sviscerare questa narrazione.
Due punti di vista che generano un conflitto sono alla base di ogni buona sceneggiatura e qui i nostri due protagonisti, Giovanni (25) e Gustavo (100) sono gli opposti.
Nella traslazione cinematografica è stata mantenuta la forte comicità della rappresentazione teatrale miscelata a momenti drammatici che rispecchiano man mano nel corso della storia il crescere dell’amicizia tra i due protagonisti.
Usando, come nella vita, l’umorismo come difesa rispetto a un dolore e il dolore stesso come confessione autentica di quello che si è vissuto e provato finora;
arrivando a far coincidere quello che si dice con quello che si pensa, senza alcun filtro.
Punto fondamentale di crescita rispetto al teatro è stata la decisione di diversificare ancora di più i due personaggi e il loro vissuto.
Alla prima uscita il film ha vinto al 53. Giffoni Film Festival nella sezione Generator +18 ed il regista Bardani commenta così
Sono felicissimo di aver vinto al Giffoni un festival unico al mondo che esplode di ragazzi ed energia, con un film che ha come protagonista un centenario.
È la dimostrazione che se una storia riesce ad emozionare diventa a suo modo universale. Spero vivamente che Il più bel secolo della mia vita possa contribuire a cambiare la cosiddetta ‘legge dei cent’anni’.
Dedico questo premio ai miei genitori e anche, visto che la parola chiave di questa edizione del Festival di Giffoni è ‘Indispensabile’,
ai registi cha stanno cercando di realizzare la loro opera prima, perché sono indispensabili per il cinema: non mollate!.