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carla fracci

“Carla” è il film su Carla Fracci con la Mastronardi diretto da Emanuele Imbucci

“Carla” è il primo film su Carla Fracci la più grande ballerina italiana di tutti i tempi.

“Carla” è liberamente ispirato all’autobiografia di Carla Fracci

“Passo dopo passo – La mia storia”

(a cura di Enrico Rotelli, Arnoldo Mondadori Editore), interpretato da Alessandra Mastronardi diretto da Emanuele Imbucci.

carla fracciIl film ripercorre il percorso umano e professionale di un’icona della danza mondiale,

universalmente riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX secolo e

definita nel 1981 dal New York Times “prima ballerina assoluta”.

“Carla” è  il film realizzato con la consulenza diretta della stessa  Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei,

è stato girato tra Roma, Orvieto e Milano e in particolare al Teatro alla Scala che, per la prima volta nella sua storia,

apre le porte a una produzione fiction permettendo di girare all’interno dei suoi storici e prestigiosi spazi.

“Carla” è una coproduzione Rai Fiction – Anele.

La grande icona del balletto italiano, la nostra étoile più acclamata sui palcoscenici di tutto il mondo, con duecento ruoli interpretati in oltre mezzo secolo di carriera:

questi i primi pensieri che ho associato al personaggio di Carla Fracci quando la produttrice Gloria Giorgianni mi ha proposto per la prima volta il progetto del film – così il regista Imbucci –

Ho cominciato a leggerne l’autobiografia e vi ho ritrovato la figura forte e determinata che mi aspettavo, ma anche i sorprendenti ricordi di una tenera bambina sfollata in campagna per i bombardamenti,

che già riusciva a cogliere nella natura i primi elementi dell’armonia, quell’equilibrio, che l’avrebbe ispirata lungo tutto il suo percorso.

L’idea del film comincia a prendere forma e l’incontro a Milano con la signora Fracci e suo marito Beppe Menegatti conferma la sensazione di forza e fierezza di questa coppia, ma anche di profonda umanità.

Favorire il punto di vista del “personaggio Carla”, lo stare “con lei” accompagnando lo spettatore in una visione attraverso i suoi occhi e le sue sensazioni,

porta l’approccio alla messa in scena in direzione intimista e “sensoriale”, alla ricerca del massimo coinvolgimento.

Porterò sempre con me la grande emozione di quando la signora Fracci è venuta ad assistere alle nostre riprese alla Scala insieme al marito e alla loro affezionata collaboratrice Luisa Graziadei.

Ho impressa in mente l’espressione di Alessandra Mastronardi, che con tanto impegno e passione si è avvicinata a questo ruolo,

mentre ascoltava i suoi consigli sul palco e ricordo bene lo sguardo che la signora le aveva restituito da dietro la sua mascherina.

Considero un privilegio aver potuto guardare anch’io in quegli occhi e averci ritrovato ancora una volta quell’amore così intenso per la grazia,

per quella tanto adorata danza di cui Carla Fracci resterà per sempre la più luminosa delle étoile.

Quella della Fracci è una storia di coraggio e abnegazione in cui l’artista, già a dieci anni, è messa alla prova per entrare alle selezioni del Teatro alla Scala.

La direttrice Bulnès la trova “gracilina” ma lei non si arrende: figlia di un tramviere, conosce il valore del sacrificio e supera compagne che sono lì per diritto di nascita.

Carla prosegue nella sua brillante carriera e velocemente conquista palchi in Italia, Europa e quindi nel mondo.

1970: alla vigilia de Lo Schiaccianoci la paura di non farcela si fa reale quando Carla si infortuna ad una caviglia.

Carla si fa forza, le tornano in mente tutte le conquiste, i sacrifici e l’equilibrio magico delle libellule che osservava da bambina.