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rapito

“Rapito” è il film di Marco Bellocchio con Fabrizio Gifuni, Barbara Ronchi, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi

Rapito il film di Marco Bellocchio, presentato al 76° Festival di Cannes come uno dei tre film italiani in concorso, va in onda sabato 1 febbraio su Rai 3 alle 21.15.

rapitoNel cast di Rapito ci sono:

Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese, Filippo Timi,

Fabrizio Gifuni, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi.

La sceneggiatura è di Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli,

e la consulenza storica di Pina Totaro.

Il montaggio è di Francesca Calvelli e Stefano Mariotti, la fotografia è di Francesco Di Giacomo.

Il film si ispira liberamente a “Il caso Mortara” di Daniele Scalise, edizioni Mondadori.

Il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia) e The Match Factory (Germania)

ed è prodotto da Beppe Caschetto e Simone Gattoni, coprodotto con la partecipazione di Canal +, Cine’ + e Br/Arte France Cinéma in associazione con Film-und Medienstiftung NRW

con il supporto di Région Ile-de-France.

Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara.

Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni.

Secondo le dichiarazioni di una domestica,

ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato.

La legge papale è inappellabile:

deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio.

Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica.

Ma il Papa è inflessibile e non accetta di restituire il bambino.

Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.

Sul suo personaggio Gufuni dichiara:

Questo personaggio è un altro regalo di Marco, lavorare con lui è una festa dell’intelligenza, della creatività e della libertà.

Mi ha dato la possibilità di condividere un momento creativo con uno dei più grandi artisti contemporanei, e un interprete non può che godere.

Bellocchio sul film dice:

Ho letto diversi anni fa il libro e la storia mi aveva affascinato.

Ma poiché Spielberg stava già preparando il film in Italia ci siamo fermati .

In un secondo momento sapemmo, durante un viaggio in America per la promozione del Il traditore che Spielberg si era fermato,

si disse perché non trovava il bambino.

E quindi siamo ripartiti.

Sicuramente quello che abbiamo immaginato ha echi nella storia di oggi, ma io non ho minimamente pensato di fare un film né politico né ideologico contro la Chiesa o il Papa.

iddu

Iddu diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza con Toni Servillo, Elio Germano, Barbora Bobulova

Iddu è il film scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza

Nel cast di Iddu ci sono: Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo, Fausto Russo Alesi

e con Antonia Truppo, con la partecipazione di Tommaso Ragno, Betti Pedrazzi, Filippo Luna.

idduIddu è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA in coproduzione con LES FILMS DU LOSANGE

con il sostegno di CANAL+, con la partecipazione di CINÉ +OCS.

La pellicola esce nelle sale il 10 ottobre 2024.

Dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto.

Quando i Servizi Segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, ultimo grande latitante di mafia in circolazione,

Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco.

Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità,

Catello dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca d’approfittare.

Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio…

 

Sul film gli sceneggiatori e registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza dicono:

abbiamo iniziato a sviluppare Iddu nel 2020, tre anni prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro.

Il giorno dell’arresto, 16 gennaio 2023, eravamo già in preproduzione.

Le lettere di Matteo Messina Denaro ci avevano aperto infatti uno squarcio sorprendente e inaspettato

sull’intimità di questo famoso criminale che sembrava coltivare buone letture – confermate adesso dalla

quantità di libri trovati nei suoi ultimi covi – e inclinazioni cinefile.

I cosiddetti ‘pizzini’, attraverso i quali gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari criminali,

trascendevano la loro funzione pratica di comunicazione criminale, mostrando un certo gusto per l’uso

del linguaggio e la capacità di modulare il tono e la lingua a seconda dei diversi destinatari.

La sceneggiatura di Iddu trae libera ispirazione proprio dai suoi pizzini e in particolare dal carteggio

del 2004 tra il latitante e l’ex sindaco di Castelvetrano e dal contesto – tragico e ridicolo, paradossale e

realissimo – che quelle lettere dischiudono.

Protagonisti sono Matteo e il personaggio immaginario di Catello Palumbo, forgiati su atti

giudiziari e dati biografici di dominio pubblico che riguardano la vicenda di Matteo Messina Denaro.

Commedia nera, tragica e ridicola, che si sviluppa a partire dal diverso tono del racconto dei due crediti non contrattuali 7 protagonisti:

quello dell’esuberante Catello, saltimbanco, parolaio, maschera comica, grottesca, sublime, tenera nella sua solare amoralità; quello più claustrofobico che esplora l’infantile e patologico narcisismo di Matteo.

C’è una corrispondenza in termini strutturali, tematici, sensoriali, cromatici fra l’evoluzione della messinscena di Catello e l’evoluzione della messinscena di Matteo.

Un travaso fra i loro due mondi dettato dallo scambio epistolare.

Un progressivo ricongiungimento dei due diversi toni di messinscena che ritma in una progressiva accelerazione l’intreccio della storia,

lega il destino dei due protagonisti e sugella il finale nel quale Catello finisce inesorabilmente intrappolato nella stessa dimensione mortifera di Matteo

esterno notte

Esterno Notte di Marco Bellocchio al Festival di Cannes e nelle sale

Esterno Notte il film di Marco Bellocchio  arriva nelle sale dal 18 maggio.

Esterno Notte, sarà presentato al Festival di Cannes nella sezione Première,  e nelle sale arriva diviso in due parti, la prima dal 18 maggio, la seconda dal 9 giugno 2022 e

sarà trasmessa nell’originale formato seriale in autunno su Rai 1.

esterno notte Esterno Notte, scritto da Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino,

diretto da Marco Bellocchio.

Nel cast ci sono: Fabrizio Gifuni nei panni di Aldo Moro, Margherita Buy, Toni Servillo, Fausto Russo Alesi, Gabriel Montesi e Daniela Marra.

 “Non sorprende che Thierry Frémaux abbia scelto di presentare a Cannes quest’opera” – commenta Andrea Occhipinti

“Quello che Marco Bellocchio ha realizzato è un vero capolavoro.

Il racconto di un momento cruciale della storia del nostro paese e non solo, di una generazione, di una famiglia, di un uomo.

Un grande film avvincente e tremendamente attuale”.

1978. L’Italia è dilaniata da una guerra civile.

Da una parte le Brigate Rosse, la principale delle organizzazioni armate di estrema sinistra, e dall’altra lo Stato.

Violenza di piazza, rapimenti, gambizzazioni, scontri a fuoco, attentati.

Sta per insediarsi, per la prima volta in un paese occidentale un governo sostenuto dal Partito Comunista (PCI),

in un’epocale alleanza con lo storico baluardo conservatore della Nazione, la Democrazia Cristiana (DC).

Aldo Moro, il Presidente della DC, è il principale fautore di questo accordo, che segna un passo decisivo nel reciproco riconoscimento tra i due partiti più importanti d’Italia.

Proprio nel giorno dell’insediamento del governo che con la sua abilità politica è riuscito a costruire, il 16 marzo 1978, sulla strada che lo porta in Parlamento,

Aldo Moro viene rapito con un agguato che ne annienta l’intera scorta.

È un attacco diretto al cuore dello Stato.

La sua prigionia durerà cinquantacinque giorni, scanditi dalle lettere di Moro e dai comunicati dei brigatisti:

cinquantacinque giorni di speranza, paura, trattative, fallimenti, buone intenzioni e cattive azioni.

Cinquantacinque giorni al termine dei quali il suo cadavere verrà abbandonato in un’automobile nel pieno centro di Roma,

esattamente a metà strada tra la sede della DC e quella del PCI.

 

La serie, invece, è della  Rai prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, con Simone Gattoni per Kavac Film,

in collaborazione con Rai Fiction, in coproduzione con Arte France. Il distributore internazionale è Fremantle.