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zamora

Zamora film d’esordio alla regia di Neri Marcorè tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Perrone nelle sale dal 4 aprile

Zamora è il film d’esordio alla regia di Neri Marcorè.

Marcorè è anche autore della sceneggiatura con Maurizio Careddu, Paola Mammin e Alessandro Rossi liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Perrone (HarperCollins).

 Nel cast di Zamora ci sono: Alberto Paradossi, Giovanni Storti, Walter Leonardi, neri Marcorè.

zamoraIl cast include anche Marta Gastini, Anna Ferraioli Ravel, Giovanni Esposito, Giacomo Poretti, Pia Engleberth, Giuseppe Antignati,

Pia Lanciotti, Marco Ripoldi, Dario Costa, Giulia Gonella, Alessandro Besentini, Francesco Villa, Corinna Locastro, Massimiliano Loizzi, Davide Ferrario, Antonio Catania.

Il film è una produzione Pepito Produzioni, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte distribuito da 01 distribution.

 

Walter Vismara conduce una vita ordinata e senza sorprese:

ragioniere nell’animo prima ancora che di professione, lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano.

Da un giorno all’altro la fabbrica chiude e il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un’azienda avveniristica della vitale e operosa Milano,

al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto.

Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (il football, secondo un neologismo di Gianni Brera)

e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati.

Walter, che considera il calcio uno sport demenziale, si dichiara portiere solo

perché è l’unico ruolo che conosce e non sa che da quel momento,

per non perdere l’impiego, sarà costretto a partecipare agli allenamenti

settimanali, in vista della partita ufficiale del primo maggio.

Subisce così lo sfottò dei colleghi;

tra questi, l’ingegner Gusperti lo ribattezza sarcasticamente “Zamora”, il fenomenale portiere spagnolo degli anni ‘30.

Sentendosi umiliato, tradito da una parte e deriso dall’altra, il ragioniere escogita un piano del tutto originale per vendicarsi,

coinvolgendo un ex-atleta ormai caduto in disgrazia.

Nel calcio, come del resto nella vita, bisogna imparare a buttarsi e anche se perdi, ciò che conta è rialzarsi e ripartire più forti di prima.

 

Marcorè su Zamora dice:

Parafrasando Moretti in Sogni d’oro, “Zamora è il mio film più bello”. Anche perché è l’unico che abbia mai diretto ma mi auguro davvero non sia l’ultimo,

perché è stata un’esperienza entusiasmante per me, a cominciare dal rapporto umano prima ancora che professionale che si è instaurato con tutte le persone che hanno collaborato a questa produzione

Se Zamora incontrerà i favori del pubblico e della critica, il merito è di tutta la squadra, da chi ha iniziato a scrivere la storia insieme a me a chi ha messo il sigillo sui titoli di coda.

In ogni caso me ne prendo tutta la responsabilità, perché il film rispecchia totalmente il mio gusto e

ciò che volevo raccontare a partire dalla base del romanzo di Roberto Perrone, a cui ho voluto dedicarlo.

A tal proposito, se c’è un rammarico è quello di non essere riuscito a fare in tempo a mostrargli altro che qualche foto di scena e piccoli spezzoni montati,

ma la sua commozione alla lettura della sceneggiatura resta per me motivo di gioia e ricordo dolcissimo.

Si trattava poi di rappresentare gli anni ’60 anche dal punto di vista cromatico:

non potendo attingere a documenti che ci restituissero i colori di quell’epoca, dato che foto e film erano essenzialmente ancora in bianco e nero,

bisognava inventare dei toni suggestivi ed evocativi.

Era un’Italia vivace, allegra, ambiziosa, sulle ali di uno sviluppo economico grazie al quale il benessere, la felicità sembravano essere alla portata di tutti;

ma era un’Italia altrettanto semplice, pervasa da un sentimento di innocenza e di entusiasmo,

come succede quando ancora non si percepiscono le turbolenze dell’adolescenza e

si respira a pieni polmoni l’incoscienza di un’infanzia che ci illudiamo possa essere eterna.

felicità

Felicità film d’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti con Tortora, Galiena, Olivetti e Rubini su Sky

Felicità è il film d’esordio alla regia di un film di Micaela Ramazzotti.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Isabella Cecchi, Alessandra Guidi, Micaela Ramazzotti.

Le musiche di Carlo Virzì, la fotografia Luca Bigazzi mentre il montaggio è di Jacopo Quadri.

La produzione è a cura di Lotus Production con RAI CINEMA.

Opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Fondo Regionale per il cinema e l’Audiovisivo.

felicitàFelicità  va in onda sabato 3 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Nel cast di Felicità  ci sono:  Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Micaela Ramazzotti

e con la partecipazione di Sergio Rubini

Il film è la storia di una famiglia storta, di genitori egoisti e manipolatori, un mostro a due teste che divora ogni speranza di libertà dei propri figli.

Desirè è la sola che può salvare suo fratello Claudio e continuerà a lottare contro tutto e tutti in nome dell’unico amore che conosce, per inseguire un po’ di felicità.

 

 

Sul film la regista Ramazzotti dice:

Il cinema per me ha un potere curativo è una grande festa mobile.

Ho interpretato personaggi straordinari in film indimenticabili diretti dai più grandi registi a cui sono molto grata.

Poi un giorno è successo che mi sono messa a pensare a Desirè, alla sua famiglia matta, i Mazzoni, alla relazione malata col suo uomo, Bruno, e all’amore per quel fratello squinternato e storto come lei.

 Li ho immaginati a lungo da scriverne una storia con due amiche, Isabella Cecchi e Alessandra Guidi, e mi ha appassionato tanto, ma così tanto da dirigerla e sfacciattamente interpretarla.

Questa storia l’ho chiamata Felicità

Felicità è la mia opera prima.

La storia parla di una famiglia patologica, di un percorso psichiatrico, di una relazione squilibrata, di mediocrità educativa e sociale e

di come lo spirito dell’Italia di questi anni si rifletta sulle persone meno attrezzate.

Ho scritto la sceneggiatura con altre due donne, Isabella Cecchi e Alessandra Guidi.

Gli attori che avevamo in mente scrivendo Sergio Rubini, Max Tortora, Anna Galiena e Matteo Olivetti hanno reagito con entusiasmo,

e questo mi ha dato il coraggio di proporre il film alla Lotus Production che mi ha assecondato a patto che interpretassi uno dei personaggi, Desiré.

Ho avuto il privilegio di essere affiancata da collaboratori straordinari:

Luca Bigazzi per la fotografia, Jacopo Quadri per il montaggio, Catia Dottori per i costumi, Carlo Virzì per le musiche e Paolo Sansoni per la scenografia.

Ma c’è voluta da parte mia un po’ di faccia tosta per interpretare Desiré,

perché non è certo il ritratto edificante di una donna virtuosa, anzi è decisamente imperfetta,

ingenua, un po’ bugiarda e forse patetica.

rapito

“Rapito” di Marco Bellocchio con Gifuni, Ronchi, Timi, Russo Alesi in prima assoluta su Sky

Rapito il film di Marco Bellocchio, presentato al 76° Festival di Cannes come uno dei tre film italiani in concorso, va in onda lunedì 16 ottobre su Sky cinema Uno.

rapitoNel cast di Rapito ci sono:

Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese, Filippo Timi,

Fabrizio Gifuni, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi.

La sceneggiatura è di Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli,

e la consulenza storica di Pina Totaro.

Il montaggio è di Francesca Calvelli e Stefano Mariotti, la fotografia è di Francesco Di Giacomo.

Il film si ispira liberamente a “Il caso Mortara” di Daniele Scalise, edizioni Mondadori.

Il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia) e The Match Factory (Germania)

ed è prodotto da Beppe Caschetto e Simone Gattoni, coprodotto con la partecipazione di Canal +, Cine’ + e Br/Arte France Cinéma in associazione con Film-und Medienstiftung NRW

con il supporto di Région Ile-de-France.

Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara.

Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica,

ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato.

La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio.

Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica.

Ma il Papa è inflessibile e non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.

Sul suo personaggio Gufuni dichiara:

Questo personaggio è un altro regalo di Marco, lavorare con lui è una festa dell’intelligenza, della creatività e della libertà.

Mi ha dato la possibilità di condividere un momento creativo con uno dei più grandi artisti contemporanei, e un interprete non può che godere.

Bellocchio sul film dice:

Ho letto diversi anni fa il libro e la storia mi aveva affascinato.

Ma poiché Spielberg stava già preparando il film in Italia ci siamo fermati .

In un secondo momento sapemmo, durante un viaggio in America per la promozione del Il traditore che Spielberg si era fermato, si disse perché non trovava il bambino.

E quindi siamo ripartiti.

Sicuramente quello che abbiamo immaginato ha echi nella storia di oggi, ma io non ho minimamente pensato di fare un film né politico né ideologico contro la Chiesa o il Papa.

io capitano

Io capitano è il film scritto e diretto da Matteo Garrone che esce nelle sale il 7 settembre

Io Capitano è il film diretto da Matteo Garrone che ha curato anche la sceneggiatura con  Massimo Ceccherini, Massimo Gaudioso e Andrea Tagliaferri.

Una coproduzione internazionale Italia-Belgio, prodotto da Archimede con Rai Cinema e Tarantula, con Pathé, Logical Content Ventures,

io capitanocon il supporto del Ministero della Cultura,

con la partecipazione di Canal+, Ciné+, in coproduzione con RTBF (Belgian Television), Voo-Be Tv e Proximus.

 Io Capitano racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa.

Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.

Io Capitano esce nelle sale italiane il 7 settembre, distribuito da 01 Distribution.

Nel cast: i protagonisti Seydou Sarr e Moustapha Fall, e poi Issaka Sawagodo, Hichem Yacoubi e Doodou Sagna.

Le riprese del film, iniziate verso la fine di gennaio del 2022 – sono tra Senegal, Marocco e Italia.

La direzione della fotografia è di Paolo Carnera mentre al montaggio c’è Marco Spoletini e alle scenografie Dimitri Capuani.

Sul film dice il regista Garrone:

Ho voluto raccontare la storia di un viaggio, di un’avventura di due ragazzi dal loro punto di vista.

Ho sempre avuto un interesse umanistico nel confronti dell’uomo, le sue lotte, le sue contraddizioni.

Andrò in giro ad accompagnare il film con la speranza che venga visto, soprattutto nelle scuole,

cercando di trasmettere ai giovani la consapevolezza di quanti privilegi abbiamo e che spesso diamo per scontato, e

di farlo vedere in Africa per considerare i pericoli che si affrontano durante il viaggio”.

“Sto facendo un percorso, ma non so bene dove sto andando e nemmeno lo voglio sapere. Faccio del mio meglio per raccontare storie che siano vive.

 Sono d’accordo con quello che diceva Fellini, non ci sono film belli e brutti, ci sono solo film vivi o morti. Cerco di fare film vivi”.

 

tramite amizia

Tramite amicizia il film di e con Alessandro Siani e con Max Tortora, Matilde Gioli, Maria Di Biase nelle sale dal 14 febbraio

Tramite amicizia è il film di Alessandro Siani  che esce il 14 febbraio nelle sale.

Nel cast di Tramite amicizia ci sono: Alessandro Siani, Max Tortora, Matilde Gioli, Maria Di Biase

prodotto da Fulvio e Federica Lucisano e distribuito da 01 distribution.

tramite amiciziaLa sceneggiatura del film è a cura di Alessandro Siani, Gianluca Ansanelli con la collaborazione di Fabrizio Testini.

Il film è una produzione ITALIAN INTERNATIONAL FILM con RAI CINEMA

Lorenzo (Alessandro Siani) è il proprietario di un’agenzia, “Tramite amicizia”, che offre amici a noleggio.

Se hai bisogno di conforto, di compagnia o semplicemente di un consiglio per fare shopping, Lorenzo è il finto amico che fa per te!

Affabile, premuroso, gentile. Insomma, l’amico perfetto…

Questa volta però, a rivolgersi all’agenzia non sono degli sconosciuti, ma i familiari di Lorenzo, dipendenti di una fabbrica di dolciumi che il proprietario,

Alberto Dessè (Max Tortora), in un momento di profondo scoramento, sentendosi estremamente solo, vuole vendere. A rischio centinaia di posti lavoro.

Non c’è dubbio, il re dei dolciumi ha bisogno di un amico e Lorenzo è l’uomo che fa per lui!

Tra gag e colpi di scena, la complicità della cugina Filomena (Maria Di Biase) e di un’amica molto speciale Maya (Matilde Gioli),

riuscirà Lorenzo a convincere Alberto a salvare l’azienda e i suoi dipendenti?

Siani sul film dichiara:

Quanti amici hai? A quanti di loro diresti tutti i tuoi segreti? E sei sicuro che nessuno di loro ti tradirebbe mai?

Da queste enigmatiche domande nasce la mia idea di sviluppare un film sull’amicizia. Non una storia favolistica come lo erano i miei film precedenti

ma un racconto semplice e onesto su un sentimento che sta perdendo sempre di più valore nell’epoca dei social.

 I “mi piaci” sono diventati LIKE, i follower sono la nuova comitiva virtuale… Ma se davvero hai bisogno di un amico, sei sicuro di poter contare su qualcuno dei tuoi amici che scrivono sotto i tuoi post?

E se questo qualcuno non esiste, tanto vale fittarne uno: non resti deluso e sei consapevole che il tempo che ti dedica è di assoluta qualità.

 L’amicizia non ha prezzo…forse!! O meglio, chi trova un amico trova un tesoro… in questo caso, chi cerca un amico… spende un tesoro!!!

“Tramite amicizia” non è solo un grido di dolore, nel nostro Paese se cerchi un lavoro, oppure un posto per ricoverarti in ospedale, lo puoi trovare solo tramite amicizia…

Ma è soprattutto una riflessione su un sentimento che insieme all’amore e alla felicità resta la più grande condizione di affetto di cui non possiamo fare a meno mai.

 

Sulla situazione del cinema post covid Siani dice:

Poi tutto quello che succederà sarà un miracolo – anche a Natale ormai nei cinema non si arriva più alle cifre pre-Covid.

 Ma per me la sala resta un luogo sacro.

Speriamo solo che il film piaccia, che chi torna a casa si sia divertito ma che possa anche trovare qualche spunto di riflessione.

 Si parla di un calo del 50 per cento nelle sale, è sconfortante, ma vuol dire che noi inseguiremo l’altro 50.

Siani dei suoi colleghi dice:

Ho lavorato con tanti grandi, prima o poi Max Tortora lo dovevo beccare!

Come Matilde Gioli lui ha corde comiche e drammatiche insieme, abbiamo riso e ci siamo emozionati.

l'ombra del giorno

L’ombra del giorno il film di Giuseppe Piccioni con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli

L’ombra del giorno è un film di Giuseppe Piccioni con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli e con Lino Musella e Vincenzo Nemolato.

L’ombra del giorno è una produzione Lebowski con Rai Cinema distribuito da 01 distribution.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di  Giuseppe Piccioni, Gualtiero Rosella e  Annick Emdin

l ombra del giornoL’ombra del giorno è un film ambientato in una città di provincia (Ascoli Piceno) sul finire degli anni Trenta.

Luciano, simpatizzante del fascismo come la stragrande maggioranza degli italiani,

è il proprietario di un ristorante, che crede tuttavia di poter vivere secondo le regole che si è

dato, in una sorta di isolamento dal mondo esterno.

Ma sulla vetrina che dà sull’antica piazza, insieme ai segnali preoccupanti di qualcosa che sta per accadere nel mondo, compare una ragazza che porta con sé un segreto.

Si chiama Anna e riesce a farsi assumere nel ristorante.

Da allora per Luciano la vita non sarà più la stessa e insieme ai pericoli che si trova a fronteggiare,

c’è quello più grande di tutti: l’amore.

L’ombra del giorno è una storia d’amore, in quei difficili anni.

 

Se dovessi identificare uno stile – dice il regista Piccioni – , inteso come una costante presente nei miei film, direi che, in gran parte dei lavori realizzati,

ci sono delle scelte che mettono in stretta relazione la scrittura e la messa in scena.

Se dovessi imprudentemente autocitarmi direi che i personaggi che racconto

sono un po’ “fuori dal mondo”, non nel senso di stralunati, bizzarri o particolarmente eccentrici.

Nella loro normalità essi hanno una mancanza, una distanza da una vita piena, al passo con quella

degli altri.

La loro inadeguatezza è tuttavia evidente soprattutto quando si confronta con un’occasione di cambiamento

ed è quasi sempre segnalata dalle coordinate spaziali in cui si svolge il racconto e dalla predominanza del loro sguardo, soprattutto quello di Luciano, sugli altri e sul mondo.

Quindi in questa, come in altre mie storie, ci sono il dentro e il fuori, l’interno e

l’esterno.

Non amo i virtuosismi registici, mi piace raccontare una storia e nascondere i suoi

segreti nei personaggi, nei luoghi e nelle situazioni, nei dialoghi o cercare di raggiungere, anche

nell’artificio, anche in un piccolo, evidente scarto dal realismo in senso stretto, un qualche grado

di verità.

Presento dei personaggi evidentemente e apparentemente tipizzati poi cerco di

aggirare i cliché, di eluderli, con movimenti inattesi della storia e della messa in scena.

I problemi a cui abbiamo cercato di dare una soluzione possono essere i più diversi:

come si incontrano Luciano e Anna, in che modo, nelle varie situazioni, cresce la loro storia d’amore, attraverso quali gesti, in quale spazio, con quali parole, con quali scelte riguardanti le inquadrature, la luce, l’uso (o il non uso) della musica.

Tutto questo diventa ancora più decisivo della trama.

La piazza davanti al ristorante, nella prima parte della storia, sarà un luogo pieno di luce e equilibrio, dove prevalgono i colori e la presenza rassicurante di vicini e passanti.

Diversamente, nella seconda parte della storia, il paesaggio ci apparrà meno illuminato, quasi scialbo, denso di ombre accompagnate da una luce opaca.

Le stesse presenze umane saranno più rade, occasionali, i colori dei loro abiti meno vividi.

Presenze ostili, poco rassicuranti.

Prevale un senso di insicurezza, in un conformismo generale che alimenta un clima di diffidenza, di sospetto, di parole dette a bassa voce, e un sentimento di disagio che pervade tutto e tutti. 

diabolik

Diabolik il film dei Manetti bros annunciata l’uscita in sala

Diabolik il film dei Manetti bros. uscirà in sala il 16 dicembre. Una bellissima notizia per i tantissimi fan che aspettano di vedere la pellicola. Altra bella notizia è quella che il film avrà due sequel.

Diabolik, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli, distribuito da 01 Distribution.

I protagonisti sono:  Luca Marinelli (Diabolik), Miriam Leone (Eva Kent), Valerio Mastandrea (Ispettore Ginko). Nel cast anche Alessandro Roia (Caron), Serena Rossi (Elisabeth), Claudia Gerini (signora Morel), Roberto Citran.

Diabolik, ladro la cui identità è sconosciuta, agisce nella città immaginaria di Clerville in fermento per l’arrivo di Lady Kant, un’affascinante ereditiera che porterà con sé un famoso diamante rosa.

Diabolik è molto interessato al gioiello che cercherà di rubare, ma è anche molto attratto dal fascino irresistibile della donna.

Intanto l’ispettore Ginko, determinato e incorruttibile, con l’aiuto della sua squadra, ha escogitato un modo vincente per catturare il ladro che dovrà fare ricorso ad altre persone per uscire vivo dalla terribile caccia all’uomo preparata contro di lui.

Il film è una produzione Momapracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina, con il sostegno di Emilia – Romagna Film Commission, Friuli Venezia Giulia Film Commission, Film Commission Vallee D’Aoste.

Il progetto, annunciato nel 2018, è stato poi realizzato nel 2019. Slitta di un anno dal 20202 al 2021 l’uscita nelle sale a causa della pandemia.

solo due manati dei fumetti quali sono i Manetti bros potevano cacciarsi in un “guaio” simile: la trasposizione cinematografica della star dei fumetti.

Sarà un successo di sicuro.