Denti da squalo è il film diretto da Davide Gentile che esce nelle sale l’8 giugno.
Nel cast di Denti da squalo ci sono: Tiziano Menichelli, Stefano Rosci, Virginia Raffaele, Edoardo Pesce¸ Claudio Santamaria.
La sceneggiatura è di Valerio Cilio, Gianluca Leoncini, la fotografia è di Ivan Casalgrandi, il
Montaggio è di Tommaso Gallone, le musiche è di Michele Braga.
La produzione è di: Goon Films, Lucky Red, Ideacinema con Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video.
Denti da squalo è distribuito da Lucky Red.
Denti da squalo, il film diretto da Davide Gentile, si svolge in un’estate diversa dalle altre per il tredicenne Walter.
È la prima estate che passerà senza suo padre Antonio che è morto da poco in un incidente sul lavoro.
Siamo sul litorale romano e la scuola è appena finita, sono rimasti da soli lui e sua madre Rita che difficilmente accetta questo terribile lutto.
Rita si chiude sempre più in se stessa e i suoi silenzi la stanno allontanano da suo figlio.
Walter passa le sue giornate gironzolando senza meta e un giorno la sua attenzione viene catturata da un luogo misterioso, una villa con una grande piscina.
L’acqua della piscina però è torbida e contrariamente a quello che pensa inizialmente, la villa non è abbandonata.
Ad occuparla c’è il criminale di zona conosciuto come Il Corsaro, e con lui a custodire la villa c’è anche Carlo un teppistello.
Questo sarà l’inizio di un’avventura unica e poetica che Walter ricorderà per tutta la vita.
Dentice racconta le difficoltà riscontrare sul set:
«La domanda che ci siamo fatti era come realizzarlo, abbiamo pensato di utilizzare un vero esemplare erbivoro, ma non me la sono sentita.
Se ci fosse stato un incidente con il bambino sarebbe stato terribile, uno squalo vero non è controllabile, e forse non ci avrebbero nemmeno assicurati.
Siamo passati all’idea di costruirlo con l’animatronica, ma non avrebbe funzionato.
La soluzione vincente è stata mescolare le tecniche, lavorare in animatronics con la computer grafica.
In Italia gli effetti speciali non sono mai stati fatti a quei livelli, e noi dovevamo lavorare come a Hollywood ma senza i loro mezzi.
Mi hanno proposto una casa di produzione molto piccola ed ero in apprensione,
invece hanno lavorato molto bene, sapendo che il risultato avrebbe cambiato la loro carriera, oltre che la mia».
Il rapporto sul set con l’esordiente Tiziano Menichelli
Non avevo mai lavorato con un esordiente, ho trovato Tiziano un mese prima delle riprese, a Ostia, su un pontile.
Dopo il primo giorno di set ha avuto 40 di febbre, ci siamo fermati per una settimana.
Dalla seconda settimana Tiziano ha lavorato 39 giorni senza fare un errore.
Certo la tenuta psicologica, mia e soprattutto sua, ha avuto cedimenti.
Ma sapevo che se avessi seguito la mia sensibilità non avrei sbagliato.
Capisco bene l’età preadolescenziale, quel senso di solitudine che ti attraversa.
All’età di Walter ero molto solo e molto malinconico, ho trasferito quei sentimenti nel film.
Mentre ho tralasciato la fascinazione per il mondo criminale che era nella sceneggiatura, perché Tiziano è un bambino più profondo e molto serio.
Il suo sentirsi poco capito dal resto del mondo ci ha avvicinati».