Mese: Ottobre 2022

emancipation

Emancipation è il film di Antoine Fuqua con protagonista Will Smith

Emancipation è il film diretto da Antoine Fuqua con Will Smith, scritto da William N. Collage che uscirà su Apple Tv+ il 9 Dicembre 2022.

emancipationWill Smith è anche produttore del film Emancipation insieme ai suoi partner dei Westbrook Studios James Lassiter e Jon Mone,

oltre a Joey McFarland di McFarland Entertainment e Todd Black of Escape Artists.

Antoine Fuqua è produttore esecutivo con la sua società di produzione Fuqua Films insieme a Cliff Roberts

Nel cast di Emancipation con Will Smith ci sono: Ben Foster, Grant Harvey, David Denman

Steven Ogg, Imani Pullum, Charmaine Bingwa, Paul Ben-Victor, Aaron Moten

Mustafa Shakir, Ronnie Gene Blevins.

Il film, ispirato a fatti realmente accaduti, racconta la storia di uno schiavo di nome Peter e della sua fuga da una piantagione della Louisiana.

Cercando di non cadere vittima di schiavisti e cacciatori, Peter vuole raggiungere il Nord del paese per unirsi all’esercito dell’Unione in seguito alle parole di Lincoln sulla fine della schiavitù.

Il film ambientato nel 1863 si basa sulla storia vera di Peter, uno schiavo di una piantagione della Louisiana di proprietà di John e Bridget Lyons,

che dopo aver subito una brutale fustigazione da uno dei sorveglianti della piantagione che lo ha quasi ucciso, decide di fuggire a nord dove si unirà all’esercito dell’Unione.

Quando i medici dell’esercito scoprirono le lesioni sulla schiena di Peter durante una visita medica, scattarono foto delle sue cicatrici e una di queste scioccanti foto,

pubblicata da importanti giornali dell’epoca, fece il giro del mondo diventando la prova della crudeltà della schiavitù in America, dando uno slancio al movimento abolizionista.

Il regista Fuqua su Will Smith ha dichiarato: «

Will Smith è perfetto per questo. Ha tutte le qualità per farlo.

È in un posto della sua vita in cui, conosciamo l’attore affascinante e di talento che è Will, che è fisico, e lo abbiamo visto approfondire questo in altri film.

Quando mi sono seduto con Will, entrambi abbiamo parlato di portare i nostri set di abilità ad un altro livello per questo, e di darci completamente ad esso in un modo onesto ed equo, vero.

È concentrato ed è un attore e produttore serio. Will si prende cura di ogni aspetto, dagli storyboard ai personaggi e alla tecnica.

Will è un produttore solido, il che aiuta.

E avere un attore che dà il cuore a un progetto come questo … c’è un piccolo gruppo di ragazzi che lavora così. Denzel [Washington], Tom Cruise, Leonardo Di Caprio e Will,

ragazzi che si tuffano con te fino in fondo.

Come regista, non puoi chiedere altro che avere ragazzi così con te

Sulla sceneggiatura di Emancipation il regista ha detto:

La sceneggiatura ha colpito il mio cuore e la mia anima.

È raro avere un film che, per quanto riguarda l’intrattenimento, ha un’azione che non ho mai visto prima, una vera azione,

un ragazzo che attraversa le paludi per la sua vita, alle prese con alligatori e serpenti, inseguito da cani,

quindi si unisce alla Guerra civile, lotta contro l’esercito confederato.

Non per vendetta – non è un film di vendetta – ma solo per tornare a casa dalla sua famiglia, e stava combattendo per la libertà.

Solo su quella base, ho pensato che il film dovesse essere realizzato su scala epica.

Non ho mai visto prima un film come questo o un personaggio come questo

amsterdam

Amsterdam il film del regista David O. Russell con Bale, Robbie, De Niro, Malek nelle sale

Amsterdam è un film del regista David O. Russell.

 

amsterdamAmbientato negli anni ’30, segue le vicende di tre amici che assistono a un omicidio,

diventano essi stessi sospettati e scoprono una delle trame più oltraggiose della storia americana.

New York, 1933. Dopo essersi conosciuti sul fronte occidentale della Grande Guerra, il dottor Burt Berendsen e l’avvocato Harold Woodman sono divenuti amici inseparabili.

Il generale Meekins, scomparso in circostanze misteriose, è la persona che li ha fatti incontrare.

Berendsen e Woodman diventano bersagli e vengono accusati anche loro per l’omicidio di Meekins.

Determinati comunque a trovare il responsabile dell’omicidio nonostante la situazione che si è venuta a creare.

dopo aver raccolto alcuni indizi Burt e Harold si ritrovano nella tenuta dei Voze.

Qui incontreranno l’affascinante Valérie, ex infermiera di guerra e grande amore di Harold, prima che sparisse nel nulla dodici anni prima.

Ad Amsterdam, in quel periodo, i tre avevano giurato di proteggersi a vicenda, e lo faranno ancora una volta, proprio quando ne avranno assoluta necessità.

Ma quella che li coinvolgerà sarà in realtà una storia più grande di loro: una cospirazione internazionale che punta dritto alle solide fondamenta della democrazia americana…

Il cast è stellare ed è compsto da : Anya Taylor-Joy, Timothy Olyphant, Margot Robbie, Christian Bale, Zoe Saldana, Robert De Niro, Rami Malek, Chris Rock, Michael Shannon,

Andrea Riseborough, Mike Myers, Matthias Schoenaerts, Alessandro Nivola, John David Washington, Taylor Swift, Leland Orser, Dey Young, Bonnie Hellman,

Trinity Likins, Mel Fair, Casey Graf, Adam G. Simon, Christopher Gehrman, Martin William Harris, Gigi Bermingham, Dalila Ali Rajah, Shiree Nelson,

Kalina Vanska, Christopher Kager, Steven Hack, Johnnie Lyne-Pirkis, Valeria Malikova, Shedell, James Hunter, Vincent M. Biscione, Timothy Donovan, Carol Jefferson, Susan Gray.

Amsterdam  è prodotto da 20th Century Studios e New Regency.

Per concepire l’idea del film, il regista e Bale  hanno passato ore insieme come emerge dalle numerose dichiarazioni rilasciate dai due.

Lui mi dava dei libri da leggere

– ha raccontato Bale

io trovavo delle idee. C’erano tutti questi personaggi che andavano e venivano, e varie persone che incontravamo e a cui ci ispiravamo”.

“Abbiamo scritto molte versioni diverse della sceneggiatura nel corso di quattro anni”,

– dice il regista Russell.

“Il film è basato su una storia scioccante e affascinante, ma volevamo che ci fosse una grande amicizia al centro della storia.

Prendersi cura l’uno dell’altro in qualsiasi situazione: questo principio è il fondamento di tutto.

 Volevamo inoltre che ognuno di questi personaggi avesse un passato molto specifico, che fosse capace di amare la vita a dispetto dei problemi.

Per me, è questo che li rende degli eroi”.

 

David – racconta ancora Bale –

ha inserito questi personaggi fittizi all’interno di eventi realmente accaduti nella storia americana:

questi amici, durante la guerra, fanno un patto e giurano di proteggersi a vicenda, a tutti i costi.

L’umorismo deriva dalle persone reali che incontrano e dalle situazioni reali in cui si ritrovano nel corso del film”.

 

“Burt è un dottore che è rimasto ferito e traumatizzato dopo la guerra.

– Dice Bale sul suo personaggio

Il suo cuore batte sempre all’impazzata, sembra sempre nervoso e ingoia continuamente pillole diverse per alleviare tutti i dolori che ha.

Sta cercando di controllare il suo dolore, ma al tempo stesso deve evitare di prendere troppe medicine o altrimenti rischia di svenire nel bel mezzo della giornata.

 È un vero combattente, una persona di grande ispirazione ed è stato molto divertente interpretarlo”.

 

Christian era con noi per la maggior parte del processo di montaggio, sia come produttore sia come collaboratore”,

continua Russell –

Anche Margot è stata molto generosa e ci ha dedicato tanto tempo, anche se stava girando un altro film in quel periodo.

Probabilmente l’altro attore che ha trascorso più tempo con noi in sala di montaggio è stato Rami Malek, ci ha dato tanti suggerimenti davvero speciali”.

 

Un tema ricorrente con il personaggio di Valerie

– dichiara sul suo personaggio Margot Robbie –

è il fatto che la sua vera passione nella vita sia trovare la bellezza nei traumi e trasformarli in opere d’arte:

 i nostri protagonisti si incontrano in circostanze piuttosto traumatiche e lei ha la capacità di trovare la bellezza in questo.

Il tempo che trascorrono ad Amsterdam li aiuta a trovare una ragione per ricominciare a vivere dopo aver assistito agli orrori della guerra.

Per loro era liberatorio trovarsi in una città da cui nessuno di loro proveniva”.

 

 

Amsterdam, girato in varie location a Los Angeles e dintorni da gennaio a marzo 2021, all’apice della pandemia da Covid-19.

Si tratta di un film in costume, che copre 15 anni di tempo in due periodi storici differenti.

Le location sono: il transatlantico Queen Mary, trasformato in un hotel, nel porto di Long Beach, e il cinema Palace Theatre che si trova nel centro di Los Angeles.

Il set di New York, costruito nel backlot dei Paramount Studios, è stato utilizzato per tutte le scene in esterni ambientate per le strade di Manhattan.

La scuola RSI Cal Poly Pomona ha ospitato gli uffici esecutivi della famiglia Voze,

le scene in interni ambientate nell’appartamento di Valerie e nell’ospedale di Amsterdam  girate nella First Baptist Church di Pasadena.

la stranezza

La stranezza il film di Andò con Servillo, Picone, Ficarra, Carpentieri, Lo Cascio, Finocchiaro

La Stranezza è il film di Roberto Andò che sarà nelle sale italiane distribuito da Medusa Film dal 27 ottobre, dopo l’anteprima alla Festa del cinema di Roma.

la stranezzaRoberto Andò firma la sceneggiatura con Massimo Gaudioso e Ugo Chiti.

La stranezza è una produzione Bibi Film e Tramp Limited con Medusa Film e Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video.

Nel cast de La stranezza ci sono:  Toni Servillo nei panni di Luigi Pirandello, Salvo Ficarra e Valentino Picone in quelli di Onofrio Principato e Sebastiano,

Renato Carpentieri, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Galatea Ranzi e Fausto Russo Alesi.

Sicilia 1920. L’omaggio per l’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga è l’occasione per un ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello.

All’arrivo a Girgenti una notizia dolorosa, la morte dell’amata balia Maria Stella, lo porta ad incontrare due becchini, Nofrio e Bastiano, due esseri singolari che per diletto praticano anche il teatro.

Un banale disguido impedisce e ritarda il funerale della balia e costringe lo scrittore ad addentrarsi con i due becchini nei gironi infernali della corruzione degli addetti al cimitero

e poi ad attendere che l’incidente si risolva nella sua casa nella valle del Caos.

Ossessionato da un’idea strana e ancora indefinita, la creazione di una nuova commedia,

Pirandello trascorre lì ore inquiete e febbrili durante le quali si susseguono visioni spettrali, ricordi, malinconiche apparizioni.

Ritornato a Girgenti dopo l’incontro con Giovanni Verga, sempre più incuriosito dal fascino singolare dei due becchini, Pirandello ne spia le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa:

La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu.

Nel teatrino in cui si è radunato l’intero paese, durante la spassosissima recita a un certo punto accade un evento imprevisto che costringe Nofrio e Bastiano a interrompere la rappresentazione.

Repentinamente, in sala, l’atmosfera vira dal comico al tragico, e si trasforma in una resa dei conti totale in cui a confrontarsi sono la platea e gli attori.

Pirandello spia ogni minima parola, ogni minimo gesto di quella comunità dolente e ne sembra insieme divertito e turbato.

 

gangs of london

Gangs of London di Gareth Evans e da Matt Flannery da ottobre la seconda serie su sky

Gangs of London  è la serie creata da Gareth Evans e da Matt Flannery diretta da Corin Hardy, Marcela Said e Nima Nourizadeh,

scritta da Tom Butterworth, Lauren Sequeira, Danusia Samal, Rowan Athale, Meg Salter e co-scritta da Steve Searle.

gangs of londonLa seconda stagione della serie va in onda dal 26 ottobre su Sky e in streaming solo su NOW.

Tutti gli episodi in versione originale sottotitolata saranno disponibili on demand già dal 20 ottobre.

Nel cast di Gangs of London   ci sono: Ṣọpẹ́ Dìrísù, Paapa Essiedu, Lucian Msamati,

Michelle Fairley, Orli Shuka, Pippa Bennett-Warner, Brian Vernel, Narges Rashidi, Asif Raza e Valene Kane.

E con:  Waleed Zuaiter nei panni di Koba, la rapper francese Jasmine Armando al suo primo ruolo televisivo nei panni di Saba,

Fady El-Sayed nel ruolo di Faz, Salem Kali nei panni di Basem e Aymen Hamdouchi in quelli di Hakim.

 

Gangs of London è una produzione Pulse Films in collaborazione con SISTER per Sky Studios ed AMC.

 

I produttori esecutivi della serie sono Thomas Benski, Jane Featherstone, Tom Butterworth, Corin Hardy, Helen Gregory, Gareth Evans e Matt Flannery.

Hugh Warren è produttore esecutivo della seconda stagione.

Protagonista è Elliot, l’ex poliziotto sotto copertura interpretato da Sope Dìrísù.

Ad un anno di distanza dalla morte di Sean Wallace e a seguito della violenta resa dei conti della prima stagione, la mappa e l’anima di Londra sono state completamente ridisegnate.

I membri rimasti dei Wallace sono sparpagliati, i Dumani sono ormai stati estromessi ed allontanati, mentre Elliot è ora costretto a lavorare per “gli Investitori”.

Stanchi di starsene a guardare dall’alto una città che sta precipitando nel caos, “gli Investitori” si sono alleati con il barone dell’eroina Asif Afridi e,

grazie al monopolio sul traffico di droga e alla guida del brutale Koba, dominano Londra.

Ma questo monopolio non è destinato a durare: vecchie conoscenze e diverse new-entry combatteranno contro il nuovo ordine,

costringendo i nemici giurati a lavorare insieme e membri della stessa famiglia a tradirsi a vicenda.

Chi vincerà la battaglia per conquistare l’anima di Londra?

La prima stagione, grandissimo successo di critica e vincitrice di un BAFTA, è stato il lancio più imponente degli ultimi cinque anni per una serie Sky Original su Sky Atlantic nel Regno Unito.

romulus

Romulus II – La guerra per Roma è la serie firmata da Matteo Rovere con Arcangeli, Fontana, Di Napoli

Romulus II – La guerra per Roma è il secondo capitolo della serie firmata da Matteo Rovere e prodotta da Sky Studios, Cattleya e Groenlandia in collaborazione con ITV Studios.

romulus Romulus II – La guerra per Roma è divisa in otto puntate e

arriverà dal 21 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

I protagonisti della prima stagione sono:

Andrea Arcangeli (Yemos), Marianna Fontana (Ilia) e Francesco Di Napoli (Wiros) .

Inoltre nella prima stagione figurano:

Sergio Romano (Amulius), Demetra Avincola(Deftri) e Vanessa Scalera (Silvia).

Al cast delle prima serie si aggiungono:

Valentina Bellè  nei panni di Ersilia, a capo delle sacerdotesse Sabine,

Emanuele Maria Di Stefano che interpreta il re dei Sabini Tito Tazio, figlio del Dio Sancos, il più potente nemico di Roma,

Max Malatesta  è Sabos, consigliere e braccio destro del re dei Sabini, Ludovica Nasti  veste i panni di Vibia, la più giovane fra le sacerdotesse Sabine;

mentre Giancarlo Commare  è Atys, il giovane re di Satricum.

Come già accaduto nella prima stagione anche la seconda è interamente girata in protolatino.

I registi sono: Matteo Rovere, Michele Alhaique ed Enrico Maria Artale, già registi della prima stagione, e da Francesca Mazzoleni .

Alla sceneggiatura tornano Filippo Gravino e Guido Iuculano, cui si uniscono Flaminia Gressi e Federico Gnesini.

Yemos, Wiros, Ilia, il gruppo di Ruminales e i cittadini di Alba a loro fedeli si sono insediati in quella che un tempo era Velia,

consacrandola regno libero e indipendente e dandole il nome di ROMA.

È per questo che Tito Tazio, giovanissimo re dei Sabini, figlio del dio Sancos, temuto e venerato dal suo popolo,

temendo l’espansione del regno oltre i confini,

invita i due re per un rito che si rivelerà un’imboscata volta alla sottomissione.

In questa terra inospitale, Yemos e Wiros strapperanno al re le sacerdotesse Sabine, a lui molto care, in un gesto sacrilego ma inevitabile.

Quando i Sabini invadono il Lazio per reclamare le donne, Yemos e Wiros restano fermi sulle loro posizioni

ma di fronte a guerra e distruzione il loro sodalizio inizia a mostrare i segni di una crisi imminente, perché a Roma può esserci un solo re. Chi prenderà il nome di ROMULUS?

Da notare, inoltre, che Romulus II – La guerra per Roma è a prima serie Tv italiana certificata totalmente carbon neutral, anche a livello internazionale.

Durante la fase di produzione è stata avviata una stretta collaborazione con Zen2030, società benefit italiana

che ha come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale dell’intero settore audiovisivo italiano, sulla via delle zero emissioni nette.

Romulus II – La guerra per Roma ha quindi potuto beneficiare dell’applicazione del Protocollo Zen2030,

finalizzato a ridurre l’impronta di carbonio delle produzioni cinematografiche fino a renderle carbon neutral.

Una scelta in linea con l’impegno del gruppo Sky che, con la campagna Sky Zero, punta a essere la prima media company in Europa a diventare Net Zero Carbon entro il 2030.

brado

Brado è il film diretto da Kim Rossi Stuart nelle sale cinematografiche dal 20 ottobre

Brado è il film diretto da Kim Rossi Stuart che cura anche il soggetto e la sceneggiatura con Massimo Gaudioso

tratto dal racconto “La lotta” contenuto nella raccolta “Le guarigioni” di Kim Rossi Stuart,

edito da LA NAVE DI TESEO prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra

bradoNel cast di Bardo ci sono:  Saul Nanni, Kim Rossi Stuart, Viola Sofia Betti, Federica Pocaterra,

Alma Noce, Paola Lavini con la partecipazione di Barbora Bobulova.

La produzione di Brado è PALOMAR una distribuzione VISION DISTRIBUTION

In Brado un figlio che non voleva più avere niente a che fare con suo padre,

è costretto ad aiutarlo a mandare avanti il ranch di famiglia dopo che questi si è fratturato alcune ossa.

I due si ritrovano per addestrare un cavallo recalcitrante e portarlo a vincere una competizione di cross-country,

ma allo stesso tempo provano a sciogliere quel grumo di rabbia, ostilità, rancore, che ha impedito loro per tanto tempo di essere vicini.

È un difficile percorso a ostacoli quello che deve compiere il cavallo, ma anche quello che devono affrontare i due per ricostruire l’amore e la vicinanza che avevano perduto.

In questa impresa li aiuterà un’addestratrice di cavalli, di cui il giovane si innamora.

Il regista Kim Rossi Stuart dice del film:

Un film di genere, dall’impianto classico, che trascina lo spettatore in un’impresa da compiere.

In questo caso si tratta di addestrare un cavallo difficile, recalcitrante, selvaggio e portarlo a vincere una competizione di cross-country.

Gli eroi, assieme al quadrupede, sono un padre e un figlio che si ritrovano proprio in questa occasione a

cercare di sciogliere quel grumo di rabbia, ostilità, rancore, che ha impedito loro per tanto tempo di essere vicini.

È un difficile percorso a ostacoli quello che deve compiere il cavallo, ma anche quello che devono affrontare i due per potersi ritrovare, per riconquistare l’amore perduto.

Se il film di genere tout-court solitamente resta in superficie, in questo caso il desiderio è quello di affiancare all’intrattenimento

 anche l’esplorazione di uno dei temi fondamentali dell’esperienza umana, domandandoci quale sia l’essenza del legame padre figlio.

Scoprendo forse che ritrovarsi è una tappa imprescindibile per salvarsi.

L’ambientazione è quella di un far west nostrano e il linguaggio del film, segue la naturale epicità di cui quel mondo è per definizione portatore.

Immagini ricche, quindi, ma senza cadere in estetizzazioni fini a se stesse.

I personaggi sono l’anima portante: un padre “scassato” e provato dalle decine di fratture che si è procurato in un corpo a corpo con i cavalli più o meno selvaggi che negli anni si sono succeduti.

E un figlio, introverso, tremendamente autonomo e indipendente per la sua giovane età, ma anche così

condizionato dall’esperienza educativa quasi brutale che il genitore gli aveva inflitto.

Attorno a loro ruotano altre figure importanti.

C’è la madre/moglie, che ovviamente ha giocato in passato un ruolo determinante e che tanto ha determinato con la sua assenza.

Lei è per eccellenza la cartina tornasole delle loro vite.

C’è la sorella/figlia che si prodiga al fine di riavvicinare i due protagonisti.

E ci sono due giovani donne che si succedono nella vita sentimentale del figlio.

Con la prima il ragazzo è impelagato in una serie di errori tanto simili a quelli che scopriremo aver commesso suo padre con la moglie.

La seconda invece è una allenatrice di cavalli, che sancirà il passaggio del ragazzo ad una

nuova dimensione di relazione con il femminile più sana e felice.

 

https://www.youtube.com/watch?v=WSJrbxEvKmc

https://www.comingsoon.it/film/brado/61320/scheda/

il colibrì

 Il colibrì di Francesca Archibugi Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante

 Il colibrì è un film di Francesca Archibugi dal romanzo di Sandro Veronesi vincitore del Premio Strega 2020 edito da La Nave di Teseo nelle sale dal 14 ottobre.

il colibrìIl colibrì  ha come interpreti  Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante,

Sergio Albelli, Alessandro Tedeschi, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Fotinì Peluso,

Francesco Centorame, Pietro Ragusa, Valeria Cavalli e con Nanni Moretti

Il colibrì  è scritto da Francesca Archibugi, Laura Paolucci e Francesco Piccolo

Una coproduzione italo-francese FANDANGO con RAI CINEMA LES FILMS DES TOURNELLES – ORANGE STUDIO. Prodotto da Domenico Procacci

Coprodotto da Anne-Dominique Toussaint

È il racconto della vita di Marco Carrera, “il Colibrì”, una vita di coincidenze fatali, perdite

e amori assoluti.

La storia procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a

un altro, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un

futuro prossimo.

È al mare che Marco conosce Luisa Lattes, una ragazzina bellissima e inconsueta. Un

amore che mai verrà consumato e mai si spegnerà, per tutta la vita.

La sua vita coniugale sarà un’altra, a Roma, insieme a Marina e alla figlia Adele.

Marco tornerà a Firenze sbalzato via da un destino implacabile, che lo sottopone a prove

durissime.

A proteggerlo dagli urti più violenti troverà Daniele Carradori, lo psicoanalista

di Marina, che insegnerà a Marco come accogliere i cambi di rotta più inaspettati.

Il Colibrì è la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta che facciamo tutti

noi per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile. Anche con le potenti armi

dell’illusione, della felicità e dell’allegria.

 

Ho amato moltissimo il libro di Sandro Veronesi

– dice la regista Francesca Archibugi –

volevo essergli fedele e al tempo stesso

usarlo come materiale personale, perché così lo sentivo.

Il libro è avventuroso sul piano stilistico, e con gli sceneggiatori Laura Paolucci e Francesco

Piccolo abbiamo voluto non solo assecondare l’avventura, ma rilanciare.

Un unico flusso di avvenimenti su piani sfalsati, come quando si racconta una vita, con

episodi che vengono a galla apparentemente alla rinfusa,

 ma invece sono legati da fili interni, a volte inconsapevoli.

Ho scommesso su togliere qualsiasi data e qualsiasi riferimento che dipanasse la domanda:

in che epoca siamo?

Ho desiderato che il flusso del tempo fosse raccontato solo dagli attori.

Perfino le case, negli arredamenti, insieme ad Alessandro Vannucci alla scenografia e

Cristina Del Zotto all’arredamento, le abbiamo tenute piuttosto immobili, come sono state

immobili nei decenni quelle dei miei nonni.

Non ho voluto dare un colore diverso alle epoche, insieme a Luca Bigazzi direttore della

fotografia, non virare i toni fotografici,

 ma tenere la stessa unità che abbiamo nei ricordi.

Questo racconto unificato nel tempo ha avuto bisogno di una grande cura nell’agganciare

un frammento all’altro,

attraverso gli attacchi di montaggio di Esmeralda Calabria, e non solo sul piano narrativo, ma forse ancora di più sul piano visivo.

La scelta principale di regia, per una storia così fortemente radicata nei personaggi,

è stata la scelta degli attori che dovevano incarnarli.

Grandi e piccoli ruoli.

Ognuno, primo fra tutti Marco Carrera, ha dovuto portare su di sé l’onere del racconto.

I vestiti, più che costumi, di Lina Taviani, dovevano suggerire cosa siamo dentro un’epoca,

non è moda, è abitare il proprio tempo.

Il mondo intorno, le case, le strade, le immagini, la luce e le stagioni che si susseguivano,

dovevano avvolgere i personaggi come un mantello per il viaggio.

Anche in questo film, come per gli altri precedenti, il mio desiderio è stato annullare la

macchina da presa, riuscire a creare la percezione che la storia si stesse raccontando da sé.

Non è un esercizio di regia facile.

A volte la cosa più difficile da inquadrare è il viso di un uomo, di una donna, di ragazzi e

bambini.

Far capire i sottotesti.

E filmare l’invisibile.

django

Django è la serie diretta da Francesca Comencini liberamente ispirata al film cult di Sergio Corbucci

Django è la serie originale Sky e CANAL+ diretta da Francesca Comencini nei primi quattro episodi e da David Evans e da Enrico Maria Artale negli altri sei episodi.

La serie,  in anteprima mondiale alla Festa del cinema di Roma, esordirà nel 2023 in esclusiva su Sky e

in streaming solo su NOW in tutti i Paesi in cui Sky è presente, e su CANAL+ in Francia, Svizzera, Benelux e Africa.

django Django è prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+,

in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno.

Nel cast ci sono: Matthias Schoenaerts, Nicholas Pinnock, Lisa Vicari, Noomi Rapace, Jyuddah James, Benny O. Arthur, Eric Kole, Tom Austen.

Django è completamente girata in inglese e Francesca Comencini è anche la direttrice artistica della serie.

 Django, liberamente ispirato al film cult di Sergio Corbucci, è la storia di un pistolero alla ricerca della verità sul massacro della sua famiglia che si troverà a combattere per un ideale più grande.

Texas, fine 1800: Django è un cowboy senza ideali alla ricerca della figlia che credeva perduta, ed è seguendo le sue tracce che arriva a New Babylon,

una città che si erge sul fondo di un cratere, dove tutti i reietti sono i benvenuti e dove tutti sono uguali e liberi.

Qui Django scopre che sua figlia Sarah è viva, ha vent’anni, e sta per sposare John Ellis, il fondatore di New Babylon.

Ma, Sarah, che ritiene il padre responsabile della morte della loro famiglia, trucidata molti anni prima mentre lui era in guerra, vuole che Django se ne vada.

Ma lui rifiuta di arrendersi e fa di tutto per avere una seconda chance con lei, diventando un alleato prezioso per Ellis

mentre si trovano a difendere New Babylon contro la potente Signora di Elmdale, Elizabeth Thurman, impegnata in una personale missione

il cui scopo è quello di liberarsi di questa comunità di ladri e peccatori.

Tutti i personaggi principali sono legati a loro insaputa da un intreccio di segreti e un passato oscuro destinato a riaffiorare.

«Un omaggio appassionato al western

– dice Francesca Comencini,  regista e direttrice artistica della serie –

per cercare di parlare del nostro tempo.

Una serie colorata, luminosa e al tempo stesso malinconica e portatrice di un senso di crisi verso tutto ciò in cui si è creduto,

e del tentativo di andare avanti lo stesso, cercando una seconda possibilità in quel che resta della vita una volta perdute le illusioni».

La serie  è una coproduzione italo-francese creata e scritta da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, entrambi anche co-autori del soggetto di serie insieme a Francesco Cenni e Michele Pellegrini.

Max Hurwitz  firma due sceneggiature.

La distribuzione internazionale è di STUDIOCANAL.

la vita è una danza

La vita è una danza del regista Cèdric Klapisch nelle sale cinematografiche

La vita è una danza è il film di Cédric Klapisch nelle sale con il debutto al cinema della etoile Marion Barbeau.

la vita è una danzaCon Marion Barbeau nel cast di La vita è una danza ci sono: Hofesh Shechter, Denis Podalydès, Muriel Robin, Pio Marmaï, François Civil, Souheila Yacoub,

Mehdi Baki, Alexia Giordano, Marion Gautier de Charnacé, Robinson Cassarino, Marilou Aussilloux, Mathilde Warnier,

Florence Clerc, Louis Lancien, Agathe Berman, Zinedine Soualem, Damien Chapelle, Germain Louvet, Daria Tombroff, Fanny Sage, Kevin Garnichat,

Léo Walk, Stéphane Debac, Léonie Lojkine, Pierre-Benoît Talbourdet, Mourad Frarema, Amelie Fonlupt, Olivier Broche, Alain Guillo e Jade Phan-Gia.

In La vita è una danza Elise (Marion Barbeau) è una promettente ballerina di danza classica che vive a Parigi assieme al fidanzato.

La sua vita perfetta viene però sconvolta il giorno in cui scopre che il ragazzo la tradisce e rimedia un brutto infortunio in scena.

Il cammino per la guarigione fisica ed emotiva la porta fino in Bretagna, dove il calore dei suoi amici e un nuovo amore la mettono davanti alla possibilità di una rinascita.

Armata di tenacia e determinazione, Elise non si lascerà sfuggire l’opportunità.

Marion Barbeau, prima ballerina dell’Opéra di Parigi, fa con La vita è una danza il suo debutto come attrice.

Hofesh Shechter, ballerino, coreografo e compositore nel film interpreta se stesso.

La maggior parte della musica proviene dal suo spettacolo “Political Mother: The Choregrapher’s Cut (2011)”, e la coreografia su cui lavorano i ballerini durante il film deriva da quello spettacolo.

La sequenza di apertura dura 15 minuti e praticamente non ha dialoghi.

Il regista Cédric Klapisch ha incontrato l’attore François Civil per caso durante una vacanza.

Il taglio di capelli di Civil gli ha dato l’idea per un fisioterapista new age, ispirato al personaggio di Brad Pitt in Burn After Reading – A prova di spia (2008).

Il regista Cédric Klapischsul film dice:

Amo la danza da moltissimo tempo ed è stato proprio questo il motivo per cui mi è stato chiesto di realizzare quel documentario.

La danza è stata una presenza costante nella mia carriera.Erano più di 20 anni che pensavo di fare un film di finzione sulla danza.

Ero certo di una o due cose sul film da fare. Sapevo di voler fare questo film con Hofesh Shechter.

Volevo che fossero dei ballerini a interpretare le parti e non attori che ballano.

Per questo, ancora prima di iniziare a scrivere, volevo trovare la persona su cui si sarebbe basata la mia storia.

Ho iniziato il processo di casting prima tra i ballerini della compagnia di Hofesh Shechter, poi tra i ballerini dell’Opéra di Parigi.

Ho realizzato subito che tutti loro sapevano recitare piuttosto bene.

È stato davvero impressionante! In effetti, tutti i ballerini sanno come vincere la paura del palcoscenico, come stare davanti a un pubblico, “fare spettacolo”, interpretare un personaggio.

 L’unica cosa che spesso sembra difficile per loro è il rapporto con il copione.

Tutte queste persone che sono così a loro agio nel memorizzare coreografie, movimenti nello spazio, spesso sono meno a loro agio con la voce, con le parole o con la memorizzazione di un copione.

Conoscevo Marion Barbeau da molto tempo e avevo notato che aveva lo stesso talento nella danza classica quanto in quella contemporanea.

L’avevo anche filmata mentre danzava nello spettacolo di Hofesh all’Opera. Durante l’audizione mi sono reso conto che emana una naturalezza incredibilmente emozionante.

Ho pensato che questa sua spontaneità sarebbe stata meravigliosa da filmare.

Ovviamente sapevo che ci sarebbe stato molto lavoro da fare, ma le componenti essenziali c’erano.

E alla fine ho avuto ragione.

La storia del film si basa su un’idea di ricostruzione e rinascita, con il desiderio che ci sia bisogno di andare verso qualcosa di positivo e solare, qualunque siano gli sforzi per raggiungerlo.

Potrei dire prevedibilmente che è un film sulla vita, – conclude – un film sul piacere profondo di chi balla e che nutre questo desiderio di elevarsi, di superarsi.

Sul suo personaggio Marion Barbeau dice:

 Élise ha le caratteristiche tipiche di una ballerina.

È una combattente, una persona fortissima che si è costruita una corazza intorno dopo la morte della madre.

Ma il suo infortunio le insegnerà anche a domare le sue debolezze e a convivere con le sue fragilità.

Questo è ciò che ho amato di più nella sceneggiatura: il fatto che Élise non si senta mai dispiaciuta per se stessa, nonostante quello che le succede.

ticket to paradise

Ticket to paradise di Ol Parker con George Cloney e Julia Roberts nelle sale dal 6 ottobre

Ticket to Paradise è un film diretto da Ol Parker autore anche, con Daniel Pipski, della sceneggiatura.

Il film sarà in sala dal 6 ottobre con Universal ed è realizzato grazie agli incentivi del governo federale australiano e alla Production Attraction Strategy di Screen Queensland.

ticket to paradiseIl cast di Ticket to Paradise  è con i premi Oscar Julia Roberts e George Clooney

e con Tim Bevan, Eric Fellner, Sarah Harvey, Deborah Balderstone, Grant Heslov,  Lisa Roberts Gillan, Marisa Yeres Gill.

In Ticket to Paradise, George Clooney e Julia Roberts portano in scena i personaggi di David e Georgia,

una coppia divorziata che sembra essere d’accordo solo su una cosa: il loro amore per la figlia Lily.

E quando quest’ultima, durante il suo viaggio di laurea a Bali, incontra un allevatore di alghe di nome Gede,

si innamora di lui e annuncia ai suoi genitori che lo sposerà, c’è solo una cosa che possono fare:

collaborare per impedirle di compiere lo stesso errore commesso da loro tanti anni prima.

Quando a Bali David e Georgia si coalizzano con l’obiettivo di fermare la figlia, David inizia a rendersi conto che potrebbe provare ancora qualcosa per la ex moglie, anche se finge che non sia così.

L’obiettivo principale di Georgia quando arriva a Bali è assicurarsi che sua figlia non commetta gli stessi suoi errori.

Non vuole che Lily perda delle opportunità a causa di una decisione impulsiva.

E se è vero che Georgia ha un nuovo fidanzato più giovane,

Paul (Lucas Bravo), inizia a mettere in discussione quella relazione dopo aver passato del tempo con il suo ex marito.

 

“Le commedie romantiche rendono felici le persone, sono qualcosa di gioioso e ottimista,

ha spiegato il regista Ol Parker

Per questo, durante la prima ondata della pandemia da CoVid ho deciso di scrivere una storia che avesse come obiettivo quello di ridere collettivamente,

avendo da subito in mente la coppia Roberts e Clooney”.

David è sicuro di molte cose che riguardano la sua vita, tranne che del suo rapporto con Georgia,

dice del suo personaggio  Clooney.

Provava ancora qualcosa per lei anche durante gli anni in cui erano divorziati, ma era convinto che l’ex moglie fosse andata avanti e che lui dovesse farsene una ragione.

Lei ha un nuovo fidanzato e una nuova vita di cui lui non fa parte, e lui non vuole rischiare di stare male per essere stato tagliato fuori o di rendere le cose più complicate di quanto non siano già.

E, più di ogni altra cosa, non vuole compromettere il suo rapporto con la figlia Lily”.

Su una scena particolarmente spassosa la Roberts dice:

“Sono convinta che la scena in cui beviamo sia quella che tutti non vedevano l’ora di vedere.

Una scena molto divertente, che vedeva la presenza di gran parte del cast.

La scena del ballo era stata discussa prima, ma quel giorno abbiamo fatto tutto ciò che ci veniva in mente in quel momento.

Ed è giusto dire che ogni volta era diversa.

Ricordo che a fine giornata ero molto accaldata, sudata e stanca, e mi facevano male le guance per aver riso di George!”.

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=xcWM3_7pe0w

https://www.youtube.com/watch?v=KUzai6pqowU

https://www.youtube.com/watch?v=VpAjTLHSN3M

https://www.tickettoparadise.movie/