30 anni (di meno) è il film scritto e diretto da Mauro Graiani.
Nel cast di 30 anni (di meno) ci sono: Massimo Ghini, Nino Frassica, Claudio Colica, Claudio Gregori aka Greg, Claudio Casisa, Leonardo Ghini, Fabrizio Nardi, Milena Miconi.
Prodotta da Camaleo srl in coproduzione con Film District e con il contributo della Regione Lazio
sarà nei cinema dal 21 agosto con Plaion Pictures.
Tre sessantenni – Diego, Marco e Maurizio – ricoverati per differenti patologie si trovano a condividere mal volentieri
l’unica stanza disponibile di una clinica privata.
Affetti da tre diverse patologie, i tre si troveranno finiscono per conoscersi in una convivenza forzata
che li porterà a vivere un’inaspettata ed esilarante avventura e a prendersi gioco del tempo che passa.
Marco, cardiopatico, depresso e vedovo dopo trent’anni di matrimonio con la sua adorata Adelina, sembra essersi arreso alla vita dopo la perdita della moglie.
La visita a sorpresa della cognata Anna , siciliana come lui, è l’epifania che mette in moto la storia: la donna si dichiara da sempre segretamente innamorata di lui,
e questa rivelazione riaccende la voglia di vivere in Marco.
Convinti di aver acquistato su un sito cinese una pillola capace di favorire le prestazioni sessuali del timido Marco,
in vista di un appuntamento romantico con Anna, i tre uomini si ritrovano invece all’improvviso catapultati in una situazione ai limiti dell’immaginabile e più giovani di trent’anni.
Consci di avere per le mani una seconda occasione imperdibile da cogliere al volo, i tre neo-trentenni – fuggono dalla clinica ed escogitano un piano per mettere in commercio la pillola miracolosa,
mentre approfittano della loro nuova condizione per fare tutto ciò che alla loro (vera) età gli era fisicamente precluso.
Fra incidenti di percorso e caratteri difficili da conciliare, i tre si troveranno protagonisti di situazioni surreali e gag esilaranti, ma avranno anche il tempo di riflettere sulla vecchiaia e utilizzare il loro “superpotere” per aggiustare oggi i torti e gli errori di ieri.
Ghini padre e figlio scherzano sul ritrovarsi a lavorare insieme in 30 anni (di meno):
“Si lavora male con mio padre, scherzo ovviamente. È un ricordo che porterò con me per sempre, perché grazie a quest’esperienza l’ho conosciuto meglio.
Ho scoperto così la sua sensibilità.
Un esempio su tutti, noi abbiamo già recitato insieme per due anni a teatro in Quasi Amici e alla fine dei ringraziamenti, nel corso dell’ultima replica, si è messo a piangere.
Rivedo in mio figlio la mia stessa follia. Un giorno mi ha detto: voglio fare l’attore, devo studiare.
Così ha fatto l’Accademia Silvio D’Amico, dove io sono stato bocciato da giovane, ma poi per fortuna sono stato preso da Strehler”.