Rapito il film di Marco Bellocchio, presentato al 76° Festival di Cannes come uno dei tre film italiani in concorso, va in onda lunedì 16 ottobre su Sky cinema Uno.
Nel cast di Rapito ci sono:
Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese, Filippo Timi,
Fabrizio Gifuni, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi.
La sceneggiatura è di Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli,
e la consulenza storica di Pina Totaro.
Il montaggio è di Francesca Calvelli e Stefano Mariotti, la fotografia è di Francesco Di Giacomo.
Il film si ispira liberamente a “Il caso Mortara” di Daniele Scalise, edizioni Mondadori.
Il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia) e The Match Factory (Germania)
ed è prodotto da Beppe Caschetto e Simone Gattoni, coprodotto con la partecipazione di Canal +, Cine’ + e Br/Arte France Cinéma in associazione con Film-und Medienstiftung NRW
con il supporto di Région Ile-de-France.
Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara.
Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica,
ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato.
La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio.
Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica.
Ma il Papa è inflessibile e non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.
Sul suo personaggio Gufuni dichiara:
Questo personaggio è un altro regalo di Marco, lavorare con lui è una festa dell’intelligenza, della creatività e della libertà.
Mi ha dato la possibilità di condividere un momento creativo con uno dei più grandi artisti contemporanei, e un interprete non può che godere.
Bellocchio sul film dice:
Ho letto diversi anni fa il libro e la storia mi aveva affascinato.
Ma poiché Spielberg stava già preparando il film in Italia ci siamo fermati .
In un secondo momento sapemmo, durante un viaggio in America per la promozione del Il traditore che Spielberg si era fermato, si disse perché non trovava il bambino.
E quindi siamo ripartiti.
Sicuramente quello che abbiamo immaginato ha echi nella storia di oggi, ma io non ho minimamente pensato di fare un film né politico né ideologico contro la Chiesa o il Papa.