Uomini da marciapiede è il secondo film diretto da Francesco Albanese con Ruffini, Ballerina, Pannofino, Grandi

uomini da marciapiede

Uomini da marciapiede è il film diretto da Francesco Albanese prodotto da Run Film e Genesis con Rai Cinema e distribuito da Altre Storie e Minerva Pictures,

Nel cast di Uomini da marciapiede ci sono:

Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Clementino, Rocio Muñoz Morales e Francesco Albanese con Cristina Marino, Fioretta Mari, Lucia di Franco,

uomini da marciapiedeYari Gugliucci e con la partecipazione straordinaria di Francesco Pannofino e Serena Grandi.

Siamo in giugno e i tifosi più appassionati si preparano ai trenta giorni di partite degli Europei di calcio 2021,

un manipolo di squattrinati per sbarcare il lunario si mette a fare il mestiere più antico del mondo per mogli e fidanzate annoiate alla ricerca di qualche avventura facile.

Ma un piano che sembra facile si trasforma ben presto in una vicenda paradossale e piena di imprevisti divertenti,

infatti i nostri “uomini da marciapiede” avranno alle calcagna la polizia e la mala di tutta la città.

Sul film dice il regista Francesco Albanese:

Uomini da marciapiede si rivolge ad un pubblico che ama il calcio.

Parliamo di un pubblico numeroso che va dagli adolescenti alle persone di una certa età, ma si rivolge, anche, al pubblico femminile che,

pur disinteressato al calcio, può trovare nel racconto tanti aspetti che appartengono al mondo delle donne.

Per questa ragione ho immaginato una regia non statica, la macchina da presa si deve muovere seguendo i personaggi e lo stile,

sempre al servizio della narrazione, cambia registro in base alle situazioni in cui si trovano i protagonisti.

Infatti se nelle scene che riguardano in modo più specifico l’avventura, i movimenti di macchina sono più rapidi, più vicini al linguaggio del videoclip,

in altri momenti utilizzo inquadrature più intense per raccontare gli stati d’animo dei protagonisti e dei personaggi a loro più vicini.

A mio avviso una storia come questa, che guarda al calcio, nostro sport nazionale, con ironia, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di quanto sia radicato socialmente in noi,

è un modo per raccontare l’Italia di oggi con le sue eccezionalità e i suoi paradossi ad un pubblico fatto soprattutto di giovani, ma non solo.