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martedì e venerdì

“Martedì e venerdì” scritto e diretto Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis con Edoardo Pesce, Rosa Diletta Rossi

Martedì e venerdì è il film scritto e diretto Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis.

Nel cast di Martedì e venerdì ci sono:, Pier Giorgio Bellocchio, Giorgio Caputo, Adamo Dionisi, Mirko Frezza, Aurora Menenti

martedì e venerdìLa distribuzione è  Medusa Film mentre la produzione è  La Casa Rossa con Rai Cinema, in coproduzione con RS Productions e Pepito Produzioni e in associazione con Urban Vision

Marino è  un uomo che sta attraversando un periodo molto particolare della sua vita.

Di recente si è separato da sua moglie Simona, motivo per cui può vedere sua figlia solo due giorni: il martedì e il venerdì.

Dato che in passato non sono state pagate alcune tasse, Marino si ritrova costretto a dover chiudere la sua attività, un’officina motociclistica.

Le difficoltà economiche, però, aumentano e non sono l’unico problema che l’uomo deve affrontare;

infatti, si rende conto di non riuscire a gestire la sua vita privata.

Questi problemi crescenti lo portano a prendere una scelta:

unirsi a una banda criminale, con la quale compie diverse rapine a supermercati, sfruttando lui come pilota di moto per la fuga.
Riuscirà a mantenere questa sua doppia vita alla sua ex moglie? Il suo nuovo “lavoro” creerà problemi nel rapporto con sua figlia?

 

Il regista Alessio De Leonardis sul film afferma:

“Ho l’idea che questo film sia molto autobiografico.

Anche se potrebbe sembrare simile a Ghiaccio,  la storia è completamente diversa, è più matura, sia per l’età dei personaggi che per quanto che c’è di noi nella scrittura.”

 

Sul film Fabrizio Moro dice

 “Sapete come accade per i grandi film? Che vengono scoperti un po’ per volta ed è l’augurio che faccio a questo film che venga apprezzato anche grazie al passaparola.”

hill of vision

Hill of vision è il film di Roberto Faenza su Mario Capecchi nelle sale dal 16 giugno

Hill of vision è il film di Roberto Faenza che esce nelle sale dal 16 distribuito da Altre Storie.

Hill of vision è anche co-sceneggiato da Roberto Faenza con David Gleeson.

hill of visionNel cast ci sono: Laura Haddock, Edward Holcroft, Elisa Lasowski, Rosa Diletta Rossi e la partecipazione di Francesco Montanari.

 Hill of vision è prodotto da Jean Vigo Italia con Rai Cinema, in compartecipazione con Rhino Films, Inc.

 Seconda guerra mondiale, Alto Adige.

Mario ha solo 4 anni quando sua madre viene arrestata dai fascisti e lui trascorre l’infanzia per strada vivendo di espedienti.

Finita la guerra, lui e la madre miracolosamente si ritrovano e ricominciano una nuova vita in America, presso la comunità Quacchera ‘Hill of Vision’.

Mario non riesce a inserirsi nel nuovo contesto di normalità, fino a quando non scopre, grazie allo zio scienziato, la passione per la scienza.

Basato sull’avventurosa vita di Mario Capecchi, Premio Nobel per la Medicina nel 2007.

Mario Capecchi nel 2007 è stato insignito del Premio Nobel per la Medicina insieme ai colleghi Martin Evans e Oliver Smithies.

Oggi, Distinguished Professor presso la School of Medicine dell’Università dello Utah, vive a Salt Lake City,

ai piedi di una montagna che gli ricorda quella vicino a Bolzano dove ha vissuto da bambino.

Le sue ricerche sulla genetica molecolare si sono rivelate di fondamentale importanza nella lotta contro gravissime malattie,

in primo luogo il cancro, e sono attualmente rivolte allo studio delle componenti genetiche dell’ansia.

 

Sono quindici anni che lavoriamo a questo film – dice il regista Faenza –  dal 2007, da quando io e Elda Ferri abbiamo appreso della vita di Mario Capecchi.

Sua madre Lucy, americana, viene arrestata dai nazifascisti e deportata a Dachau, e Mario all’età di 4 anni viene abbandonato tra le montagne di Bolzano.

Ci siamo chiesti: Come può un bambino così piccolo sopravvivere vivendo alla giornata, senza mai un pasto caldo,

e poi emigrare in America dove si trova ad affrontare altre enormi difficoltà?

La cosa che più mi ha affascinato di questa impresa è stata l’idea di dovermi cimentare con la psicologia di Mario in quell’arco di tempo che va dai 4 agli 11 anni, il periodo che intendevamo raccontare.

Ho sempre avvertito il fascino della psicologia infantile, che ho raccontato in alcuni miei film, da ‘Jona che visse nella balena’ a ‘I Viceré’.

Freud sosteneva che nei primissimi anni di vita si forma il carattere di un individuo.

È certamente vero nel caso del nostro piccolo Mario, che deve aver introiettato da sua madre Lucy un insegnamento così forte e potente

da superare quell’inferno che ha vissuto sino a quando è stato ritrovato, allorché nel 1945 lei è tornata viva dal campo di concentramento.

La sceneggiatura di questo film ha richiesto molti anni di elaborazione.

Sono stati anni di lavoro accanto a Capecchi, che oggi ha 84 anni, per il quale ricordare il suo passato non è stata una passeggiata.

Tornare indietro nel tempo, affrontare momenti drammatici della propria vita,

anche se poi accompagnati da molte gioie, comporta uno scavare dentro se stessi che richiede forza e dedizione.

Ho contato il tempo dei nostri incontri e siamo a molte decine di ore registrate, oltre alle giornate spese a tornare sui luoghi dove ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza sia in Italia che in America.

Più che ricercare le location dove girare il film, abbiamo scavato “le location dell’anima” di Mario.

Parlando con Mario ho avuto la sensazione di entrare in una miniera dove scendendo i vari piani si scopre sempre qualcosa di nuovo. 

Il senso del film è offrire allo spettatore gli stessi momenti di emozione e passione generati in me dall’incontro con la vita di Mario, un’avventura così appassionante che sembra un romanzo.

Il messaggio è chiaro: se ce l’ha fatta Mario, partendo da una condizione così estrema, allora possiamo farcela anche tutti noi.

Basta saper essere “resilienti”, ovvero non darsi vinti mai.