Mese: Marzo 2023

era ora

Era ora il film di Alesandro Aronadio con Leo e Ronchi raggiunge il primo posto nella classifica dei film Netflix più visti del momento

Era ora è il film diretto da Alessandro Aronadio, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma, un remake di Long Story Short di Josh Lawson.

La sceneggiatura di Era ora è firmata da Alessandro Aronadio e Renato Sannio.

era oraNel cast di Era ora ci sono: Edoardo Leo, Barbara Ronchi,  Francesca Cavallin, Raz Degan, Massimo Wertmüller, Mario Sgueglia e Andrea Purgatori.

Il film è prodotto da BIM Production in collaborazione con Vision Distribution e Netflix.

Uscito da poco su Netflix  il film è al primo posto nella classifica dei film Netflix più visti del momento non solo in Italia

ma anche nel mondo conquistando ben in ben 44 Paesi tra cui Argentina, Bolivia, Brasile, Portogallo, Marocco e tanti altri ancora e

con 11,550,000 ore di visualizzazione.

Dante e Alice si amano alla follia.

Peccato che lui sia la tipica persona a cui una giornata non basta mai, che arriva sempre in ritardo e si barcamena a fatica tra i mille impegni quotidiani di lavoro e vita privata.

Succede anche il primo giorno dei suoi quarant’anni, quando Dante si presenta in ritardo di ore alla sua festa di compleanno.

A detta sua, la soluzione sembra a portata di mano: se lavorerà abbastanza, magari tra qualche anno sarà riuscito a comprarsi un po’ di tempo.

Ma cosa succede quando l’indomani si sveglia e si ritrova un anno in avanti?

Come è possibile che sia già il giorno del suo quarantunesimo compleanno?

E come fa Alice a essere incinta di quattro mesi? Cosa ne è stato del resto del suo anno?

 

Sul film il regista dice:

Era ora parla di me, parla di noi, dei nostri errori, di quello che rischiamo di perdere ogni giorno, di quello che abbiamo lasciato indietro,

di quello che abbiamo dimenticato e di quello che non riusciamo a dimenticare.

Perché, grazie al cinema, le nostre tragedie di oggi possono diventare le commedie di domani”.

E’ stato un processo di trascrittura abbastanza brutale rispetto all’originale.

 Quando mi è stato proposto di fare il remake non ero molto d’accordo nel fare un film originale,

ma l’idea del salto nel tempo mi entusiasmava molto e volevo cimentarmi nella romantic comedy.

E’ stata una sfida divertente e il tentativo è stato quello di trovare una chiave originale

I protagonisti della pellicola Edoardo Leo e Barbara Ronchi raccontano i loro personaggi:

Il personaggio di Alice  fa un percorso di consapevolezza sul tempo.

Sa che il tempo che si dà ad un’altra persona è prezioso, così quando capisce che non è ricambiato decide di mettere un freno e prendersi cura di sé.

Credo che per gestire il tempo bisogna avere il talento di fare delle scelte, individuare le priorità.

Edoardo Leo dice:

“Non capita spesso di leggere sceneggiature che ti fanno fare domande personali, in questo caso io mi sono interrogato.

 Il tempo è qualcosa di profondamente contemporanea all’interno di un archetipo narrativo su cui il cinema si è sempre interrogato.

E questo è bastato per convincermi a fare il film. C’è una parte di questo film che mi ha toccato, alla fine della proiezione ho pianto.

il viaggio leggendario

Il viaggio leggendario è il film diretto da Alessio Liguori con Dominick Alaimo, Erick Parisi nelle sale dal 23 marzo

Il viaggio leggendario è il film diretto da Alessio Liguori tratto dall’opera letteraria Il viaggio leggendario

di Erick Parisi e Dominick Alaimo edito da Magazzini Salani ed esce nelle sale il 23 marzo.

Nel cast di Il viaggio leggendario ci sono:  Dominick Alaimo, Erick Parisi,

Sofia Iacuitto, Gianni Franco, Ladislao Liverani e con la partecipazione di Herbert Ballerina.

il viaggio leggendarioUna produzione Lotus Production, una società Leone Film Group, in collaborazione con Medusa Film

in collaborazione con DinsiemE Srl, una distribuzione MEDUSA FILM.

È sera, Erick e Dominick ricevono un pacco misterioso da parte di uno strano postino.

All’interno c’è un videogioco di cui non hanno mai sentito parlare: “Il Viaggio Leggendario”.

Curiosi, i ragazzi infilano nella console il videogioco e… vengono trasportati in un’altra dimensione, ovvero nel mondo di Leggendaria.

All’improvviso Erick viene catturato dal malvagio Dottor Timoti alleato con suo fratello Dottor Giniu,

scienziati pazzi e nemici giurati dei DinsiemE.

Dominick non riesce a salvarlo, e i due ragazzi si ritrovano da soli.

Nei loro percorsi paralleli, Erick e Dominick imparano ben presto che a Leggendaria, per sopravvivere, dovranno applicare la logica a livelli dei videogiochi.

Dominick, alla ricerca di Erick, si ritrova nel livello di Camelot, dove incontra la principessa Ginevra, Erick invece è nel livello del Regno di Atlantide,

dove trova come suo alleato il filosofo Platone e… addirittura si ritrova a duellare con il capitano dei pirati!

Tante sono le sfide e tanti sono i nuovi personaggi che incontreranno lungo il percorso. In un’entusiasmante corsa contro il tempo fino ad arrivare all’ultimo livello…

Riusciranno a fermare il Dottor Giniu, a salvare Leggendaria e a tornare a casa?

Sul film il regista dice:

Quando ho letto per la prima volta Il viaggio leggendario ho colto subito l’opportunità di poter

raccontare una storia davvero fantastica a un giovane pubblico, rievocando quel

senso di meraviglia e bellezza con il quale sono cresciuto.

 Il libro dal quale è tratto il film è ambientato in tre mondi fantastici: Camelot, Atlantide e il Regno di Diamante.

La lettura mi ha immediatamente riportato ad un’altra fantastica esperienza della mia

infanzia:

quella nei parchi a tema, dove ho potuto visitare in prima persona questi mondi ricostruiti, restandone segnato per sempre.

Nell’approcciare al film ho voluto unire queste due grandi suggestioni: i contenuti e

la narrazione del cinema di fine secolo scorso e l’esperienza ludica dei parchi a tema,

allo scopo di far vivere allo spettatore quel senso di stupore e fascinazione che mi ha

accompagnato per tutta la vita.

Emozioni che passano inevitabilmente anche attraverso la musica del film, che unirà

approcci di epoche differenti ma di medesima matrice, passando da John Williams ad

Alan Silvestri, sino a John Powell.

La trasposizione cinematografica de “Il Viaggio Leggendario” ha il grande vantaggio di

vedere due protagonisti che non sono “semplici YouTuber”.

 Sul set, Erick e Dominick dimostrano un talento innato che va ben oltre i media streaming e che sarà una grande rivelazione per il pubblico tradizionale cinematografico.

 Inoltre, sono coadiuvati da un cast d’eccellenza che danno vita a personaggi iconici.

Il “Viaggio Leggendario” è la realizzazione materica dei sogni di ogni bambino.

Le ambientazioni del film, gli allestimenti fantastici e i costumi, conducono lo

spettatore in un viaggio senza tempo paragonabile solo alle grandi attrazioni dei

parchi a tema più famosi del mondo, rendendo il film un’incredibile esperienza

emotiva e sensoriale.

La storia avvincente e dal ritmo serrato, i personaggi ben costruiti ed egregiamente

interpretati dal cast, fanno de “Il Viaggio Leggendario” un film divertente ed evocativo

per tutte le età.

pantafa

Pantafa diretto da Emanuele Scaringi con Kasia Smutniak esce nelle sale il 30 marzo

Pantafa è il film di Emanuele Scaringi, presentato al 40º Torino Film Festival nella sezione Crazies, che esce nelle sale il 30 marzo 2023.

pantafaNel cast di Pantafa ci sono: Kasia Smutniak, Greta Santi, Mario Sgueglia, Betti Pedrazzi, Mauro Marino, Giuseppe Cederna

e Francesco Colella.

Il film è scritto da Tiziana Triana, Vanessa Picciarelli ed Emanuele Scaringi e

prodotto da Fandango con Rai Cinema e distribuito da Fandango.

 

Marta si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo paese di montagna.

La bambina da qualche tempo soffre di paralisi ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare

ad avere stati allucinatori, e Marta ha pensato che un po’ di aria di montagna e di lontananza dalla frenesia

cittadina possano giovare alla piccola.

La casa in cui si trasferiscono però è tutt’altro che accogliente e

per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini.

I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte,

la bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro.

Per Marta, madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni giorno più difficile

trovare il modo di fare la cosa migliore per la sua bambina.

 

Il regista Scarlingi sul film dice:

La Pantafa è una leggenda popolare. Una creatura che si siede sul petto e ti ruba il respiro.

 Il folclore italiano è popolato da numerose leggende che fanno parte della nostra cultura e

che rappresentano uno dei modi principali con cui esorcizzare il male e le paure.

Attingere a questo impressionante pozzo di storie significa entrare in un mondo fatto di riti, superstizioni e meraviglie.

Un mondo affascinante e pauroso insieme. La Pantafa è la raffigurazione del mostro. La rappresentazione del male. L’incarnazione della nostra parte più buia.

Un male oscuro che ci consuma quotidianamente e rode ogni nostra piccola sicurezza.

Una delle paure più inconfessabili e difficili da accettare è l’odio verso la progenie.

Un rancore indicibile e soffocato. Quello spirito maligno che insinua il dubbio che senza quel figlio la propria vita sarebbe stata diversa. Un tabù. Forse il più terribile di tutti.

La Pantafa è una parte di noi, parla delle nostre bassezze più recondite.

Quello che spaventa non è l’orrore mostrato ma il non visto, l’orrore che viene evocato.

Quello che non si potrebbe raccontare.

Le storie dell’orrore servono anche a questo, a trasformare, tramandare e liberarsi delle nostre paure e debolezze.

La protagonista Kasia Smutniak. Sul suo personaggio afferma:

 

Questo è un film che racconta una parte femminile dell’universo:

c’è una madre, c’è una figlia, una donna adulta che tramanda il proprio sapere a queste due femmine

e c’è il lato oscuro, anche questo è una donna.

Il racconto va a esplorare cose del subconscio femminile.

educazione fisica

Educazione fisica il film di Cipani con Mezzogiorno, Finocchiaro, Rubini, Santamaria, Rea nelle sale dal 16 marzo

 Educazione Fisica è il nuovo film diretto da Stefano Cipani,

presentato alla Festa del Cinema di Roma, in uscita nelle sale il 16 marzo.

Il film è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna, la sceneggiatura è firmata da Damiano e Fabio D’Innocenzo,

Fabio Cianchetti cura la direzione della fotografia, la scenografia è di Ivana Gargiulo mentre i costumi sono  di Catia Dottori ed il montaggio di Jacopo Quadri.

educazione fisicaEducazione Fisica è una coproduzione italo-polacca.

Una produzione Paco Cinematografica con Rai Cinema in coproduzione con Agresywna Banda,

in collaborazione con Cinecittà SpA.

Nel cast ci sono: Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini e Claudio Santamaria.

Educazione Fisica racconta dei genitori di tre alunni che vengono convocati dalla preside di una scuola media di provincia.

Il motivo? È accaduto un fatto grave, di cui i loro figli (che frequentano la terza media) sono i responsabili. Tuttavia per i genitori sarà difficile sia da credere che da accettare.

La palestra si tramuterà in un’aula di tribunale improvvisata, dove andrà in scena un processo per tentare di smentire il tutto, nascondendo la verità.

 

Sul film dice il regista Stefano Cipani:

Educazione Fisica è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna che ho avuto modo

di leggere nel 2014.

In quegli anni di sofferenza, dove il cinema sembrava un miraggio nel deserto, pensai fosse un

testo estremamente interessante con un set up assolutamente dinamico e cinematografico.

Mi ricordava quelle storie ambientate in tribunale che mi appassionavano molto da bambino: film

come Parola ai giurati di Sidney Lumet, o JFK di Oliver Stone.

Inoltre, l’idea di girare un film interamente in una location e avere l’occasione di lavorare con

un gruppo di attori in maniera organica, cronologica e totalizzante nella propria verbosità, mi

affascinava molto.

Ho avuto la possibilità di ricreare interamente, secondo i criteri della mia immaginazione, la

palestra in uno studio a Cinecittà con l’obiettivo di realizzare un film intelligente, scioccante,

emotivo, vicino al pubblico e al contempo personale, personalizzato.

Volevo fare un classico, senza fronzoli dove tutto è rivolto alla discussione.

Il montaggio è per scelta democratico e non lascia scampo a nessun personaggio, i quali sono sempre tutti presenti attraverso i piani d’ascolto che giocano un ruolo chiave nella lettura del film.

Ho optato per un découpage classico le cui geometrie vengono dettate dall’emotività della scena.

Nel rispetto della scrittura dei D’Innocenzo e all’autenticità tematica di Scianna, ho realizzato

un mio personale esperimento di cinema classico.

Il tutto per discutere del tema centrale dell’opera, urgente e attuale, che viene espresso al meglio nel senso di responsabilità che pervade e al contempo si sottrae ai personaggi del film.

Mi sono stati d’ispirazione i cartoni animati anni 70’ di Ralph Bakshi, il cinema di Buñuel e il

punk.

 

 

ultima notte d'amore

 L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino

 L’ultima notte di Amore è il film di Andrea Di Stefano che esce il 9 marzo dopo essere stato presentato al Festival di Berlino fuori concorso.

Il film è prodotto da Vision Distribution, Indiana Production, Memo Films e Adler Entertainment.

ultima notte d'amoreL’ultima notte di Amore Pierfrancesco Favino, Linda Caridi, Antonio Gerardi e Francesco Di Leva.

La notte prima di andare in pensione dopo 35 anni di onorato servizio senza neanche un colpo sparato,

il tenente Franco Amore vede il suo mondo capovolto.

Ma forse è il mondo intorno a lui che è cambiato, dal giorno alla notte.

Sua moglie è molto più consapevole di lui che la vita è una questione di compromessi e che a volte bisogna prendere decisioni difficili.

Sul suo ruolo dice Favino:

“Ho amato il personaggio di Amore, tra i più belli che ho interpretato, un uomo qualunque, un poliziotto a fine carriera che ha sempre fatto il suo dovere con onestà cristallina, l’antitesi del super-cop”.

 

Sul film parla il regista e sceneggiatore Andrea Di Stefano:

“L’ultima notte di Amore è la discesa agli inferi di un uomo onesto, un marito devoto, un amico affidabile, un agente ammirato dai suoi colleghi per serietà e devozione alla divisa.

Ho sempre immaginato questo film come un film d’altri tempi, sia per fabbricazione che per narrazione,

e con l’obiettivo ultimo di raccontare la storia del suo protagonista come una parabola religiosa.

Un avvertimento a tutti quelli che pensano di tradire la propria natura per il miraggio di una vita migliore.

Le scorciatoie morali non sono per tutti, alcuni riescono a farla franca, persone come Franco Amore non sono tagliati per queste soluzioni avventurose.

Ho cominciato a scrivere la sceneggiatura immaginando sempre Franco Amore col volto di Pierfrancesco Favino.

Poi, durante uno dei primi giorni di riprese, seduto davanti al combo, tutto è cambiato ed il film è diventato mio.

Ammirando l’umanità dello sguardo di Pierfrancesco Favino mentre sorrideva a Viviana, ho finalmente realizzato che avevo scritto un film su mio padre.

Questo film è un omaggio a tutte le persone che ambiscono ad essere persone per bene, come Franco Amore, come mio padre”.