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"La scommessa – una notte in corsia"

“La scommessa – una notte in corsia” di Giovanni Dota con Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone, Iaia Forte

La scommessa – una notte in corsia è un film di Giovanni Dota

che firma anche la regia.

"La scommessa – una notte in corsia"Nel cast di La scommessa – una notte in corsia ci sono: Carlo Buccirosso, Lino Musella

e con Nando Paone, Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella Sorrentino,

Elvira Zingone e Iaia Forte.

 

Alcune notti in corsia possono essere intense, concitate, tese: tutto vale pur di salvare una vita.

Certe notti invece sono solo calde e noiose.

È in una notte come queste, in pieno Ferragosto, che Angelo e Salvatore, infermieri cinici e svogliati, si ritrovano al capezzale del signor Caputo.

Per Angelo, l’uomo non supererà la notte. Salvatore invece sostiene che ce la farà.

“E se ci scommettessimo le ferie natalizie?” Una stretta di mano e i giochi sono fatti.

È l’inizio di una serie di vicende rocambolesche, tra colpi bassi, primari strafatti, pazienti fuori controllo, detenuti in fuga, mogli e amanti che si incrociano, mentre l’orologio ticchetta e l’alba si avvicina.

Una notte durante la quale può succedere qualunque cosa, per una commedia nerissima e travolgente in cui tutti giocano sporco. Anche la vita.

 

Sul film il regista Dota dice:

La scommessa – Una notte in corsia, oltre a essere un film ispirato alla nostra straordinaria tradizione di commedia, che Monicelli definì “tragedie che fanno ridere”,

ha due caratteristiche che ne determinano la narrazione e la messa in scena: l’unità di tempo e quella di luogo.

 Tutto in una notte, tutto in un ospedale.

Questa impostazione, apparentemente teatrale, ci ha permesso di avvalerci di un cast che,

oltre alle evidenti capacità artistiche e comiche, fosse preparato, esperto e particolarmente attento a tali necessità.

 Lavorando in un ambiente protetto da imprevisti e fattori esterni, dunque, gli attori hanno avuto modo di provare e riprovare movimenti e battute, con molta precisione,

sempre coordinati con l’altro, come un corpo unico, e con la macchina da presa/occhio che procede nei corridoi labirintici dell’ospedale,

 senza mai sostituirsi, se non raramente, allo sguardo dei protagonisti, ma li scruta, distorti, senza pietà, per poi abbandonarli a loro stessi, come un Dio vigile ma inerte.

La scommessa – Una notte in corsia si concentra e punta il dito contro gli esseri umani, tutti, non salvando nessuno.

Volevamo raccontare la storia di due persone con un lavoro ordinario, svogliate e senza stimoli, ma a contatto quotidiano con la morte, vero argomento ispiratore del film.

Il mondo dell’ospedale ci è sembrato quindi il più funzionale e ci ha permesso di creare il tono e gli atteggiamenti più consoni alla black comedy che volevamo realizzare.

uomini da marciapiede

Uomini da marciapiede è il secondo film diretto da Francesco Albanese con Ruffini, Ballerina, Pannofino, Grandi

Uomini da marciapiede è il film diretto da Francesco Albanese prodotto da Run Film e Genesis con Rai Cinema e distribuito da Altre Storie e Minerva Pictures,

Nel cast di Uomini da marciapiede ci sono:

Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Clementino, Rocio Muñoz Morales e Francesco Albanese con Cristina Marino, Fioretta Mari, Lucia di Franco,

uomini da marciapiedeYari Gugliucci e con la partecipazione straordinaria di Francesco Pannofino e Serena Grandi.

Siamo in giugno e i tifosi più appassionati si preparano ai trenta giorni di partite degli Europei di calcio 2021,

un manipolo di squattrinati per sbarcare il lunario si mette a fare il mestiere più antico del mondo per mogli e fidanzate annoiate alla ricerca di qualche avventura facile.

Ma un piano che sembra facile si trasforma ben presto in una vicenda paradossale e piena di imprevisti divertenti,

infatti i nostri “uomini da marciapiede” avranno alle calcagna la polizia e la mala di tutta la città.

Sul film dice il regista Francesco Albanese:

Uomini da marciapiede si rivolge ad un pubblico che ama il calcio.

Parliamo di un pubblico numeroso che va dagli adolescenti alle persone di una certa età, ma si rivolge, anche, al pubblico femminile che,

pur disinteressato al calcio, può trovare nel racconto tanti aspetti che appartengono al mondo delle donne.

Per questa ragione ho immaginato una regia non statica, la macchina da presa si deve muovere seguendo i personaggi e lo stile,

sempre al servizio della narrazione, cambia registro in base alle situazioni in cui si trovano i protagonisti.

Infatti se nelle scene che riguardano in modo più specifico l’avventura, i movimenti di macchina sono più rapidi, più vicini al linguaggio del videoclip,

in altri momenti utilizzo inquadrature più intense per raccontare gli stati d’animo dei protagonisti e dei personaggi a loro più vicini.

A mio avviso una storia come questa, che guarda al calcio, nostro sport nazionale, con ironia, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di quanto sia radicato socialmente in noi,

è un modo per raccontare l’Italia di oggi con le sue eccezionalità e i suoi paradossi ad un pubblico fatto soprattutto di giovani, ma non solo.