Tag: marco d’amore

napoli magica

Napoli magica di Marco D’amore anche regista ed interprete del film che sarà nelle sale dal 5 dicembre

 Napoli magica è un film di Marco D’Amore  che firma anche la sceneggiatura con Francesco Ghiaccio.

Il film è stato presentato nel corso della 40esima edizione del Torino Film Festival e sarà nelle sale come evento speciale al cinema il 5, 6 e 7 dicembre.

Il montaggio è di Mirko Platania e la produzione esecutiva è di Mad Entertainment con Mosaicon Film.

 

napoli magicaNapoli magica è prodotto per Mad Entertainment da Luciano Stella, Maria Carolina Terzi, Carlo Stella

Lorenza Stella, prodotto per Sky da Roberto Pisoni, Dino Vannini, Gaia Pasetto.

Nel cast di Napoli magica ci sono:  Marco D’Amore, Gigio Morra, Marcello Romolo, Andrea Renzi,

Marianna Fontana, Gennaro Di Colandrea, Giovanni Ludeno.

 Una Produzione Sky e Mad Entertaiment in collaborazione con           Vision Distribution.

Cosa cerchi in Napoli quando la abiti da sempre o quando la visiti per la prima volta?

Perché la sua anima è così diversa dalle altre? Dove risiede la sua magia?

Marco D’Amore vuole scoprirlo e per farlo esiste un unico modo: deve attraversarla e perdersi per trovare l’inaspettato incanto.

Bisogna scavare la pietra di tufo dei suoi sottofondi per disseppellire i suoi misteri e le sue leggende, i suoi spiriti, le voci antiche, i suoi fantasmi e i suoi miti.

Il dedalo di cunicoli scavati per tremila anni è tomba dei segreti su cui poggia l’intera città.

E poi dalla realtà si passa alla favola, e così in Napoli Magica i luoghi iconici – il cimitero delle Fontanelle, Castel dell’Ovo, la cappella del Cristo Velato, le Catacombe di San Gaudioso –

prendono vita mentre i volti della gente incontrata in strada si contrappongono ai personaggi del mito (la sirena Parthenope, il munaciello, le anime pezzentelle, Pulcinella).

In questo viaggio, la città assume forme e contorni nuovi suscitando sentimenti contrastanti, in un continuo gioco di opposti.

Napoli è uno sguardo o un’infinità di vedute, come se la si osservasse dalle alture dei colli che la circondano, o dai sotterranei che la trapassano o infine,

attraverso gli occhi di tutte le anime che fino ad ora l’hanno abitata in superficie o nelle sue cavità.

Napoli Magica dà del “tu” al mistero e attende risposte mai rivelate dagli oracoli.

Ho intenzione di trarre in inganno lo spettatore fin dai primi minuti di questo lavoro

– dice il regista –

per fargli credere di trovarsi di fronte al classico documentario che racconti la città visitando luoghi ed intervistando persone.

Sorprenderlo poi con un colpo di teatro, una magia è il caso di dire.

Alla fine per condurre il pubblico dall’altra parte di Napoli, attraversando il ponte immaginario che separa la superfice dai sotterranei,

è necessario sconfinare dai luoghi dove le bellezze sono bagnate dal mare e lavate dall’aria più salubre della terra,

bisogna scavare la pietra di tufo dei suoi sottofondi per giungere dove stanno sepolti i suoi spiriti e le voci antiche.

I suoi fantasmi e i suoi miti.

Questa desueta modalità di racconto nasce dalla convinzione che questa città sia uno dei più grandi palcoscenici della vita,

sospeso tra realtà e rappresentazione, spietata verità e mirabile finzione e che abbia nel suo ventre un popolo

che ha bisogno di drammatizzare gli eventi per comprenderli e di enfatizzare i comportamenti, contrapponendo alla necessità dello stare al mondo il gioco della messinscena.

Il mio personale immaginario, nella ricerca effettuata per raccontare Napoli e la sua magia,

si è nutrito degli esempi dei grandi artisti

che l’hanno attraversata nei secoli, quelli che hanno saputo coglierne lo spirito senza fermarsi alle apparenze.

 Ho così udito mille e mille voci, echi di mondi lontani e ne ho visto moltiplicarsi le visioni, come in un misterioso caleidoscopio.

È mia intenzione far sì che queste visioni si vedano, così come queste voci si ascoltino. Sarà un percorso lacunoso e senza risposte.

Così come accade sempre quando l’uomo ha l’ardire di misurarsi col mistero.

Costruendo attorno alle vicende di Napoli una favola contemporanea

che narri le vicende e i conflitti che la agitano scopriremo un luogo geografico e dell’anima dove bellezza e miseria, pace e guerra, alto e basso

convivono da sempre in un complicato eppur semplice equilibrio.

 

 

 

Le serie Christian e Gomorra al CanneSeries il 12 e 13 ottobre

Gomorra-stagione finale e Christian sbarcano, in prima mondiale, al CanneSeries, il prestigioso festival dedicato alle serie che a ottobre fa di Cannes, da 3 anni ormai , la capitale internazionale della TV

edoardo pesceChristian, misterioso supernatural – crime drama prodotto da Sky e Lucky Red che arriverà su Sky e NOW;

A Cannes debutterà  il 12 ottobre  coi suoi primi due episodi nella competizione ufficiale, assieme al meglio delle novità seriali da tutto il mondo.

Il 13 ottobre, invece, l’anteprima dei primi due episodi dell’ultima, attesissima stagione di Gomorra, il cult prodotto con Cattleya in collaborazione con Beta Film,

da un’idea di Roberto Saviano e tratto dal suo omonimo romanzo, sarà il prestigioso evento di chiusura del festival.

Christian è Edoardo Pesce ed interpreta lo scagnozzo di un boss della Roma di periferia a cui compaiono all’improvviso delle stimmate con le quali inizierà a fare miracoli,

e Claudio Santamaria nei panni di un postulatore del Vaticano all’ossessiva ricerca di qualcuno che abbia reali poteri taumaturgici.

Christian è una serie in sei episodi diretti da Stefano Lodovichi – anche produttore creativo – e Roberto Saku Cinardi e

creato da Valerio Cilio, Roberto Saku Cinardi e Enrico Audenino, da un’idea di Roberto Saku Cinardi.

Le sceneggiature sono di Valerio Cilio, Enrico Audenino, Renato Sannio e Patrizia Dellea.

GOMORRA – STAGIONE FINALE : Girati fra Napoli e Riga, i dieci nuovi episodi di Gomorra,

diretti da Marco D’Amore e da Claudio Cupellini, sono scritti dagli head writer Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli,

che firmano anche il soggetto di serie con Roberto Saviano. Completano il team di scrittura Gianluca Leoncini e Valerio Cilio.