Iddu è il film scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza
Nel cast di Iddu ci sono: Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo, Fausto Russo Alesi
e con Antonia Truppo, con la partecipazione di Tommaso Ragno, Betti Pedrazzi, Filippo Luna.
Iddu è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA in coproduzione con LES FILMS DU LOSANGE
con il sostegno di CANAL+, con la partecipazione di CINÉ +OCS.
La pellicola esce nelle sale il 10 ottobre 2024.
Dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto.
Quando i Servizi Segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, ultimo grande latitante di mafia in circolazione,
Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco.
Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità,
Catello dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca d’approfittare.
Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio…
Sul film gli sceneggiatori e registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza dicono:
abbiamo iniziato a sviluppare Iddu nel 2020, tre anni prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro.
Il giorno dell’arresto, 16 gennaio 2023, eravamo già in preproduzione.
Le lettere di Matteo Messina Denaro ci avevano aperto infatti uno squarcio sorprendente e inaspettato
sull’intimità di questo famoso criminale che sembrava coltivare buone letture – confermate adesso dalla
quantità di libri trovati nei suoi ultimi covi – e inclinazioni cinefile.
I cosiddetti ‘pizzini’, attraverso i quali gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari criminali,
trascendevano la loro funzione pratica di comunicazione criminale, mostrando un certo gusto per l’uso
del linguaggio e la capacità di modulare il tono e la lingua a seconda dei diversi destinatari.
La sceneggiatura di Iddu trae libera ispirazione proprio dai suoi pizzini e in particolare dal carteggio
del 2004 tra il latitante e l’ex sindaco di Castelvetrano e dal contesto – tragico e ridicolo, paradossale e
realissimo – che quelle lettere dischiudono.
Protagonisti sono Matteo e il personaggio immaginario di Catello Palumbo, forgiati su atti
giudiziari e dati biografici di dominio pubblico che riguardano la vicenda di Matteo Messina Denaro.
Commedia nera, tragica e ridicola, che si sviluppa a partire dal diverso tono del racconto dei due crediti non contrattuali 7 protagonisti:
quello dell’esuberante Catello, saltimbanco, parolaio, maschera comica, grottesca, sublime, tenera nella sua solare amoralità; quello più claustrofobico che esplora l’infantile e patologico narcisismo di Matteo.
C’è una corrispondenza in termini strutturali, tematici, sensoriali, cromatici fra l’evoluzione della messinscena di Catello e l’evoluzione della messinscena di Matteo.
Un travaso fra i loro due mondi dettato dallo scambio epistolare.
Un progressivo ricongiungimento dei due diversi toni di messinscena che ritma in una progressiva accelerazione l’intreccio della storia,
lega il destino dei due protagonisti e sugella il finale nel quale Catello finisce inesorabilmente intrappolato nella stessa dimensione mortifera di Matteo