Napoli – New York è il film di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino da un soggetto di Fellini e Pinelli

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Napoli – New York è il film di Gabriele Salvatores da un soggetto di Federico Fellini e Tullio Pinelli.

Il trattamento del film è stato scritto da Fellini e Pinelli a metà degli anni ’40, quando Fellini era uno sceneggiatore e regista in difficoltà a Roma,

prima di dirigere il suo primo film Lo sceicco bianco nel 1952.

napoli - new york Il manoscritto del trattamento è emerso dall’archivio Pinelli nel 2006.

I diritti di adattamento sono stati acquistati dai produttori Isabella Cocuzza

e Arturo Paglia della Paco Cinematografica.

Nel cast di Napoli – New York ci sono: Pierfrancesco Favino, Dea Lanzaro, Antonio Guerra,

Omar Benson Miller, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, con la partecipazione di Tomas Arana ed Antonio Catania

Napoli – New York  è una produzione PACO CINEMATOGRAFICA con RAI CINEMA in associazione con Groupama Assicurazioni

con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia e FVG Film Commission Regione Campania.

Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda.

Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata mesi prima.

I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.

Girato nell’estate del 2023 tra Trieste, Rijeka, gli studi di Cinecittà e, naturalmente, Napoli, 

È un film molto classico, diviso in tre atti.

Direi che non è un film felliniano: non ha niente di onirico, di surreale. Semmai è un film molto influenzato, come lo era allora il soggetto, dal neorealismo.

 È la storia di due bambini, due scugnizzi che scappano come clandestini per andare a New York:

c’è quest’idea del viaggio e dell’arrivo in un posto come quello in cui si ritrova Alice nel Paese delle Meraviglie.

Di felliniano, forse, c’è solo la nave che li porta lì.

Per me era un bellissimo modo, non ideologico, per ricordarci che una volta i migranti eravamo noi. Siamo il paese che ha avuto più migranti al mondo, 20 milioni.

L’idea di vedere come eravamo, più o meno nella stessa situazione in cui vediamo migranti di oggi al telegiornale era molto interessante.

 In realtà il film parla dell’avventura e della crescita di questi due ragazzi.