Il signore delle formiche è il film diretto da Gianni Amelio
tratto da una sua sceneggiatura scritta con Federico Fava ed Edoardo Petti da un soggetto di Amelio, Petti e Fava.
Il film sarà presentato in Concorso alla 79esima mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
e da giovedì 8 settembre sarà al cinema.
Il signore delle formiche è interpretato da
Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco e per la prima volta Leonardo Maltese, Anna Caterina Antonacci,
Rita Bosello, Davide Vecchi, Maria Caleffi, Roberto Infurna, Valerio Binasco, Luca Lazzareschi,
Alberto Cracco, Elia Schilton, Giovanni Visentin, Fabio Zulli, Alessandro Bressanello.
Nel cast anche anche Gina Rovere, Andrea Gambetta, Francesco Barilli, Sebastian Gimelli Morosini, Cristina Castellani, Michele Alessio, Giuseppe Alessio, Ilaria Gelmi, Georgette Ranucci.
Il signore delle formiche è una produzione Kavac di Simone Gattoni,
IBC Movie di Beppe Caschetto,
Tenderstories di Moreno Zani e Malcom Pagani,
Rai Cinema con il contributo del Ministero della Cultura, il sostegno di Regione Lazio ed Emilia-Romagna Film Commission.
Il signore delle formiche racconta che alla fine degli anni 60 si celebrò a Roma un processo che fece scalpore.
Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè
di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne.
Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico
e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”.
Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale.
Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti,
il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori,
e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente.
Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.
Con Gianni Amelio dietro le quinte ci sono il direttore della fotografia Luan Amelio, la montatrice Simona Paggi, la scenografa Marta Maffucci e la costumista Valentina Monticelli.