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dall'alto di una fredda torre

“Dall’alto di una fredda torre” il film diretto da Francesco Frangipane e scritto da Filippo Gili

“Dall’alto di una fredda torre” è il film diretto da Francesco Frangipane scritto da Filippo Gili e tratto dall’omonimo spettacolo teatrale dello stesso Filippo Gili.

Nel cast di  “Dall’alto di una fredda torre”  ci sono: Edoardo Pesce, Vanessa Scalera, Anna Bonaiuto,

Giorgio Colangeli, Elena Radonicich, Massimiliano Benvenuto.

“Dall’alto di una fredda torre”“Dall’alto di una fredda torre”  è una produzione LUCKY RED  in collaborazione con  SKY CINEMA in collaborazione con RAI CINEMA con il sostegno di MIC – Direzione generale cinema e audiovisivo

Il film è una distribuzione Lucky Red.

La normalità di una famiglia composta da padre, madre e due figli, viene spezzata da una terribile scoperta:

entrambi i genitori sono gravemente malati ma solo uno dei due può essere salvato.

Spetta ai figli decidere se comunicarglielo e, soprattutto, decidere chi tenere in vita.

Una scelta drammatica, che li obbligherà a fare i conti con il loro passato e che porterà a galla i più feroci istinti.

 

Nelle sue note di regia di “In dall’alto di una fredda torre” il regista Frangipane dice:

“In questo film  si vuole affrontare l’angoscioso dilemma se sia giusto o no incidere sul destino degli altri, se sia lecito sostituirsi al fato,

ponendo i protagonisti di fronte alla facoltà/responsabilità di dover decidere se far vivere e/o far morire un uomo, con tutta la questione morale e sociale che ne consegue.

La scelta se salvare il padre o la madre, ovvero se uccidere il padre o la madre, è l’enorme inatteso inspiegabile macigno che cade, infatti, sulla testa dei due figli, Elena e Antonio, troppo ‘piccoli’ però per poter resistere ad un colpo così ferale.

Come in un gioco si dovrebbe ‘semplicemente’ decidere chi “buttare giù dalla torre”.

Ma lo si può fare solo per istinto? E qual è il tempo dell’istinto? Da quando si può parlare di istinto e non di ragione?

La verità è che non esiste una scelta giusta o sbagliata. Non in questo caso.

È possibile una scelta, sì, ma sarà sempre una scelta che salverà una vita condannandone un’altra, che ti permetterà di donarla diventando un assassino.

Se però la scienza pretende sempre e comunque una scelta, la coscienza e la psiche si troveranno a farne drammaticamente i conti.

E così sarà, inevitabilmente, anche per i due fratelli che saranno costretti a fare un viaggio agli inferi alla disperata ricerca di una risposta che non esiste.

E la cosa più entusiasmante di questo film è stata proprio questa:

cercarla questa risposta, indagare l’ignoto, esplorare nell’animo più profondo dei personaggi di questa assurda vicenda e

inevitabilmente in noi stessi provando il più possibile ad accomodare anche i nostri sensi di colpa e mettere a tacere i nostri fantasmi quotidiani.

Tutto ciò fa di Dall’alto di una fredda torre una vera e propria tragedia moderna che si fonda sugli archetipi della tragedia greca”.

 

 

 

denti da squalo

“Denti da squalo” diretto da Gentile con Pesce, Santamaria, Raffaele, Rosci e Menichelli nelle sale

Denti da squalo è il film diretto da Davide Gentile che esce nelle sale l’8 giugno.

Nel cast di Denti da squalo ci sono: Tiziano Menichelli, Stefano Rosci, Virginia Raffaele, Edoardo Pesce¸ Claudio Santamaria.

La sceneggiatura è di Valerio Cilio, Gianluca Leoncini, la fotografia è di Ivan Casalgrandi, il

Montaggio è di Tommaso Gallone, le musiche è di Michele Braga.

denti da squaloLa produzione è di: Goon Films, Lucky Red, Ideacinema con Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video.

Denti da squalo è distribuito da Lucky Red.

Denti da squalo, il film diretto da Davide Gentile, si svolge in un’estate diversa dalle altre per il tredicenne Walter.

È la prima estate che passerà senza suo padre Antonio che è morto da poco in un incidente sul lavoro.

Siamo sul litorale romano e la scuola è appena finita, sono rimasti da soli lui e sua madre Rita che difficilmente accetta questo terribile lutto.

Rita si chiude sempre più in se stessa e i suoi silenzi la stanno allontanano da suo figlio.

Walter passa le sue giornate gironzolando senza meta e un giorno la sua attenzione viene catturata da un luogo misterioso, una villa con una grande piscina.

L’acqua della piscina però è torbida e contrariamente a quello che pensa inizialmente, la villa non è abbandonata.

Ad occuparla c’è il criminale di zona conosciuto come Il Corsaro, e con lui a custodire la villa c’è anche Carlo un teppistello.

Questo sarà l’inizio di un’avventura unica e poetica che Walter ricorderà per tutta la vita.

Dentice racconta le difficoltà riscontrare sul set:

«La domanda che ci siamo fatti era come realizzarlo, abbiamo pensato di utilizzare un vero esemplare erbivoro, ma non me la sono sentita.

Se ci fosse stato un incidente con il bambino sarebbe stato terribile, uno squalo vero non è controllabile, e forse non ci avrebbero nemmeno assicurati.

Siamo passati all’idea di costruirlo con l’animatronica, ma non avrebbe funzionato.

La soluzione vincente è stata mescolare le tecniche, lavorare in animatronics con la computer grafica.

In Italia gli effetti speciali non sono mai stati fatti a quei livelli, e noi dovevamo lavorare come a Hollywood ma senza i loro mezzi.

Mi hanno proposto una casa di produzione molto piccola ed ero in apprensione,

invece hanno lavorato molto bene, sapendo che il risultato avrebbe cambiato la loro carriera, oltre che la mia».

Il rapporto sul set con l’esordiente Tiziano Menichelli

Non avevo mai lavorato con un esordiente, ho trovato Tiziano un mese prima delle riprese, a Ostia, su un pontile.

Dopo il primo giorno di set ha avuto 40 di febbre, ci siamo fermati per una settimana.

Dalla seconda settimana Tiziano ha lavorato 39 giorni senza fare un errore.

Certo la tenuta psicologica, mia e soprattutto sua, ha avuto cedimenti.

Ma sapevo che se avessi seguito la mia sensibilità non avrei sbagliato.

Capisco bene l’età preadolescenziale, quel senso di solitudine che ti attraversa.

All’età di Walter ero molto solo e molto malinconico, ho trasferito quei sentimenti nel film.

Mentre ho tralasciato la fascinazione per il mondo criminale che era nella sceneggiatura, perché Tiziano è un bambino più profondo e molto serio.

Il suo sentirsi poco capito dal resto del mondo ci ha avvicinati».

christian

Christian al via le riprese della seconda stagione della serie con Edoardo Pesce e Claudio Santamaria

Christian, il supernatural-crime drama Sky Original prodotto da Sky e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, avrà una seconda serie.

christianConsiderato il successo della prima stagione questa è davvero una bella notizia per tutti coloro che hanno amato Edoardo Pesce interpretare Christian.

Christian nasce da un’idea di Roberto “Saku” Cinardi,  è una serie Sky Original prodotta da Sky e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, anche distributore internazionale della serie,

e liberamente ispirata alla graphic novel Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti (edita da Logos Edizioni).

Il soggetto di serie è di Francesco Agostini, Giulio Calvani, Valerio Cilio, Stefano Lodovichi, con la collaborazione di Patrizia Dellea.

Christian è scritta da Valerio Cilio, Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi e Valentina Piersanti.

Sei nuovi episodi compongono la  seconda stagione di Christian, interamente diretta da Stefano Lodovichi (anche produttore creativo nonché fra gli autori dei nuovi episodi),

che vede il ritorno sul set dei protagonisti della prima, i vincitori del David di Donatello Edoardo Pesce  e Claudio Santamaria.

 

Nel cast con i due protagonisti ci sono:

Silvia D’Amico nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso, miracolata da Christian e rinata a nuova vita,

Antonio Bannò in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il boss locale,

Francesco Colella nel ruolo di Tomei, il losco veterinario del quartiere,

Gabriel Montesi è l’amico della compagnia di Christian, Penna,

Giulio Beranek e Ivan Franek ancora nei panni rispettivamente del carismatico Biondo e di Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian.

Sul set anche Romana Maggiora Vergano  che sarà di nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di Christian.

Nuovi ingressi nel cast

Non ci sarà in questa stagione Lina Sastri perchè il suo bellissimo personaggio è morto nella prima stagione ma ci sono nuovi ingressi di prestigio:

Laura Morante  che interpreterà un misterioso personaggio pieno di sorprese, e

Camilla Filippi, che nella seconda stagione di Christian sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza di Christian.

 

Cosa succede nella seconda stagione di Christian:

Dopo la morte del boss Lino la Città-Palazzo ha bisogno di un nuovo re e per Christian arriva il momento di applicare il suo dono e costruire quel regno predetto dal Biondo.

Christian dovrà imparare cosa significhi passare da piccolo delinquente a santo, da uno dei tanti a punto di riferimento di un’intera comunità,

diventando “il re” di Città-Palazzo ed imparando a compiere scelte in nome del bene di tutti.

Al suo fianco i vecchi amici ma anche nuovi ostacoli e nemici sempre più insidiosi.

 

 

 

christian

Christian la serie supernatural prodotta da Sky e Lucky Red con Pesce e Santamaria

Christian è una produzione Sky e Lucky Red in partecipazione con Newen Connect che debutterà il 28 gennaio su Sky Atlantic.

christianLa prima serie italiana supernatural con protagonista Edoardo Pesce in sei episodi diretti da Stefano Lodovichi, anche produttore creativo, e Roberto “Saku” Cinardi.

Christian è creata da Valerio Cilio, Roberto “Saku” Cinardi e Enrico Audenino, da un’idea di Roberto “Saku” Cinardi, e

liberamente ispirata a Stigmate, la graphic novel di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti edita da Logos Edizioni.

Le sceneggiature sono di Valerio Cilio, Enrico Audenino, Renato Sannio e Patrizia Dellea.

Christian – dice Sonia Rovai, director scripted production Sky Italia – è un progetto fuori dai canoni, un thriller diverso dagli altri,

una serie visionaria che si interroga su temi importanti senza mai dimenticarsi di essere divertente;

liberamente ispirato a una graphic novel di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti, da cui fu tratto un cortometraggio di Roberto Saku Cinardi, con Gabriele Mainetti in veste di attore.

E soprattutto è bello avere tra le mani qualcosa di spiazzante, di diverso e divertente.

Edoardo Pesce interpreta Christian, lo scagnozzo di un boss della Roma di periferia che si guadagna da vivere facendo l’unica cosa che sa fare: menare.

Fino a quando non gli compariranno alle mani quelle che sembrano a tutti gli effetti delle stimmate, le ferite dei santi, con le quali inizierà a fare miracoli.

Sulle tracce di Christian e del suo mistero si metterà presto Matteo,

scettico emissario del Vaticano ossessionato dal trovare qualcuno i cui poteri taumaturgici siano veri, interpretato da Claudio Santamaria.

Nel cast ci sono:

Silvia D’Amico, Giordano De Plano, Antonio Bannò Francesco Colella; Gabriel Montesi, Lina Sastri, Ivan Franek e Giulio Beranek.

Inutile dire – dichiara Pesce – il piacere di prendere parte ad un progetto coì interessante, creato da un gruppo di professionisti;

quando la scrittura dei personaggi è fatta così bene gli attori devono solo studiare la parte e andare in scena.

E’ il mio primo ruolo da protagonista di serie ed ho scoperto che è come fare un lavoro diverso, bisogna dare tutte le sfaccettature del personaggio in un arco temporale lungo, nel caso specifico in tre mesi.

Nel leggere la sceneggiatura della serie ho notato che il mio personaggio poteva avere delle cose tipiche del mio carattere:

l’ironia, il cazzeggio, la voglia di alleggerire anche la storia, la situazione in cui ci si trova.

Christian è un ragazzo semplice che non ha obiettivi di potere nella vita, gli capita il superpotere, le stimmate, e non sa cosa farne. A

lui basta avere soldi sufficienti, che la madre stia bene, è un semplice nell’accezione positiva.

Sono felice della fiducia che hanno riposto in me e ho provato ad arricchire Christian con del mio, ma non ci sono solo io in questo lavoro.

Questa serie è, secondo me, molto corale, parla di storie, infatti di ogni personaggio si conosce, a poco a poco, un passato che li porta ad essere quello che sono.

Tutti i personaggi, quindi, hanno una grande umanità che sono sicuro il pubblico amerà.

Christian – dice il regista Stefano Lodovichi – è una serie crime sovrannaturale ambientata nella Roma dei nostri giorni, a Città-Palazzo che è più di un quartiere, è una vera e propria micro-città autosufficiente.

Pur partendo da una base crime, non ci troviamo davanti a una serie come Gomorra.

Il realismo è il primo strato della nostra narrazione ma su quello si innestano componenti di altro genere, nella creazione di un linguaggio personale e originale.

Se il genere è un mix di crime e supernatural, i

l tono è un “dramedy-pop” con una propensione al sacrale che diviene fusione tra la commedia all’italiana degli anni ‘60\’70 di Monicelli, Risi, Germi,

con il cinema di intrattenimento internazionale di Scorsese, De Palma, Guy Ritchie o Luc Besson.

Perché Christian in fin dei conti è un “supereroe all’amatriciana.

Lina Sastri è Italia la madre di Christian:

sono felice di avere preso parte a questo lavoro, che mi è capitato in un momento particolare della vita.

Il regista ha chiesto di essere quanto più possibili reali nell’interpretare i nostri personaggi, pur trovandoci in un mondo irreale ed il mio è il personaggio più reale e semplice di tutti.