Anno: 2023

berlino

Berlino spin off de La casa di carta con Pedro Alonso debutta su Netflix il 29 dicembre

Berlino, spin off de La casa di carta,  arriva su Netflix il 29 dicembre e mette fine ad una lunga attesa degli appassionati della serie.

Il progetto annunciato quando il Vol.2 della quinta e ultima stagione stava per uscire su Netflix con un enigmatico annuncio:

berlino«Questa rapina potrebbe finire, ma la storia continua… BERLINO: una nuova serie in arrivo nel 2023».

Ed ora arriva Berlino scritto da  Esther Martínez Lobato e Álex Pina con la regia di Albert Pintó , David Barrocal e Geoffrey Cowper.

Nel cast con il protagonista Pedro Alonso ci sono:  Michelle Jenner, Tristán Ulloa, Begoña Vargas Julio Peña Fernández, Joel Sánchez, e due vecchie conoscenze Itziar Ituño e Najwa Nimri.

Nel corso degli otto episodi dello spin-off Berlino ragiona sulle dieci cose che possono trasformare una giornata terribile in una meravigliosa.

Il primo è l’amore. E per la verità, non era questo il caso. La mia terza moglie mi aveva appena lasciato. La seconda è un bottino di oltre dieci milioni di euro.

Ma non era nemmeno questo il caso.

Per questo inizia a progettare una delle sue rapine più importanti: un colpo che gli farà rubare gioielli per un valore pari a 44 milioni di dollari.

Per ottenerli Berlino si servirà di una sorta di trucco magico e dell’aiuto di una banda con cui ha già rubato in passato.

Gli ideatori della serie dicono:

“Il personaggio di Berlino è quello con la personalità più frizzante per collocarlo in un altro universo.

Ci è piaciuta l’idea di presentare una nuova gang insieme a Berlino in uno stato emotivo completamente diverso“.

Pedro Alonso sulla serie ha dichiarato:

«Ne sono così felice. Sono profondamente grato di poter entrare in contatto con persone di tutto il mondo, ricevere così tanto amore e poter vivere un momento così memorabile. 

Questo è un momento memorabile è il finale di un ciclo e il principio di un altro»

«Abbiamo iniziato questa serie barcollando nel buio e da allora abbiamo vinto. Voi fan siete nostri complici e vi ringraziamo per questo».

 

 

 

enzo jannacci: vengo anch'io

“Enzo Jannacci: Vengo Anch’io” di Giorgio Verdelli disponibile su Netflix dal 27 dicembre

“Enzo Jannacci: Vengo Anch’io” è il film di Giorgio Verdelli.

Sarà disponibile su Netflix a partire dal 27 dicembre.

Il film è prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film, in associazione con Gianfranco Romano, con la partecipazione di Ala Bianca Group e Jando Music.

 “Enzo Jannacci: Vengo Anch’io”  arriva in streaming dopo il grande debutto alla 80° Mostra del Cinema di Venezia,

dove ha conquistato il pubblico e la critica cinematografica e musicale con oltre 10 minuti di standing ovation, e il successo al botteghino.
 

Il film è un ritratto unico e appassionato che riporta alla luce le mille sfumature di un mito che a dieci anni dalla sua scomparsa continua a sorprendere ed affascinare con la sua cifra unica, stralunata e surreale.

Grazie a un sapiente uso del montaggio, è lo stesso Jannacci il narratore del film.

I momenti topici, le collaborazioni con l’amico Giorgio Gabercon  Dario Fol’incontro con Cochi & Renato,

ma anche le avventure sui palchi, teatri, cantine e quella vocazione di medico che forse gli sarebbe piaciuto seguire di più,

vengono raccontate in prima persona, recuperando le sue parole da un’intervista finora inedita, rilasciata nel 2005 allo stesso Giorgio Verdelli.

Tanti i compagni di viaggio, accanto al figlio Paolo Jannacci e al suo pianoforte, che impreziosiscono la narrazione con aneddoti inediti:

da Diego Abatantuono a Cochi PonzoniMassimo Boldi e Nino Frassica passando per i racconti di colleghi come Paolo Conte, Roberto Vecchioni, Paolo Rossi, Claudio Bisio, Elio, Valerio Lundini e molti altri.

Nel film anche la straordinaria testimonianza di Vasco Rossi che va ad aggiungere un tocco di autenticità ed emozione contribuendo a rendere l’eccezionalità di questo tributo a Enzo Jannacci.

 

Del film il regista Verdelli dice:

«Questo film non è una biografia di Enzo Jannacci, ma un’esplorazione del suo mondo insieme ai suoi amici e i suoi “allievi” di più generazioni.

L’artista Jannacci era inscindibile dall’uomo, dal genio creativo capace di dire “La Vita è un buco nero in fondo al Tram”, “Io e te”

ma anche “Stessa Squadra, Stessa Osteria”, “Una sola donna, la mia”, “L’Armando”, con una capacità di sintesi e di invenzione che non ha mai smesso di stupire ed emozionare.

Ci manca Jannacci. Ci manca molto quel suo sorriso stralunato e intelligente capace di catturare con una parola,

con un lampo di arguzia negli occhi, capace di racchiudere un mondo nel “Perché no”

 

santocielo

“Santocielo” è il film diretto da Francesco Amato con Ficarra e Picone, Maria Chiara Giannetta, Barbara Ronchi e Giovanni Storti

Santocielo è il film diretto da Francesco Amato da una sceneggiatura di Salvo Ficarra, Valentino Picone

Francesco Amato, Davide Lantieri, Fabrizio Testini.

santocieloNel cast di Santocielo ci sono: Salvo Ficarra, Valentino Picone, Barbara Ronchi, Maria Chiara Giannetta e Giovanni Storti.

Il film è prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited in collaborazione con Medusa Film.

Il genere umano ultimamente sembra aver toccato il fondo, tanto che in paradiso decidono di inviare sulla terra un nuovo messia.

Per l’uomo è l’ultima occasione dopodiché, se si ostinerà a non mettere la testa a posto, sarà diluvio universale, questa volta senza arca.

A fare l’annunciazione e ad insufflare nel grembo della nuova Madonna il nuovo Messia viene inviato Aristide, un angelo che crede di sapere il fatto suo

ma che in realtà non conosce l’animo umano e nemmeno se stesso.

Tanto che tra errori di valutazione e imperdonabili leggerezze, finisce per “ingravidare” non la prescelta ma tale Nicola Balistreri,

un professore bigotto, ossessionato dai propri pregiudizi e da ciò che la gente dice di lui.

Quel che si dice “un bel casino”, sia per Aristide che per Nicola.

Trascinati dagli eventi, i due finiranno per fare squadra, o meglio famiglia, nella speranza di uscire dai guai senza fare troppi danni.

 

Sul film il regista dice:

Quando è partita l’avventura di Santocielo, di commedie ce ne erano due. Sia io, con

Davide Lantieri, che Salvo e Valentino, avevamo scritto, senza saperlo, due film che si

assomigliavano.

Io sono un regista che si dedica agli altri e la mia curiosità è scoprire come ragionano altri autori

attorno a una storia.

Nel tempo della scrittura mi sono dedicato a studiare i processi che portano Ficarra e Picone a pianificare una scena comica.

Mi sono preparato per metterli nelle migliori condizioni per permettere alla loro ispirazione di volare alto.

La comicità di Ficarra e Picone evolve.

Va oltre la consuetudine del rapporto con il pubblico: in questo film Salvo e Valentino hanno altri nomi.

Hanno altri caratteri rispetto a quelli che ben conosciamo, e anche il look li trasforma rispetto alla tradizione della loro estetica.

I ruoli femminili sono stati facili da identificare. Abbiamo infatti scritto pensando a Barbara Ronchi

e Maria Chiara Giannetta, attrici deliziose, capaci di non prendersi mai del tutto sul serio, che

abbiamo scelto per la capacità di non perdere mai di vista l’umanità nei personaggi.

Da sempre penso e realizzo storie d’amore, dunque in questo orizzonte drammaturgico, avevo lo

spazio per dare un contributo al cinema di Ficarra e Picone.

Sul fil ha dichiarato Salvatore  Ficarra:

Abbiamo cercato di raccontare cos’è l’umanità, questa cosa meravigliosa della gravidanza che purtroppo a noi uomini non è dato vivere,

è una condizione femminile e, attraverso il film, abbiamo avuto l’occasione di poter parlare di cosa è la donna, che cos’è lo status femminile, di cosa è la famiglia, i diritti e l’amore.

Valentino Picone ha aggiunto:

Possiamo rassicurare tutti quelli che conoscono il nostro percorso che abbiamo affrontato con molto rispetto e garbo la religione,

quello che viene fuori è un Dio che è sicuramente molto più avanti rispetto a certi umani. 

 

improvvisamente a natale mi sposo

Improvvisamente a Natale mi sposo di e per la regia di Patierno con Abatantuono, Frassica,   Foresta, Placido, Reggiani, Elio e con Carol Alt

Improvvisamente a Natale mi sposo è il film diretto da Francesco Patierno autore anche della sceneggiatura con Federico Baccomo.

Nel cast di Improvvisamente a Natale mi sposo  ci sono:

Diego Abatantuono, Nino Frassica,  Michele Foresta, Violante Placido, Primo Reggiani, Elio e con Carol Alt.

improvvisamente a natale mi sposoIl film è prodotto da Stefano Bethlen e Guglielmo Marchetti e distribuito da Notorious pictures.

Mancano pochi giorni a Natale e, come ogni anno, la famiglia di Lorenzo (Diego Abatantuono) converge verso il suo albergo per le vacanze natalizie.

Lorenzo li ha avvisati che non possono mancare per niente al mondo, visto che ha un annuncio importante da fare: si sposerà.

La notizia lascia tutti senza parole ma la più sconvolta è Alberta (Violante Placido), che non vuole proprio accettare la novità.

Anzi, si convince che Serena (Carol Alt), la promessa sposa dal passato misterioso, sia una sorta di cacciatrice di dote.

Infatti Serena nasconde effettivamente un passato segreto e vive sotto falso nome,

ma per via un ex marito stalker da cui è scappata e non per chissà quale interesse segreto verso Lorenzo, di cui è sinceramente innamorata.

Tutto ciò sarà svelato proprio durante la celebrazione del matrimonio in chiesa, che diventerà una movimentata sarabanda,

con tutti i nostri protagonisti uniti per neutralizzare l’ex marito pazzo di Serena.

Finalmente Lorenzo non ha più dubbi a offuscargli la mente.

Ogni incertezza che aveva è scomparsa e con un emozionante discorso in chiesa si dichiara pronto a unirsi a Serena,

avventurarsi in una nuova vita e lasciare la gestione dell’albergo a Otto, che per la prima volta potrà “dire la sua”.

 

 

Sul Improvvisamente a Natale mi sposo  dice Patierno:

Con il secondo capitolo che segue il fortunato esordio di un anno fa, cresce la voglia di confrontarsi con un cinema che parli con tutti ma che rispetti, in primis, l’intelligenza del pubblico.

Proprio per questo, produzione e regia hanno lavorato su una storia leggera ma non banale, delicata ma anche profonda, cercando non solo la risata,

ma anche di toccare le corde dell’emozione grazie all’aiuto di un grande cast.

Molte conferme, come Abatantuono, Violante Placido, Frassica e Mago Forest, ma anche new entry come Elio, Primo Reggiani, Valentina Filippeschi e tanti altri. C

on Federico Baccomo, co-autore della sceneggiatura, siamo partiti dalla realtà, raccontando un intreccio di cui conoscevamo, per esperienza diretta, meccanismo e personaggi,

declinandolo in una commedia che speriamo, come il film precedente, possa raggiungere l’obiettivo più alto e difficile:

unire grandi e meno grandi davanti a uno schermo grande, una sala buia e, ci auguriamo, piena.

 

 

palazzina laf

Palazzina Laf è il film di esordio alla regia per Michele Riondino che sarà nelle sale dal 30 novembre

Palazzina Laf è il film di esordio alla regia per Michele Riondino che sarà nelle sale dal 30 novembre.

Nel cast di Palazzina Laf  ci sono: Michele Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Michele Sinisi,

Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela e con Anna Ferruzzo con la partecipazione di Paolo Pierobon

palazzina lafPalazzina Laf  è una produzione Palomar, Bravo e Bim Distribuzione con RAI CINEMA una coproduzione Italo – Francese.

in co-produzione con PAPRIKA FILMS.

Caterino, uomo semplice e rude è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto.

Vive in una masseria caduta in disgrazia per la troppa vicinanza al siderurgico e nella sua indolenza condivide con la sua giovanissima fidanzata il sogno di trasferirsi in città.

Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi,

Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli.

Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina LAF,

dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restarvi privati delle loro consuete mansioni.

Questi lavoratori non hanno altra attività se non quella di passare il tempo ingannandolo giocando a carte, pregando o allenarsi come fossero in palestra.

Caterino scoprirà sulla propria pelle che quello che sembra un paradiso, in realtà non è che una perversa strategia per piegare

psicologicamente i lavoratori più scomodi, spingendoli alle dimissioni o al demansionamento.

E che da quell’inferno per lui non c’è via di uscita.

Michele Riondino sul film e sul suo personaggio dice:

“Caterino è l’idea che ho io del declino della classe operaia tarantina un tempo nobile e oggi in crisi di dignità, rappresenta una  sua “critica feroce verso la classe operaia tarantina,

che continua a difendere un’azienda che non ha futuro, che non difende i lavoratori e che preferisce schierarsi dalla parte del più forte, del carnefice,

piuttosto che gridare al mondo intero di essere vittima, di essere la parte lesa, la parte debole di questa società”.

Nel film abbiamo dovuto creare una cornice di credibilità a delle storie assurde, ma ciò che raccontiamo sono verità oggettive tratte dai diversi testimoni della storia e dalle carte processuali.

In quegli anni si viveva una vera e propria strategia della tensione all’interno dell’azienda:

venivano promossi non i lavoratori meritevoli, ma chi era capace di schiacciare gli altri, era una sorta di scatenata arrampicata sociale”.

Vanessa Scalera sulla sua partecipazione al film afferma:  “Ho partecipato a questa storia prima di tutto come cittadina

 

 

 

mia

“Mia” il film scritto e diretto da Ivano De Matteo con Edoardo Leo, Vinicio Marchioni, Milena Mancini in prima tv su Sky

Mia è il film diretto e scritto da Ivano De Matteo con Valentina Furlan.

Il film è  in prima tv su Sky mercoledì 8 novembre, alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Nel cast di Mia ci sono: Greta Gasbarri, Edoardo Leo, Milena Mancini, Riccardo Mandolini, Alessia Manicastri, Giorgia Faraoni, Giorgio Montanini,

Melinda De Matteo, Samuel Christian Franzese, Vinicio Marchioni.

miaLa distribuzione è a cura di 01 Distribution.

La fotografia è di Giuseppe Maio, il montaggio di Ivano De Matteo, Giuliana Sarli e la produzione di Lotus Production con Rai Cinema

Mia racconta la storia di una famiglia semplice e felice in cui entra violentemente un ragazzo, un manipolatore, che stravolge la vita di una quindicenne meravigliosa, rendendola un incubo.

Quando la ragazza, aiutata dal padre, riesce ad allontanarsi e ricominciare a vivere, il ragazzo decide di distruggerla.
Al padre rimane solo una cosa: la vendetta.

Su Mia il regista De Matteo dichiara:

 “Ho una figlia di quindici anni e questo è stato il primo motivo per cui desideravo fare della sceneggiatura di Mia un film. Sono un uomo. E questo è stato il secondo motivo. 

Ho sofferto e soffro ogni volta che la leggo.

Mi sono ritrovato davanti a una storia per cui, in qualità di uomo potevo essere sia la figura positiva (del padre) che quella negativa (del ragazzo).

Potevo percepire perfettamente entrambi.

Lato eroico e quello oscuro.

Troppo spesso le ragazzine diventano tristi, perdono la volontà di vivere, dimagriscono, si isolano, soffrono

e il fatto che questo avvenga in silenzio, nelle loro stanze, senza destare fastidi… le rende invisibili.

Con questo film voglio abbracciarle.

Vivere insieme ai miei personaggi per questo ho scelto di utilizzare un linguaggio che tutti i giovani possano comprendere, attraverso la loro musica e le loro immagini, i TikTok, i video.

Ho usato la macchina a mano, cercare meno quadri e più protagonisti. Volevo stare sui volti.

Entrare dentro la scena e non assistervi. Seguirli di nascosto, rubare le loro emozioni e trasmetterle in modo immediato e vivido, senza filtri” .

Edoardo Leo, nel ruolo del padre: ”

È stata un’esperienza umanamente e psicologicamente devastante.

Tornavo a casa la sera ed ero distrutto, ho ritrovato dopo tanto tempo la fatica di recitare.

Viviamo in una società profondamente maschilista e che dobbiamo continuare a combattere questo sistema. 

 

c'è ancora domani

“C’è ancora domani” è il film che segna il debutto alla regia di Paola Cortellesi nelle sale dal 26 ottobre

C’è ancora domani è il film diretto da Paola Cortellesi che ha aperto la diciottesima edizione delle Festa del cinema di Roma

e sarà nelle sale dal 26 ottobre distribuito da Vision Distribution.

c'è ancora domani Il soggetto e la sceneggiatura del film sono di:  Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi

Nel cast di C’è ancora domani con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea ci sono:

Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni

C’è ancora domani è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside,

società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società del gruppo Sky.

Delia è la moglie di Ivano, la madre di tre figli.
Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta.

Seconda metà degli anni 40: questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle.

Ivano  è capo supremo e padrone  della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia.

Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino, un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante.

L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa, con cui condivide  momenti di leggerezza e qualche intima confidenza.
È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella, che, dal canto suo,

spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio, e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante.

Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri.

L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per  rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.

Sul film Paola Cortellesi dice:

In balìa di un marito padrone e di un suocero canaglia, prigioniera del focolare, paladina del cortile, Delia ha come unica aspirazione il matrimonio imminente della sua primogenita, figlia prediletta e suo unico grande amore, per la quale nutre speranze di una vita agiata e serena.

Sembra una delle trame -sempre un po’ sinistre- di molte fiabe per bambine e invece è storia, piuttosto consueta, di una famiglia italiana qualunque, nella seconda metà degli anni ’40.

Uno schiaffone in pieno viso e via, come se niente fosse.

Avevo in mente quest’immagine e il desiderio di mettere in scena, attraverso Delia, le donne che ho immaginato dai racconti delle mie nonne;

vicende drammatiche, narrate con la volontà di sorriderne, storie di vite dure, condivise con tutti nel cortile.

Gioie e miserie, tutto in piazza, tutto insieme sempre. In quei racconti c’erano le donne comuni, quelle che non hanno fatto la storia,

che hanno accettato una vita di prevaricazioni perché così era stabilito, senza porsi domande. Questo è stato.

Questo, a volte, è ancora. Leggendo con mia figlia un libro per bambine sulla storia dei diritti delle donne, ho trovato il riscatto di Del

Leggendo con mia figlia un libro per bambine sulla storia dei diritti delle donne, ho trovato il riscatto di Delia, il finale di questo racconto,

costruito passo dopo passo insieme ai miei inseparabili compagni di viaggio Furio e Giulia, che per primi mi hanno compresa, incoraggiata, stimolata. E si sono fidati di me.

Ho avuto la fiducia di ogni reparto artistico e tecnico, di una squadra eccellente che ha lavorato ogni giorno con cura e passione,

di un cast portentoso fino al più piccolo ruolo, in grado di passare da un registro all’altro con stupefacente agilità.

Ho tentato di immaginare cosa abbiano provato quelle donne, quelle reali, nel ricevere una lettera in cui qualcuno – tanto più importante dei loro aguzzini domestici- certificava il loro diritto di contare.

Con “C’è ancora domani” ho voluto raccontare le imprese straordinarie delle tante donne qualunque che hanno costruito, ignare, il nostro paese.

Delia è le nostre nonne e bisnonne. Chissà se abbiano mai intravisto un “domani”.

Per Delia un domani c’è. È un lunedì, ed è l’ultimo giorno utile per cominciare a costruire una vita migliore.

ultima volta che siamo stati bambini

L’ultima volta che siamo stati bambini è il debutto alla regia di Claudio Bisio

L’ultima volta che siamo stati bambini esordio alla regia di Claudio Bisio; il film  ha aperto la  53ª edizione del Giffoni Film Festival ed è nelle sale dal 12 ottobre.

Il film nel suo primo weekend di programmazione è stato il film più visto con oltre 66 mila presenze (66777) raggiungendo un incasso totale di quasi mezzo milione di euro.

Grande successo da parte del pubblico di giovani e giovanissimi, grazie al quale il film ha già ricevuto numerose richieste di programmazione da parte delle scuole.

ultima volta che siamo statiGiampaolo Letta (vice presidente e AD Medusa Film) dichiara:

Siamo molto soddisfatti per l’apprezzamento  che il nostro film sta ricevendo anche da parte del pubblico giovane.

In questo momento così difficile, segnato da avvenimenti tragici, in occasione dell’80esimo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, oggi più che mai ci ricorda l’importanza e il valore della memoria

La pellicola, tratta dall’omonimo libro di Fabio Bartolomei – edizioni e/o, è una coproduzione italo francese

Solea, Bartlebyfilm, Rosebud Entertainment Pictures in associazione con MEDUSA FILM,

in collaborazione con PRIME VIDEO, prodotto da Sandra Bonzi, Claudio Bisio,

Massimo Di Rocco, Luigi Napoleone

coprodotto da Angelo Laudisa, con la distribuzione di  MEDUSA FILM.

L’ultima volta che siamo stati bambini esce nelle sale il 12 ottobre.

Nel cast de L’ultima volta che siamo stati bambini ci sono:

Alessio Di Domenicantonio, Vincenzo Sebastiani,

Carlotta De Leonardis, Lorenzo Mcgovern Zaini,

Marianna Fontana, Federico Cesari, Claudio Bisio

e con la partecipazione straordinaria di Antonello Fassari.

 

Roma, estate 1943. Quattro bambini giocano alla guerra mentre attorno esplodono le bombe della guerra vera. Italo è il ricco figlio del Federale,

Cosimo ha il papà al confino e una fame atavica, Vanda è orfana e credente, Riccardo viene da un’agiata famiglia ebrea.

Sono diversi ma non lo sanno e tra loro nasce “la più grande amicizia del mondo”, impermeabile alle divisioni della Storia che insanguina l’Europa.

Per loro tutto è gioco, combattono in cortile una fantasiosa guerra fatta di missioni avventurose ed eroismi, poi però fanno patti “di sputo” e non “di sangue” per paura di tagliarsi.

Ma il 16 ottobre il ragazzino ebreo viene portato via dai tedeschi insieme ad oltre mille persone del Ghetto. Grazie al padre Federale di Italo, i tre amici credono di sapere dov’è e,

per onorare il “patto di sputo”, decidono di partire in segreto per convincere i tedeschi a liberare il loro amico.

L’ennesima missione fantasiosa entra nella realtà, i tre bambini viaggiano soli in un’Italia stremata dalla guerra, fra soldati allo sbando, disertori, truppe di tedeschi occupanti, popolazioni provate e affamate.

I tre bambini non sono del tutto soli, due adulti partono a cercarli per riportarli a casa: Agnese, suora dell’orfanotrofio in cui vive Vanda, e Vittorio, fratello di Italo.

Lei cristianamente odia la violenza e lui è un eroe di guerra fascista: sono diversi e, al contrario dei bambini, lo sanno benissimo infatti litigano tutto il tempo.

Il doppio viaggio dei bambini e degli adulti nell’Italia lacerata dalla guerra sarà gioco e terrore, poesia fanciullesca e privazioni, scoperta della vita e rischi di morte:

un’esperienza capace di imprimere il suo sigillo su tutti i personaggi coinvolti, cambiando la coscienza dei singoli e le loro relazioni.

Fino al sorprendente ma in fondo purtroppo logico, finale.

Sul film Claudio Bisio dice:

Quando ho letto il libro ho riso e pianto. Insomma, me ne sono innamorato e ho pensato che quella storia andasse portata al cinema.

Il mio entusiasmo ha contagiato prima Sandra Bonzi di Solea e Massimo di Rocco di Bartleby Film e infine Gianpaolo Letta di Medusa, il quale non solo ha deciso di sostenere il progetto, ma mi ha anche convinto a cimentarmi nella regia.

Io? Dirigere un film ambientato durante il rastrellamento del ghetto del 1943 con protagonisti quattro bambini? Una follia?

Sicuramente un’incredibile ed emozionante avventura alla quale mi sono avvicinato con umiltà e rispetto, e dalla quale esco arricchito umanamente e professionalmente.

volevounfigliomaschio

Volevo un figlio maschio di Neri Parenti con Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua nelle sale

Volevo un figlio maschio è il film scritto e diretto da  Neri Parenti.

Il film è prodotto da Beppe Caschetto per IBC Movie e da Flavia Parnasi per Combo International in associazione con Medusa Film.

Una produzione IBC Movie e Combo International in associazione con Medusa Film realizzata da IBC Movie.

volevo un figlio mashioVolevo un figlio maschio con Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua.

e con Samira Finotti, Giulia Tumbarello, Edoardo Giugliarelli, Massimo Quagliata, Roberta Volponi, Tommaso Guidi,

Clizia Fornasier, Giovanni Guardiano, Lallo Circosta e con Maurizio Marchetti e la partecipazione di Mariano e Ruben Rigillo e Maurizio Casagrande.

La sceneggiatura  di Volevo un figlio maschio è di Neri Parenti con Gianluca Bomprezzi, Manuela D’Angelo e Pier Paolo Piciarelli.

La fotografia è di Gino Sgreva, le scenografie di Massimo Santomarco, i costumi di Eleonora Rella, il montaggio di Luca Montanari e le musiche di Bruno Zambrini.

Alberto sogna da sempre di avere un figlio maschio con cui condividere le sue passioni: il cibo, il calcio, le auto sportive…

Ma il destino gli ha dato ben tre figlie femmine che gli impongono tutt’altra vita: sana, colta e al femminile.

Quando la moglie Emma è in attesa del quarto figlio, Alberto chiede alle “stelle” di avere “almeno” un maschio. Il suo desiderio viene esaudito.

Pure troppo! Per incanto le sue tre figlie femmine diventano tre maschi. Ma sarà davvero meglio vivere con tre figli maschi o saranno solo guai…

Su Volevo un figlio maschio dice il regista Parenti:

“Sarà una commedia per tutta la famiglia con un piccolo e inatteso risvolto fantasy.

Una piacevolissima sorpresa, come lo sono Enrico Brignano, IBC Movie e Combo International con i quali lavoro per la prima volta.

Adesso, l’appuntamento per tutti sarà al cinema”.

 

uomini da marciapiede

Uomini da marciapiede è il secondo film diretto da Francesco Albanese con Ruffini, Ballerina, Pannofino, Grandi

Uomini da marciapiede è il film diretto da Francesco Albanese prodotto da Run Film e Genesis con Rai Cinema e distribuito da Altre Storie e Minerva Pictures,

Nel cast di Uomini da marciapiede ci sono:

Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Clementino, Rocio Muñoz Morales e Francesco Albanese con Cristina Marino, Fioretta Mari, Lucia di Franco,

uomini da marciapiedeYari Gugliucci e con la partecipazione straordinaria di Francesco Pannofino e Serena Grandi.

Siamo in giugno e i tifosi più appassionati si preparano ai trenta giorni di partite degli Europei di calcio 2021,

un manipolo di squattrinati per sbarcare il lunario si mette a fare il mestiere più antico del mondo per mogli e fidanzate annoiate alla ricerca di qualche avventura facile.

Ma un piano che sembra facile si trasforma ben presto in una vicenda paradossale e piena di imprevisti divertenti,

infatti i nostri “uomini da marciapiede” avranno alle calcagna la polizia e la mala di tutta la città.

Sul film dice il regista Francesco Albanese:

Uomini da marciapiede si rivolge ad un pubblico che ama il calcio.

Parliamo di un pubblico numeroso che va dagli adolescenti alle persone di una certa età, ma si rivolge, anche, al pubblico femminile che,

pur disinteressato al calcio, può trovare nel racconto tanti aspetti che appartengono al mondo delle donne.

Per questa ragione ho immaginato una regia non statica, la macchina da presa si deve muovere seguendo i personaggi e lo stile,

sempre al servizio della narrazione, cambia registro in base alle situazioni in cui si trovano i protagonisti.

Infatti se nelle scene che riguardano in modo più specifico l’avventura, i movimenti di macchina sono più rapidi, più vicini al linguaggio del videoclip,

in altri momenti utilizzo inquadrature più intense per raccontare gli stati d’animo dei protagonisti e dei personaggi a loro più vicini.

A mio avviso una storia come questa, che guarda al calcio, nostro sport nazionale, con ironia, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di quanto sia radicato socialmente in noi,

è un modo per raccontare l’Italia di oggi con le sue eccezionalità e i suoi paradossi ad un pubblico fatto soprattutto di giovani, ma non solo.