Svegliami a mezzanotte è il film di Francesco Patierno liberamente tratto dall’omonimo libro di Fuani Marino edito da Giulio Einaudi editore.
La sceneggiatura è di Fuani Marino e Francesco Patierno.
Nel cast del film Fuani Marino voce di Eva Padoan.
Una produzione LUCE CINECITTÀ in collaborazione con RAI CINEMA distribuito da LUCE CINECITTÀ.
Svegliami a mezzanotte esce nelle sale il 13 febbraio.
Il film è candidato ai David di Donatello 2023 e ai Nastri D’Argento 2023 come Miglior documentario.
Il film è il racconto della storia vera di Fuani Marino, una giovane donna che a causa di una forte depressione si lancia dal quarto piano di un palazzo e sopravvive alla caduta.
Svegliami a mezzanotte indaga i luoghi oscuri del disagio psichico attraverso i fotogrammi e i frammenti, le
parole e le emozioni di un’esistenza fragile, illuminandoli con il racconto di una insperata resurrezione che porta con sé la speranza.
Francesco Patierno sul film dice:
Svegliami a mezzanotte, vuole scoprire i luoghi oscuri del disagio psichico per cercare di illuminarli con un
film che, raccontando di una insperata resurrezione, si apra alla speranza di chi la vedrà.
Tra il prima e il dopo dei secondi di quell’interminabile caduta della protagonista sono condensati i grandi temi dell’esistenza umana
senza nessuna concessione al melodramma, alla retorica, alla commiserazione.
Per farlo, ho sposato lo stile e un meccanismo narrativo, affinato nel tempo,
composto da un mix creativo di immagini girate e immagini di repertorio montate e manipolate ad arte
per riuscire a raccontare cose che sarebbero difficili da mettere in
scena con uno stile più convenzionale o un racconto di finzione.
Semplici ma eleganti associazioni visive che mirano a tessere il filo della trama e
a compiere un vero e proprio viaggio in soggettiva nei tortuosi meandri della mente umana.
Enrico Bufalini , Direttore Cinema, Documentaristica e Archivio Luce Cinecittà parla così della pellicola
Luce Cinecittà ha abbracciato il progetto di Svegliami a mezzanotte con passione, capendo da subito quanto
poteva dare all’Archivio Luce in termini di ricerca creativa, di sperimentazione, di spinta linguistica e comunicativa.
E il lavoro di Francesco Patierno ha centrato in pieno le premesse.
Dunque abbiamo un film che grazie al racconto universale di Fuani Marino, alla capacità visionaria dell’autore, e a una sinergia produttiva efficace,
riesce con la forza del linguaggio a donarci un’indagine sul femminile, sulla psiche emotiva e su diversi
meccanismi sociali, che non sono solo di rara intelligenza,
ma che fanno di questo documentario un pezzo di cinema emozionante e universale,
che fa capire cosa si può costruire con il patrimonio di immagini dell’Archivio, e di cui siamo orgogliosi.