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berlinguer la grande ambizione

“Berlinguer La grande ambizione” diretto da Andrea Segre con Elio Germano e Stefano Abbati, Paolo Calabresi

“Berlinguer La grande ambizione”  è il film diretto da Andrea Segre

autore anche della sceneggiatura con Marco Pettenello.

La fotografia è opera di Benoît Dervaux.

berlinguer la grande ambizione Una produzione Vivo film e Jolefilm con RAI CINEMA

in coproduzione con Tarantula,  AGITPROP.

Nel cast di “Berlinguer La grande ambizione”  con Elio Germano ci sono:

Stefano Abbati, Francesco Acquaroli, Fabio Bussotti, Paolo Calabresi, Ugo Pecchioli,

Roberto Citran, Pierluigi Corallo, Nikolay Danchev, Svetoslav Dobrev

Luca Lazzareschi, Lucio Patanè, Andrea Pennacchi, Paolo Pierobon

Elena Radonicich, Fabrizia Sacchi.

Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi?

Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale,

con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti

dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia.

Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo,

aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la Storia.

Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca,

le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere,

fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro:

la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.

 

Il regista Segre su “Berlinguer La grande ambizione” dice:

Su Enrico Berlinguer sono stati realizzati molti documentari, libri, saggi, ma nessuno ha mai provato ad affidare al cinema di finzione la ricostruzione “da dentro” della sua vita,

o di parte di essa, del suo mondo e del suo popolo.

Insieme a Marco Pettenello, sceneggiatore e compagno di tanti viaggi importanti, ho deciso di

misurarmi con questa sfida e due sono stati i cardini che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui:

 

da una parte il rispetto della serietà e della sobrietà di Berlinguer, dall’altra la scelta di non

imitare né idealizzare, ma di provare sempre a capire.

Non sono due indicazioni puramente razionali, credo siano profondamente poetiche.

Seguendole, ho cercato di entrare nel pensiero di Berlinguer, nella sua relazione diretta con

quanto ha voluto e ha fatto,

con le sue ambizioni, le sue tensioni e le sue paure, negli anni forse

più complessi e decisivi della sua esperienza politica.

E ho cercato di penetrare nel suo mondo,

in quell’universo parallelo unico, intenso e non privo di contraddizioni, così singolare nella

storia d’Europa, che ha rappresentato il Partito Comunista Italiano,

 a cui Berlinguer ha dedicato la vita intera.

Aver scelto, sin dal primo istante, Elio Germano come protagonista è stato essenziale,

 perché sapevo e ora so ancora meglio che anche lui avrebbe lavorato per capire e non per rappresentare.

Ho seguito Enrico/Elio con una regia di immersione, grazie alla maestria della camera di Benoît Dervaux, dentro ai luoghi e alle scelte di quegli anni così densi,

 veri spartiacque dello sviluppo sociale e politico dell’Italia e non solo.

 Un matrimonio mostruoso di De Biasi con Massimo Ghini, Paola Minaccioni,  Ilaria Spada, Ricky Memphis nelle sale

 Un matrimonio mostruoso è un film di Volfango De Biasi prodotto da Fulvio e Federica Lucisano.

Il film, una produzione Italian International Film con Rai Cinema, è nelle sale del 21 giugno.

un matrimonio mostruosoIl cast di Un matrimonio mostruoso è composto da  Massimo Ghini, Paola Minaccioni,  Ilaria Spada, Ricky Memphis, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei, Maurizio Mattioli

Elisa Di Eusanio, Claudio Greg Gregori,  e con Paolo Calabresi

e con Sara Ciocca, Vincenzo Sebastiani, Irene Girotti, Mattia Lucentini.

Non è sempre vero che se ne vanno i migliori.

É passato a miglior vita Nando, capofamiglia del clan Cornicioni.

Sembra che, per una tragica fatalità, sia finito in una doccia di cemento a presa rapida.

Il triste evento ha riunito la famiglia umana di Luna, figlia di Nando, e quella mostruosa del marito

Adalberto.

I parenti, affranti, ignorano che Nando non è nell’aldilà ma in un lontano paradiso fiscale.

L’unica a sapere è sua moglie Stella, abbandonata senza un soldo e alla ricerca di un modo per

saldare i debiti del “defunto” marito.

Stella decide di approfittare della crisi matrimoniale tra il consuocero Vladimiro e Brunilde, riuscendo a scalzare nel cuore del vampiro la strega.

Ma Brunilde non si dà per vinta… è pronta a tutto per salvare il suo secolare matrimonio.

Il regista De Blasi sul film dichiara:

Un Matrimonio Mostruoso nasce dal desiderio di tornare a giocare con i personaggi del primo film

(Una Famiglia Mostruosa) tratti dall’’immaginario infantile, popolato da mostri grotteschi e figure

della fantasia che possano divertire tutta la famiglia.

È proprio la famiglia il centro dell’architettura narrativa, con le sue dinamiche fatte di equilibri e

contrasti, di affetti profondi e ordinaria follia.

Non conosci mai profondamente qualcuno finché non conosci la sua famiglia, la storia, le contraddizioni,

le note che la rendono unica, imperfetta e definita dal fatto di costituire un’eccezione.

La famiglia dei mostri e quella umana, a tratti perfino più mostruosa.

Una commedia familiare, di costume e di classe, che scorre su un doppio binario e mette a confronto i mostri letterari e i mostri dei nostri tempi,

dimostrando come per ciascuno il mostro sia sempre “l’altro”.

In questo secondo film si esplora il topos narrativo del matrimonio per declinarlo in una classica

farsa divertita,

cercando però di scavare come sempre in quelli che sono i vizi e le piccole crudeltà che covano in seno alla famiglia.

Per raccontare, ancora una volta, come ogni famiglia sia mostruosa a modo suo.

E’ stato interessante lavorare con gli attori sulle maschere, riuscire ad accompagnarli in una recitazione inedita, immaginifica e sorprendente.

E affrontare la sfida dell’utilizzo degli effetti speciali, che richiedono complessi tecnicismi e lunghi tempi di lavorazione, ma che sullo schermo

scorrono in un istante.

i migliori giorni

I migliori giorni di Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo nelle sale cinematografiche

I migliori giorni è il film diretto da Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo nelle sale dal primo gennaio 2023.

Nel cast de I migliori giorni ci sono:  Edoardo Leo, Massimiliano Bruno, Anna Foglietta, Max Tortora, Paolo Calabresi, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Greta Scarano, Claudia Gerini, Stefano Fresi.

i migliori giorniUna produzione Italian International Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky.

 

A Natale tutti più buoni, a Capodanno tanti buoni propositi e a San Valentino amore amore amore e l’8 marzo viva le donne?

Quattro episodi, ognuno incentrato su una festività, per un film corale che sonda l’animo umano nell’affrontare le feste.

Una deputata invita alla cena della Vigilia di Natale il segretario del suo partito sperando in un futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due fratelli, eterni rivali, mette a rischio serata e carriera.

Un ricco imprenditore tenta di rifarsi l’immagine passando il Capodanno alla mensa dei poveri, ma lì incontra il suo ex autista, ingiustamente licenziato e deciso a vendicarsi.

Un San Valentino fin troppo affollato fra lui, lei, l’altra e la lei dell’altra per una coppia che, dopo 25 anni, lo festeggia ancora.

Infine, l’8 marzo, una famosa conduttrice tv è costretta a chiedere scusa per la messa in onda di un servizio sulla “donna ideale” contestato sui social.

Se questi sono i migliori giorni, figuriamoci i peggiori…

Edoardo Leo sui quattro episodi dice:

Più che raccontare quattro episodi, abbiamo proprio voluto fare quattro film da mezz’ora.

Almeno quella era l’idea.

Inoltre c’era anche il desiderio di replicare la sensazione che si ha, a volte, quando si guardano più episodi di fila di una serie, nei quali capita anche di trovare cast diversi.

Un motivo in più per cui secondo me oggi c’è anche una abitudine maggiore a ricevere un film di questo tipo.

Argentero commenta la Festa degli innamorati:

Che senso ha questa ricorrenza banale e scontata? Possibile che serva a far luce sui propri sentimenti? Per il mio personaggio è così ma io mi dissocio perché è quello che chiamo un “ominicchio”.

L’altro regista del fil Massimiliano Bruno aggiunge:

Dopo un triennio di sofferenze incredibili  volevamo capire con quali ossa rotte ne siamo usciti e vogliamo scherzarci sopra.

Anche se non ho più quella leggerezza fine a se stessa.

Il film secondo la Foglietta:

è un manifesto d’intenti di un gruppo di artisti uniti al servizio del pubblico in un caldo abbraccio.