The son è il film diretto da Florian Zeller, opera seconda della sua trilogia, presentato in Concorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale del 2018 Le Fils, scritta dallo stesso Zeller, ultimo capitolo di una trilogia che comprende La Mère (2010) e Il padre (2012).
Nel cast di The son ci sono: Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Hugh Quarshie e con Anthony Hopkins.
The son è prodotto da Ciné@, Embankment Films, Film4 e See-Saw Films ed è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group.
Il film è distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution.
Due anni dopo il divorzio dei genitori, il diciassettenne Nicholas non può più vivere con sua madre.
Il male di vivere che sente è diventato una presenza costante e il suo unico rifugio sono i ricordi dei momenti felici di quando era bambino.
Il ragazzo decide di trasferirsi dal padre Peter, che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna.
Peter prova a occuparsi di Nicholas pensando a come avrebbe voluto che suo padre si prendesse cura di lui
ma nel frattempo cerca di destreggiarsi tra la sua nuova famiglia e la prospettiva di un’allettante carriera politica a Washington.
Tuttavia, mentre cerca di rimediare agli errori del passato, perde di vista il presente di Nicholas.
THE SON è un racconto destinato a risuonare profondamente in chiunque abbia dovuto lottare per la propria famiglia.
Qual è il confine tra ciò che è meglio per noi e le responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso i nostri figli?
Dopo Venezia il film è al Toronto International Film Festival.
The son esce nelle sale italiane dal 9 febbraio 2023.
Sul film il regista dice:
«Questa è una storia universale fondamentalmente non volevo raccontare una storia francese, americana o britannica.
Quello che vediamo in The Son può succedere a chiunque».
Hugh Jackman dichiara:
«Ho voluto fortemente questo ruolo quando ho letto la sceneggiatura ho provato una sensazione stranissima:
sentivo come un fuoco e il desiderio profondo di fare questa parte.
Era il momento giusto della mia vita».
Vanessa Kirby afferma:
«Zeller è un maestro nel comunicare i non detti, i sentimenti che stazionano nell’inconscio. Il film riesce a catturare ciò che viene represso».