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“La morte è un problema di vivi” è il film diretto dal pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki che firma anche la sceneggiatura

La morte è un problema di vivi è il film diretto da Teemu Nikki che firma anche la sceneggiatura.

Nel cast de La morte è un problema di vivi ci sono: Pekka Strang, Jari Virman, Elina Knihtila, Elina Knihtila, Hannamaija Nikander, Pihla Penttinen, Iivo Tuuri.

La fotografia è di Jyrki Arnikari mentre i produttori sono: Jani Poso, Andrea Romeo

la morte è un problema dei viviLa produzione è firmata da It’s Alive Films, TCB – The Culture Business, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission.

La distribuzione è di I Wonder Pictures per l’Italia e YLE per la Finlandia.

Risto Kivi, dipendente dal gioco d’azzardo e il suo amico Arto Niska, un uomo che a cui è rimasto solo il 15% del cervello, sono due autisti di carri funebri molto particolari.

Si occupano infatti di recuperare i corpi di persone decedute nelle circostanze più assurde. Nella loro vita tutto è andato storto per motivi completamente opposti.

Arto, l’uomo senza cervello, e Risto, l’uomo senza cuore, si ritroveranno così a giocare con le loro stesse vite per recuperare tutto quello che hanno perduto.

Il regista Teemu Nikki sul film dice:

I miei film nascono in modo piuttosto anticonvenzionale.

Di solito, qualcosa inizia a darmi fastidio e subito dopo stiamo già girando un film sull’argomento.

 L’idea di La morte è un problema dei vivi è nata quando ho letto tre interessanti articoli.

Uno di questi parlava di un giocatore d’azzardo, un altro di un uomo senza cervello e il terzo di un autista di carri funebri.

Le tre cose si sono mescolate nella mia mente e lentamente hanno dato via ad una storia di amicizia tra un uomo senza cuore e un uomo senza cervello.

Ritrovo entrambi i personaggi in me. Nel bene e nel male.

Ho scoperto che la risata è il mio scudo contro ogni male.

Rido anche in situazioni e momenti tutt’altro che divertenti.

Forse è per questo che penso che l’approccio migliore ai temi oscuri nel cinema sia il tono da commedia.

Finché c’è da ridere, c’è vita.

 Questo film è significativo anche perché è stata l’ultima collaborazione tra me e il direttore della fotografia Jyrki Arnikari.

Jyrki ha girato i miei primi film e mi ha sostenuto fino alla fine.

È morto pochi mesi dopo la fine delle nostre riprese.

Spero che La morte è un problema dei vivi possa offrire agli spettatori un’esperienza che li faccia ridere, magari piangere,

e che ricordi loro di amare la vita.