La casa degli sguardi è il film scritto e diretto da Luca Zingaretti con Federico Tocci, Gianmarco Franchini e Filippo Tirabassi

La casa degli sguardi è il film diretto da Luca Zingaretti da un soggetto di Daniele Mencarelli.

La sceneggiatura è di: Gloria Malatesta, Stefano Rulli, Luca Zingaretti, Daniele Mencarelli.

lacasadeglisguardiLe case di produzione sono: Bibi Film, Clemart, Stand by Me, Rai Cinema.

Mentre la distribuzione in italiano è a cura di Lucky Red.

Nel cast di La casa degli sguardi  ci sono: Luca Zingaretti, Gianmarco Franchini, Federico Tocci

Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante, Filippo Tirabassi.

Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo,

scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”,

quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere.

Beve tanto Marco, beve troppo.

È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso.

Per vivere si deve anestetizzare, dice.

È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo,

e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi.

Anche il padre, testimone di questo lento suicidio,

è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto.

Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.

 

Su La casa degli sguardi il regista Zingaretti dice:

«La casa degli sguardi è il mio primo film come autore e regista.

È un film che parla del dolore, ma non in termini negativi, ma come ingrediente necessario per la felicità,

perché dolore e gioia sono fatti della stessa materia.

La casa degli sguardi è un film sulla poesia, sulla bellezza e sulla loro capacità salvifica.

Un film che parla di genitori e figli e della capacità di stare, come atto di amore più puro.

È un film sull’amore e l’amicizia, che possono farti ritrovare la strada di casa.

È un film sul lavoro, che radica e identifica, e sulle persone che lo nobilitano.

Un film sulla vita, dove c’è sempre un motivo per resistere, sulla speranza e sulla capacità dell’uomo di risorgere.

Il mio film è una casa di tanti sguardi che ho visto, sostenuto, evitato, adorato, temuto, sperato».

Sulle possibili reazioni del pubblico, il regista si augura:

«Spero che il pubblico accolga il film come lo stanno accogliendo gli spettatori che incontro in questa breve tournée.

Sono tutti toccati dalla storia, ma soprattutto ognuno si porta a casa la scena che più lo riguarda,

che più lo rappresenta, e questo è ciò che dovrebbe fare un film, uno spettacolo teatrale, un libro, qualsiasi forma di arte.

Questo significa che il film contiene tante cose, alcune magari ce le hai messe in modo inconsapevole».