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arci 30 anni di cinema a ponticelli

 “30 anni di cinema a Ponticelli” è il docufilm che racconta la storia dell’Arci Movie di Napoli

 “30 anni di cinema a Ponticelli” è il documentario di Isabella Mari in anteprima al Biografilm Festival 2022 il 18 giugno presso la Sala Scorsese del Cinema Lumière.

30annidicinemaaPonticelli“30 anni di cinema a Ponticelli” racconta di una sala salvata dalla trasformazione in supermercato,

lo storico cineforum con registi e attori internazionali,

le attività con gli studenti, le proiezioni estive nelle arene di periferia.

L’Arci Movie, storica associazione di Napoli, si racconta attraverso questo  documentario.

Il film ripercorre l’esperienza della realtà associativa che, attraverso il linguaggio del cinema,

ha messo insieme giovani, studenti, docenti e cittadini

per promuovere cultura e aggregazione nella periferia orientale del capoluogo campano, e non solo.

 “30 anni di cinema a Ponticelli”, prodotto da Arci Movie e Parallelo 41 Produzioni in collaborazione con Arci Nazionale e UCCA,

è stato realizzato in occasione del trentennale dell’associazione (1990-2020) e sviluppato in “FILMaP – Atelier di Cinema del Reale” da un’idea di Antonella Di Nocera,

che ne ha curato anche la produzione insieme ad Antonio Borrelli.

Preziosi sono stati contributi di Marco Cappelli, autore delle musiche originali, di Simona Infante, per la color correction e la fotografia, e di Rosalia Cecere, per il montaggio del suono e il mix.

La storia di Arci Movie – raccontata attraverso un suggestivo ricorso all’archivio dell’associazione –

riflette quella degli ultimi lustri di Ponticelli, quartiere di oltre 50mila abitanti della periferia orientale di Napoli.

Nel documentario scorrono testimonianze, ricordi, immagini.

Emerge l’amore per la cultura e per un territorio che, con la promozione del cinema nel segno della condivisione, ha potuto cambiare la propria prospettiva.

Sono tanti i volti noti che hanno prima preso parte negli anni Novanta alla battaglia per salvare il cinema Pierrot,

storica sala del quartiere di Napoli Est, unico riferimento di tutta l’area orientale della città e della zona vesuviana con un bacino di almeno 300mila abitanti,

attualmente chiusa per lavori.

Credo davvero che la nostra storia sia stata e sia un esempio di straordinarietà – dice  Roberto D’Avascio, Presidente di Arci Movie –

non solo per l’azione culturale ossessiva ed incessante, ma soprattutto per la risposta continua del nostro territorio,

con la partecipazione costante alle attività di tante persone, giovani, adulti e anziani.

Dopo trent’anni siamo ancora qui a immaginare nuovi scenari per fare cinema, scegliendo sempre i luoghi più difficili e i pubblici più lontani,

in una contemporaneità che ha moltiplicato l’offerta audiovisiva, ma ha drasticamente ridotto al minimo gli spazi di aggregazione sociale.

Siamo ancora insieme e con la stessa passione del 1990“.

Personaggi che, nel tempo, hanno continuato a sostenere l’azione associativa di Arci Movie sul territorio: da Ken Loach a Mario Monicelli, da Francesco Rosi a Ettore Scola, da Toni Servillo a

Paolo e Vittorio Taviani, da Frederick Wiseman a Mario Martone, da Enrico Ghezzi a Ferzan Ozpetek, da Michele Placido a Roberto Faenza, da Pupi Avati a Giuliano Montaldo.

A loro si aggiungono gli attivisti, gli educatori, gli operatori culturali, gli studenti, i giovani, i docenti, i soci e i semplici cittadini protagonisti di una storia di cinema che ha lasciato segni nella comunità come poche altre esperienze della storia recente di Napoli.

Poter mettere mano ad un archivio tanto vasto con protagonisti il cinema e un territorio – evidenzia la regista Isabella Mari – 

mi ha consentito di trasformare testimonianze e racconti in un discorso sul cinema stesso, divenendo preziosa opportunità di scoperta e riscoperta.

Ad influire sul lavoro è stata anche l’epoca storica, di profonda crisi, che il cinema sta ancora attraversando:

non è possibile dimenticare le immagini delle sale vuote, con una fruizione del prodotto cinematografico che muta di giorno in giorno.

 Nel film è l’archivio a parlare, ho cercato sempre di conferire alle immagini la medesima passione, forza ed energia con le quali sono state al tempo girate,

ma anche con le fragilità di una esperienza di trent’anni in un territorio difficile.

Il tutto rielaborato senza mai dimenticare il fascino di uno sguardo al passato che si fa,

al contempo, possibilità di riscoperta di un presente fondamentale per guardare al futuro”.

L’idea – affermano i produttori Antonella Di Nocera e Antonio Borrelli – era approcciarsi all’immenso archivio audiovisivo di Arci Movie costruito fin dal 1990,

per dare vita ad un’opera che celebrasse i 30 anni dell’associazione.

Fin dall’inizio, però, l’obiettivo non è stato solo quello di ripercorrere una storia di attivismo, ma di ricercare un discorso più ampio,

per alimentare una riflessione collettiva sull’importanza che assume la promozione culturale in alcuni contesti.

Questa storia, ne siamo convinti, pur riguardando lo specifico contesto di una periferia napoletana, può essere emblematica di come un’azione di cittadinanza attiva e

un impegno socio-culturale possano incidere sulla vita di luoghi problematici.

Infine, in un periodo nel quale la fruizione cinematografica in sala è in profonda crisi, questa piccola storia di Cinema imperniata sull’attivismo culturale per la collettività,

può essere di incoraggiamento per il futuro recupero di una socialità che tutti auspichiamo“.