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Generazione 56k la nuova serie italiana Netflix

Generazione 56k è la nuova serie italiana Netflix – prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e realizzata  con The Jackal, gruppo Ciaopeople presentata a Napoli;

generazione 56k8 episodi con un continuo ponte temporale tra gli anni Novanta e i giorni nostri, in un costante flashback tra l’infanzia dei protagonisti e la loro vita oggi.

Generazione 56k è basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer.

La regia è  di Francesco Ebbasta (primi 4 episodi), mentre Alessio Maria Federici firma la regia dei restanti 4.

I protagonisti sono Daniel (Angelo Spagnoletti) e Matilda (Cristina Cappelli) mentre  Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone sono i protagonisti da ragazzini.

Presenti anche due componenti di The Jackal nel cast di Generazione 56k: Gianluca Fru (Luca) e Fabio Balsamo (Sandro),

rispettivamente interpretati, nella loro versione da bambini, da Gennaro Filippone e da Egidio Mercurio. Nel cast anche Biagio Forestieri (Bruno), Claudia Tranchese (Ines), Federica Pirone  (Cristina), Sebastiano Kiniger (Enea).

Un modo di raccontare gli anni Novanta, momento chiave di passaggio per l’avvento di internet con i suoi cambiamenti;

in questi anni si sviluppa una incapacità di scegliere tra le infinite possibilità che il nuovo mezzo porta con sé ed è proprio questo continua difficoltà di scelta che si racconta in questa serie.

Al centro della storia di Generazione 56k Daniel e Matilda, che si conoscono da giovanissimi e s’innamorano da adulti, e che, insieme agli amici di sempre, Luca e Sandro,

sono il simbolo della Generazione del Modem 56K. Daniel e Matilda vivono una relazione che rivoluzionerà il loro mondo e

li costringerà a fare i conti con il passato e quella parte più pura e vera di se stessi che, in modi opposti, hanno dimenticato.

Generazione 56k nasce dall’idea di un romanzo, mai finito; – dice Francesco Ebbasta –  la domanda a cui avrei voluto trovare una risposta era:

riusciamo ancora a distinguere quello che ci rende felici, da quello che dovrebbe renderci felici?

Per portare avanti i due archi temporali della storia, il presente ed il passato, abbiamo fatto correre in parallelo le storie che  parlano tra di loro attraverso il contenuto che portano.

Personaggi moderni, e atmosfere dal sapore antico questo effetto è ancora più evidenziato grazie alle due location scelte che son Napoli e Procida.

“Cercando un paese isolato per ambientarci le storie dei protagonisti da bambini abbiamo avuto l’idea di un’isola perché qui i bambini vivono in una dimensione molto differente;

Procida era perfetta, da qui si vede Napoli, quindi si è molto vicini alla città, quasi la si tocca, ma la vita si svolge in maniera differente.

Tra le altre cose belle di questo lavoro c’è anche il ponte ideale che si è creato girando a Procida, con “Il postino”,

quando abbiamo girato sull’isola, infatti, abbiamo provato una certa sintonia con il film.

Abbiamo sempre cercato di conservare le atmosfere classiche con personaggi moderni, scelta che ricorda le vecchie commedie italiane.

Il progetto di Francesco Ebbastya per Generazione 56k –

dice la produttrice Francesca Lomgardi – 

perché propone un modo originale per mettere in scena gli anni Novanta, ispirato ad un immaginario più insolito e retrò.

Per questo motivo abbiamo condiviso l’idea di girare a Procida proprio per le sue atmosfere.

Con Napoli abbiamo voluto raccontare una città europea immersa nella modernità:

i nostri personaggi lavorano nel settore dell’informatica, mettono su spettacoli teatrali, vanno a vernissage d’arte contemporanea e a scatenatissime feste di divorzio.  

In questa metropoli a due velocità, in cui epoche e culture diverse si contaminano a vicenda, abbiamo trovato la cornice ideale

per raccontare quel legame tra passato e presente che costituisce l’anima della serie.