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un gentiluomo a mosca

“Un Gentiluomo a Mosca” è la serie diretta da Sam Miller e Sarah O’Gorman con protagonista Ewan McGregor

Un Gentiluomo a Mosca è la serie tv ideata da Ben Vanstone, diretta da Sam Miller e da Sarah O’Gorman da una sceneggiatura di Ben Vanstone, Nessah Muthy.

La serie tv  è in 8 episodi della durata di circa 50 minuti l’uno ed è  disponibile su Paramount +.

un gentiluomo a moscaUn Gentiluomo a Mosca è tratto dal bestseller internazionale, edito da Neri Pozza, scritto da Amor Towles.

Il produttore è Lis Steele mentre i produttori esecutivi sono:

Tom Harper, Sharon Hughff, Pancho Mansfield, Xavier Marchand, Ewan McGregor, Sam Miller, Amor Towles, Ben Vanstone

Le case di produzione sono:  Lionsgate Television, Paramount Television International Studios, Vanity Film & TV, Popcorn Storm Pictures, Moonriver Productions.

Nel cast di Un Gentiluomo a Mosca con Ewan McGregor ci sono:

Mary Elizabeth Winstead, Beau Gadsdon, Johnny Harris, Leah Harvey, Paul Ready, Anastasia Hille, Björn Hlynur Haraldsson, John Heffernan, Fehinti Balogun,

Daniel Cerqueira, Lyes Salem, Billie Gadsdon.

 

1922 Russia, periodo dopo la Rivoluzione che ha deposto lo zar.

Al ricco conte Alexander Rostov non viene condannato alla pena capitale da un tribunale bolscevico per via di una poesia.

E’ condannato a rimanere agli arresti domiciliari nell’Hotel Metropol di Mosca, dove già stava vivendo, senza possibilità di uscire dall’edificio dove riceve vitto e alloggio.

Nella sua stanzetta nel sottotetto con un letto e poco altro,con compagni di vita solo i residenti dell’Hotel, Alexander cerca un nuovo scopo di vita.

Ben Vanstone parla dell’intento della serie: «portare sullo schermo lo stesso fascino e la stessa filosofia che hanno reso il romanzo un best-seller.

Volevamo cercare di catturare l’intera ampiezza dell’esistenza umana in uno show televisivo. Il che è una missione coraggiosa da realizzare».

 

Ewan McGregor, sul suo personaggio che ha amato dal primo momento della lettura del copione e del libro da cui è tratta la serie, tanto da spingerlo a diventare produttore esecutivo della stessa dice:

«Siamo in Russia subito dopo la rivoluzione che ha portato i bolscevichi al comando.

Il conte Alexander Rostov non viene ucciso come “meriterebbe” in quanto aristocratico perché si crede – cosa in realtà non vera – che in gioventù abbia scritto un poema sul comunismo.

All’inizio della storia che segue le sue vicende e quelle di altri personaggi intorno a lui in un arco temporale di oltre trent’anni, lo incontriamo subito dopo il processo.

Gli hanno risparmiato la vita, è vero, ma a una condizione:

dovrà passare il resto della sua esistenza dentro il Metropol hotel, se metterà anche solo un piede fuori dalla porta verrà immediatamente giustiziato».

Il regista Sam Miller dice di essere rimasto:

«colpito dall’umanità del romanzo.

Anche se è ambientato in Russia in un periodo storico preciso non volevamo fare una sorta di documentario.

Ci siamo presi delle libertà perché quello che contava era creare un “contenitore” capace di riflettere le emozioni che questa storia trasmette».