enea

Enea è il film scritto e diretto da Pietro Castellitto che è anche uno degli interpreti con Chiara Noschese, Benedetta Porcaroli e Sergio Castellitto

 Enea è il film scritto e diretto da Pietro Castellitto.

Nel cast di Enea ci sono:

Pietro Castellitto, Benedetta Porcaroli, Giorgio Quarzo Guarascio, Chiara Noschese,

Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore, Cesare Castellitto, Clara Galante, Sergio Castellitto.

Una produzione The Apartment Pictures, Vision Distribution e Frenesy film, in collaborazione con Sky.

Il film è distribuito da Vision production.

 

Enea rincorre il mito che porta nel nome, lo fa per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente.

Lo fa assieme a Valentino, aviatore appena battezzato. I due, oltre allo spaccio e le feste, condividono la giovinezza.

Amici da sempre, vittime e artefici di un mondo corrotto, ma mossi da una vitalità incorruttibile.

Oltre i confini delle regole, dall’altra parte della morale, c’è un mare pieno di umanità e simboli da scoprire.

Enea e Valentino ci voleranno sopra fino alle più estreme conseguenze.

Me nel film c’è altro:

un padre malinconico, un fratello che litiga a scuola, una madre sconfitta dall’amore e una ragazza bellissima,

un lieto fine e una lieta morte, una palma che cade su un mondo di vetro.

È in mezzo alle crepe della quotidianità che l’avventura di Enea e Valentino lentamente si assolve.

Un’avventura che agli altri apparirà criminale, ma che per loro è, e sarà, prima di tutto, un’avventura d’amicizia e d’amore.

 

Su Enea dice Pietro Castellitto:

Attraverso il Vietnam della Roma nord, racconta una storia più simile alla temperatura della vita e meno grottesca del mio primo film I predatori.

Mi piaceva l’idea di un film che fosse molto simbolico nei confronti della vita e non fosse poi troppo retorico riguardo la morte che arriva e cancella tutto:

 i pranzi in famiglia, gli amori infiniti e le amicizie.

E poi ho cercato di trovare un contenitore dove mettere tutto questo facendo un miscuglio tra romanticismo e ferocia.

 

Porcaroli sul suo personaggio:

Ho immaginato il film leggendo la sceneggiatura perché le dinamiche raccontate di amicizia, amore e confronto tra generazioni sono estremamente precise.

Comunque in Eva c’era qualcosa di mio, di un temperamento che conosco.

È una donna che ha un forte aspetto razionale, tanto da diventare una sorta di rifugio per Enea pur essendo consapevole del pericolo che lo circonda.

 

Sergio Castellitto sul film dice:

In Enea c’è una generazione di adulti per bene che ha sempre condotto la propria esistenza con dignità, ma ha perso il sentimento del desiderio, della felicità.

A fronte di questo c’è poi una generazione di adulti ‘per male’ che però rivendica il diritto alla felicità.

Questo è il segno più commovente di quest’opera che, secondo me, è molto morale pur non facendo la morale.

Questa la sua forza.

50kmalll'ora

50 km all’ora il film scritto, diretto ed interpretato da Fabio De Luigi con Stefano Accorsi

50 km all’ora è il film diretto da Fabio De Luigi che è anche il protagonista con Stefano Accorsi.

Il soggetto è di Giovanni Bognetti che firma anche la sceneggiatura con lo stesso De Luigi.

50 km all'oraNel cast di 50 km all’ora  ci sono: Elisa Di Eusanio, Giorgia Arena, Barbara Abbondanza, Miriam Previati,

con la partecipazione di Beatrice Schiros, di Stefano Vito, di Paolo Cevoli, con di Alessandro Haber,

e con la partecipazione straordinaria di Marina Massironi e con Simone Baldasseroni

 

50 km all’ora   è prodotto da Iginio Staffi e Alessandro Usai

una produzione Colorado Film Production, in associazione con Sony Pictures International Productions con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission

in collaborazione con PRIME distribuito da EAGLE PICTURES

 

Due fratelli si ritrovano dopo tani anni al funerale del padre.

Tra rancori passati e affetto sopito, i due affrontano un viaggio per portare le ceneri del loro genitore accanto alla moglie, seguendo le sue ultime volontà.

A bordo di due motorini scassati, costruito anni fa quando erano due ragazzini,

percorreranno un viaggio attraverso l’Emilia-Romagna e attraverso i loro

sentimenti per scoprire che c’è sempre tempo per litigare ed amarsi di nuovo.

 

Fabio De Luigi sul film scrive:

Un’occasione speciale – il funerale del padre Corrado –, crea le condizioni affinché due fratelli dai caratteri opposti, Rocco e Guido,

si ritrovino a distanza di anni da un distacco dovuto a cause mai chiarite e decidano di intraprendere

il viaggio che si erano reciprocamente promessi di fare da adolescenti;

viaggio che i due compiranno seguendo regole stabilite allora, tra le quali spicca –

fondamentale -, l’obbligo di compierlo a cavallo dei loro vecchi motorini.

Da questa idea iniziale (ispirata ad un film tedesco del 2018 intitolato 25 Km/h) sono partito per raccontare – attraversando e facendo attraversare ai due

protagonisti la loro regione di appartenenza –,

il “viaggio di formazione” di due cinquantenni.

Un viaggio congelato nel tempo, intrapreso fuori tempo.

Una storia che avrebbe potuto anche intitolarsi 50km Allora, senza apostrofo.

Mi affascinava l’idea di raccontare come una famiglia sgangherata, “smontata”

dagli eventi, trovasse il modo di ricostruirsi attraverso tappe di un viaggio

decisamente improbabile.

Paesaggi dell’Appennino Emiliano-Romagnolo: fiumi, dighe e pianure prima;

la costa Adriatica dalle saline ai pedalò poi, diventano anch’essi protagonisti della storia;

così come i due vecchi motorini – veri e propri costumi di scena –

diventano rappresentazione eloquente dei caratteri di Rocco e Guido: sobrio

ed essenziale il primo; smargiasso ed estroverso il secondo.

50 Km All’Ora è film contemporaneo che racconta una storia congelata nel

tempo.

Ambienti, luce, costumi e colonna sonora sono funzionali all’idea di restituire allo spettatore il sapore degli negli anni in cui questo viaggio si sarebbe dovuto compiere: gli anni 80.

È attraversando questa sorta di bolla spazio-temporale, che i nostri due “eroi” compiranno un viaggio che li aiuterà a ritrovarsi.

50 Km All’Ora è un film contemporaneo, in costume. Un ossimoro.

bang bank

“Bang Bank – L’occasione fa l’uomo morto” il film scritto, diretto ed interpretata da I Ditelo Voi su prime dal 3 gennaio

“Bang Bank – L’occasione fa l’uomo morto” è il film scritto, diretto ed interpretato da I Ditelo Voi  Il film  sarà in esclusiva su Prime Video dal 3 gennaio, e in cinema selezionati.

bang bankNel cast di “Bang Bank – L’occasione fa l’uomo morto”  ci sono I ditelo Voi ( Francesco De Fraia, Domenico Manfredi e Raffaele Ferrante),

con Martina Stella, e con Antonella Morea e Mario Porfito, affiancati da Pasqualina Sanna, Fabio Cocifoglia e Giuseppe Mastrocinque.
 
“Bang Bank – L’occasione fa l’uomo morto”  è Prodotto da Partenope Pictures Entertainment di Gaetano Di Vaio, Bronx Film e Minerva Pictures (anche distributore),

con il contributo della Regione Campania e il sostegno della Film Commission Regione Campania.

Il film è tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, con la supervisione artistica di Francesco Prisco, la fotografia di Roberto Ostuni,

la scenografia di Massimiliano Forlenza, i costumi di Teresa Papa, il montaggio di Davide Franco e le musiche di Andrea Bellucci.

Un imponente spiegamento di forze dell’ordine assedia l’esterno di una banca del Centro Direzionale. All’interno dell’istituto, kalashnikov spianato e corpetto imbottito di esplosivi ben in vista, ‘O Micione tiene in ostaggio un gruppo di persone,

dopo che il suo goffo tentativo di rapina è fallito e la situazione gli è pericolosamente sfuggita di mano.

Con il passare dei minuti, la pressione cui è sottoposto ‘O Micione diventa insostenibile.

I diversi tentativi di incursione della polizia e, addirittura, la morte accidentale di un cecchino pronto a irrompere, spingono il rapinatore a valutare l’idea di arrendersi.

Ma è proprio davanti all’intenzione di resa del bandito che lo smaliziato imprenditore avanza una proposta: se dividerà la refurtiva con loro – 3 milioni di euro tondi tondi – gli reggeranno il gioco fino a quando riuscirà a fuggire.

Quei soldi cambierebbero la sorte a chiunque, figuriamoci a tre come loro che vivono una vita ben al di sotto delle aspettative.

Con la prospettiva della galera certa, il piano proposto dai due ostaggi diventa la sola strada percorribile.

Così, con il bancario e il cliente ormai perfettamente calati nel ruolo di complici, Micione si prepara ad introdursi negli angusti budelli sotterranei che lo condurranno alla fuga.

Per farlo, si libera sbrigativamente del giubbetto, ma quel gesto impacciato e incauto gli risulterà fatale: inavvertitamente,

innesca il timer collegato agli esplosivi che, dopo un inesorabile conto alla rovescia, deflagrano con una potenza tale da provocare il crollo dell’istituto.

Per un incredibile favore del destino, però, i tre si risvegliano praticamente illesi tra le macerie, disposti a tutto pur di tornare in superficie.

 

 Sul film dicono i Ditelo voi: «“BANG BANK” rappresenta l’ultimo capitolo di un progetto ambizioso, una sorta di

panoramica in tre spettacoli teatrali sulla contaminazione di generi.

Dopo esserci cimentati con la Black Comedy e l’Horror, ci è sembrato naturale puntare il nostro sguardo surreal- popolare

su un genere capace di offrire numerosi spunti su temi sociali e inesauribili situazioni esilaranti: l’Heist Movie.

Dopo averne testato il potenziale drammaturgico e comico sulle tavole del palcoscenico,

abbiamo deciso di lavorare all’adattamento cinematografico, forti dell’ottimo riscontro di pubblico ricevuto dal nostro precedente film,

“TRE UOMINI E UN FANTASMA”.

La nostra è una commedia caustica, un film che diverte facendo scattare il meccanismo

di identificazione con i protagonisti, ognuno alle prese con i propri limiti.

Quando parliamo di “commedia” non ci riferiamo al termine generico

(o, per essere precisi, al genere che interpreta una storia),

ma proprio alla grande tradizione della commedia all’italiana che

ha saputo raccontare vizi e virtù del nostro Paese, anticipandone i cambiamenti e

fotografandone il costume.

Un cinema che sa parlare al pubblico senza però risparmiargli momenti di intenso pathos, perché si riesce a raccontare la realtà anche attraverso la

commedia solo se si fa leva sui momenti drammatici.

“BANG BANK” è quindi un progetto profondamente italiano anche se i temi trattati lo

rendono “universale”, un film di ampio respiro, ma con un forte legame con il territorio.

Napoli è il teatro degli eventi, impareggiabile scenario dei conflitti dei protagonisti attraverso l’ambientazione più moderna e metropolitana dell’intera regione:

il Centro Direzionale, un vero e proprio pezzo d’America trapiantato nel cuore della città di

Partenope.

 

 

berlino

Berlino spin off de La casa di carta con Pedro Alonso debutta su Netflix il 29 dicembre

Berlino, spin off de La casa di carta,  arriva su Netflix il 29 dicembre e mette fine ad una lunga attesa degli appassionati della serie.

Il progetto annunciato quando il Vol.2 della quinta e ultima stagione stava per uscire su Netflix con un enigmatico annuncio:

berlino«Questa rapina potrebbe finire, ma la storia continua… BERLINO: una nuova serie in arrivo nel 2023».

Ed ora arriva Berlino scritto da  Esther Martínez Lobato e Álex Pina con la regia di Albert Pintó , David Barrocal e Geoffrey Cowper.

Nel cast con il protagonista Pedro Alonso ci sono:  Michelle Jenner, Tristán Ulloa, Begoña Vargas Julio Peña Fernández, Joel Sánchez, e due vecchie conoscenze Itziar Ituño e Najwa Nimri.

Nel corso degli otto episodi dello spin-off Berlino ragiona sulle dieci cose che possono trasformare una giornata terribile in una meravigliosa.

Il primo è l’amore. E per la verità, non era questo il caso. La mia terza moglie mi aveva appena lasciato. La seconda è un bottino di oltre dieci milioni di euro.

Ma non era nemmeno questo il caso.

Per questo inizia a progettare una delle sue rapine più importanti: un colpo che gli farà rubare gioielli per un valore pari a 44 milioni di dollari.

Per ottenerli Berlino si servirà di una sorta di trucco magico e dell’aiuto di una banda con cui ha già rubato in passato.

Gli ideatori della serie dicono:

“Il personaggio di Berlino è quello con la personalità più frizzante per collocarlo in un altro universo.

Ci è piaciuta l’idea di presentare una nuova gang insieme a Berlino in uno stato emotivo completamente diverso“.

Pedro Alonso sulla serie ha dichiarato:

«Ne sono così felice. Sono profondamente grato di poter entrare in contatto con persone di tutto il mondo, ricevere così tanto amore e poter vivere un momento così memorabile. 

Questo è un momento memorabile è il finale di un ciclo e il principio di un altro»

«Abbiamo iniziato questa serie barcollando nel buio e da allora abbiamo vinto. Voi fan siete nostri complici e vi ringraziamo per questo».

 

 

 

enzo jannacci: vengo anch'io

“Enzo Jannacci: Vengo Anch’io” di Giorgio Verdelli disponibile su Netflix dal 27 dicembre

“Enzo Jannacci: Vengo Anch’io” è il film di Giorgio Verdelli.

Sarà disponibile su Netflix a partire dal 27 dicembre.

Il film è prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film, in associazione con Gianfranco Romano, con la partecipazione di Ala Bianca Group e Jando Music.

 “Enzo Jannacci: Vengo Anch’io”  arriva in streaming dopo il grande debutto alla 80° Mostra del Cinema di Venezia,

dove ha conquistato il pubblico e la critica cinematografica e musicale con oltre 10 minuti di standing ovation, e il successo al botteghino.
 

Il film è un ritratto unico e appassionato che riporta alla luce le mille sfumature di un mito che a dieci anni dalla sua scomparsa continua a sorprendere ed affascinare con la sua cifra unica, stralunata e surreale.

Grazie a un sapiente uso del montaggio, è lo stesso Jannacci il narratore del film.

I momenti topici, le collaborazioni con l’amico Giorgio Gabercon  Dario Fol’incontro con Cochi & Renato,

ma anche le avventure sui palchi, teatri, cantine e quella vocazione di medico che forse gli sarebbe piaciuto seguire di più,

vengono raccontate in prima persona, recuperando le sue parole da un’intervista finora inedita, rilasciata nel 2005 allo stesso Giorgio Verdelli.

Tanti i compagni di viaggio, accanto al figlio Paolo Jannacci e al suo pianoforte, che impreziosiscono la narrazione con aneddoti inediti:

da Diego Abatantuono a Cochi PonzoniMassimo Boldi e Nino Frassica passando per i racconti di colleghi come Paolo Conte, Roberto Vecchioni, Paolo Rossi, Claudio Bisio, Elio, Valerio Lundini e molti altri.

Nel film anche la straordinaria testimonianza di Vasco Rossi che va ad aggiungere un tocco di autenticità ed emozione contribuendo a rendere l’eccezionalità di questo tributo a Enzo Jannacci.

 

Del film il regista Verdelli dice:

«Questo film non è una biografia di Enzo Jannacci, ma un’esplorazione del suo mondo insieme ai suoi amici e i suoi “allievi” di più generazioni.

L’artista Jannacci era inscindibile dall’uomo, dal genio creativo capace di dire “La Vita è un buco nero in fondo al Tram”, “Io e te”

ma anche “Stessa Squadra, Stessa Osteria”, “Una sola donna, la mia”, “L’Armando”, con una capacità di sintesi e di invenzione che non ha mai smesso di stupire ed emozionare.

Ci manca Jannacci. Ci manca molto quel suo sorriso stralunato e intelligente capace di catturare con una parola,

con un lampo di arguzia negli occhi, capace di racchiudere un mondo nel “Perché no”

 

santocielo

“Santocielo” è il film diretto da Francesco Amato con Ficarra e Picone, Maria Chiara Giannetta, Barbara Ronchi e Giovanni Storti

Santocielo è il film diretto da Francesco Amato da una sceneggiatura di Salvo Ficarra, Valentino Picone

Francesco Amato, Davide Lantieri, Fabrizio Testini.

santocieloNel cast di Santocielo ci sono: Salvo Ficarra, Valentino Picone, Barbara Ronchi, Maria Chiara Giannetta e Giovanni Storti.

Il film è prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited in collaborazione con Medusa Film.

Il genere umano ultimamente sembra aver toccato il fondo, tanto che in paradiso decidono di inviare sulla terra un nuovo messia.

Per l’uomo è l’ultima occasione dopodiché, se si ostinerà a non mettere la testa a posto, sarà diluvio universale, questa volta senza arca.

A fare l’annunciazione e ad insufflare nel grembo della nuova Madonna il nuovo Messia viene inviato Aristide, un angelo che crede di sapere il fatto suo

ma che in realtà non conosce l’animo umano e nemmeno se stesso.

Tanto che tra errori di valutazione e imperdonabili leggerezze, finisce per “ingravidare” non la prescelta ma tale Nicola Balistreri,

un professore bigotto, ossessionato dai propri pregiudizi e da ciò che la gente dice di lui.

Quel che si dice “un bel casino”, sia per Aristide che per Nicola.

Trascinati dagli eventi, i due finiranno per fare squadra, o meglio famiglia, nella speranza di uscire dai guai senza fare troppi danni.

 

Sul film il regista dice:

Quando è partita l’avventura di Santocielo, di commedie ce ne erano due. Sia io, con

Davide Lantieri, che Salvo e Valentino, avevamo scritto, senza saperlo, due film che si

assomigliavano.

Io sono un regista che si dedica agli altri e la mia curiosità è scoprire come ragionano altri autori

attorno a una storia.

Nel tempo della scrittura mi sono dedicato a studiare i processi che portano Ficarra e Picone a pianificare una scena comica.

Mi sono preparato per metterli nelle migliori condizioni per permettere alla loro ispirazione di volare alto.

La comicità di Ficarra e Picone evolve.

Va oltre la consuetudine del rapporto con il pubblico: in questo film Salvo e Valentino hanno altri nomi.

Hanno altri caratteri rispetto a quelli che ben conosciamo, e anche il look li trasforma rispetto alla tradizione della loro estetica.

I ruoli femminili sono stati facili da identificare. Abbiamo infatti scritto pensando a Barbara Ronchi

e Maria Chiara Giannetta, attrici deliziose, capaci di non prendersi mai del tutto sul serio, che

abbiamo scelto per la capacità di non perdere mai di vista l’umanità nei personaggi.

Da sempre penso e realizzo storie d’amore, dunque in questo orizzonte drammaturgico, avevo lo

spazio per dare un contributo al cinema di Ficarra e Picone.

Sul fil ha dichiarato Salvatore  Ficarra:

Abbiamo cercato di raccontare cos’è l’umanità, questa cosa meravigliosa della gravidanza che purtroppo a noi uomini non è dato vivere,

è una condizione femminile e, attraverso il film, abbiamo avuto l’occasione di poter parlare di cosa è la donna, che cos’è lo status femminile, di cosa è la famiglia, i diritti e l’amore.

Valentino Picone ha aggiunto:

Possiamo rassicurare tutti quelli che conoscono il nostro percorso che abbiamo affrontato con molto rispetto e garbo la religione,

quello che viene fuori è un Dio che è sicuramente molto più avanti rispetto a certi umani. 

 

vangelo

Vangelo secondo Maria diretto da Paolo Zucca con Bendetto Porcaroli, Alessandro Gassmann, Fortunato Cerlino

Vangelo secondo Maria è il film diretto da Paolo Zucca che firma anche la sceneggiatura con Barbara Alberti, Amedeo Pagani.

Il film è tratto dal romanzo del 1979 Vangelo secondo Maria di Barbara Alberti.

vangeloNel cast di  Vangelo secondo Maria ci sono:

Benedetta Porcaroli, Alessandro Gassmann, Lidia Vitale, Leonardo Capuano, Giulio Pranno, Maurizio Lombardi, Fortunato Cerlino, Andrea Pittorino.

La distribuzione de Vangelo secondo Maria è a cura di Sky mentre la produzione

La Luna, Indigo Film e Vision Distribution in collaborazione con Sky.

Maria è una ragazzina a Nazareth dove tutto le è proibito, anche imparare a leggere e scrivere,

un vero inferno per lei che sogna di scappare quanto prima su un asino come fanno i profeti per andare alla scoperta del mondo.

Dopo aver messo a tappeto ogni pretendente trova in Giuseppe un maestro di saggezza, ma il loro matrimonio è casto,

mentre lui segretamente la istruisce, preparandola alla fuga.

Ma ecco un ostacolo imprevistoMaria e Giuseppe si innamorano.

Stanno per abbandonarsi alla passione, quando l’angelo dell’annunciazione rovina tutto.

 

Il regista sul film dice:

«Prima di tutto questa è una storia d’amore. Un amore asimmetrico, fragile, che nasce e si evolve in circostanze imprevedibili ed inedite.

Un amore così tenace da sfidare il destino, la volontà divina, la morte».

Zucca sulla Porcaroli afferma:

Benedetta Porcaroli è un’attrice piena di talento, una persona molto intelligente, mentalmente velocissima.

Ho imparato tantissimo da lei, perché anche se giovane, ha fatto tanti più film di quanti ne ho fatti io, conosce meglio la macchina del cinema e delle emozioni.

Il personaggio era molto molto complesso e il film era molto pesante, perché lei c’è dalla prima all’ultima scena.

 Io ero molto impaurito dal peso fisico di questa prestazione: l’ho buttata tra le spine e nel fiume. Lei, insieme ad Alessandro, porta sulle spalle tutto il film”.

Gassmann sul suo personaggio dice:

«Interpreto Giuseppe fuori dagli schemi classici: è un uomo solo, colto, che ha viaggiato e trova difficoltà a dialogare e, con questa ragazza, risolve la sua esistenza.

 Credo fermamente una cosa che sosteneva mio padre, che le donne sono superiori agli uomini e che se fossero state al potere avremmo avuto una società migliore».

improvvisamente a natale mi sposo

Improvvisamente a Natale mi sposo di e per la regia di Patierno con Abatantuono, Frassica,   Foresta, Placido, Reggiani, Elio e con Carol Alt

Improvvisamente a Natale mi sposo è il film diretto da Francesco Patierno autore anche della sceneggiatura con Federico Baccomo.

Nel cast di Improvvisamente a Natale mi sposo  ci sono:

Diego Abatantuono, Nino Frassica,  Michele Foresta, Violante Placido, Primo Reggiani, Elio e con Carol Alt.

improvvisamente a natale mi sposoIl film è prodotto da Stefano Bethlen e Guglielmo Marchetti e distribuito da Notorious pictures.

Mancano pochi giorni a Natale e, come ogni anno, la famiglia di Lorenzo (Diego Abatantuono) converge verso il suo albergo per le vacanze natalizie.

Lorenzo li ha avvisati che non possono mancare per niente al mondo, visto che ha un annuncio importante da fare: si sposerà.

La notizia lascia tutti senza parole ma la più sconvolta è Alberta (Violante Placido), che non vuole proprio accettare la novità.

Anzi, si convince che Serena (Carol Alt), la promessa sposa dal passato misterioso, sia una sorta di cacciatrice di dote.

Infatti Serena nasconde effettivamente un passato segreto e vive sotto falso nome,

ma per via un ex marito stalker da cui è scappata e non per chissà quale interesse segreto verso Lorenzo, di cui è sinceramente innamorata.

Tutto ciò sarà svelato proprio durante la celebrazione del matrimonio in chiesa, che diventerà una movimentata sarabanda,

con tutti i nostri protagonisti uniti per neutralizzare l’ex marito pazzo di Serena.

Finalmente Lorenzo non ha più dubbi a offuscargli la mente.

Ogni incertezza che aveva è scomparsa e con un emozionante discorso in chiesa si dichiara pronto a unirsi a Serena,

avventurarsi in una nuova vita e lasciare la gestione dell’albergo a Otto, che per la prima volta potrà “dire la sua”.

 

 

Sul Improvvisamente a Natale mi sposo  dice Patierno:

Con il secondo capitolo che segue il fortunato esordio di un anno fa, cresce la voglia di confrontarsi con un cinema che parli con tutti ma che rispetti, in primis, l’intelligenza del pubblico.

Proprio per questo, produzione e regia hanno lavorato su una storia leggera ma non banale, delicata ma anche profonda, cercando non solo la risata,

ma anche di toccare le corde dell’emozione grazie all’aiuto di un grande cast.

Molte conferme, come Abatantuono, Violante Placido, Frassica e Mago Forest, ma anche new entry come Elio, Primo Reggiani, Valentina Filippeschi e tanti altri. C

on Federico Baccomo, co-autore della sceneggiatura, siamo partiti dalla realtà, raccontando un intreccio di cui conoscevamo, per esperienza diretta, meccanismo e personaggi,

declinandolo in una commedia che speriamo, come il film precedente, possa raggiungere l’obiettivo più alto e difficile:

unire grandi e meno grandi davanti a uno schermo grande, una sala buia e, ci auguriamo, piena.

 

 

palazzina laf

Palazzina Laf è il film di esordio alla regia per Michele Riondino che sarà nelle sale dal 30 novembre

Palazzina Laf è il film di esordio alla regia per Michele Riondino che sarà nelle sale dal 30 novembre.

Nel cast di Palazzina Laf  ci sono: Michele Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Michele Sinisi,

Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela e con Anna Ferruzzo con la partecipazione di Paolo Pierobon

palazzina lafPalazzina Laf  è una produzione Palomar, Bravo e Bim Distribuzione con RAI CINEMA una coproduzione Italo – Francese.

in co-produzione con PAPRIKA FILMS.

Caterino, uomo semplice e rude è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto.

Vive in una masseria caduta in disgrazia per la troppa vicinanza al siderurgico e nella sua indolenza condivide con la sua giovanissima fidanzata il sogno di trasferirsi in città.

Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi,

Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli.

Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina LAF,

dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restarvi privati delle loro consuete mansioni.

Questi lavoratori non hanno altra attività se non quella di passare il tempo ingannandolo giocando a carte, pregando o allenarsi come fossero in palestra.

Caterino scoprirà sulla propria pelle che quello che sembra un paradiso, in realtà non è che una perversa strategia per piegare

psicologicamente i lavoratori più scomodi, spingendoli alle dimissioni o al demansionamento.

E che da quell’inferno per lui non c’è via di uscita.

Michele Riondino sul film e sul suo personaggio dice:

“Caterino è l’idea che ho io del declino della classe operaia tarantina un tempo nobile e oggi in crisi di dignità, rappresenta una  sua “critica feroce verso la classe operaia tarantina,

che continua a difendere un’azienda che non ha futuro, che non difende i lavoratori e che preferisce schierarsi dalla parte del più forte, del carnefice,

piuttosto che gridare al mondo intero di essere vittima, di essere la parte lesa, la parte debole di questa società”.

Nel film abbiamo dovuto creare una cornice di credibilità a delle storie assurde, ma ciò che raccontiamo sono verità oggettive tratte dai diversi testimoni della storia e dalle carte processuali.

In quegli anni si viveva una vera e propria strategia della tensione all’interno dell’azienda:

venivano promossi non i lavoratori meritevoli, ma chi era capace di schiacciare gli altri, era una sorta di scatenata arrampicata sociale”.

Vanessa Scalera sulla sua partecipazione al film afferma:  “Ho partecipato a questa storia prima di tutto come cittadina

 

 

 

diabolik chi sei

Diabolik, chi sei? è il film diretto dai Manetti bros. con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone e Valerio Mastandrea

Diabolik, chi sei? è il film diretto dai Manetti bros. in uscita il 20 novembre nelle sale.

Nel cast di Diabolik, chi sei?  ci sono: Giacomo Gianniotti, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, Monica Bellucci,

Pier Giorgio Bellocchio, Chiara Martegiani, Massimiliano Rossi, con Mario Sgueglia, Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti,

Michele Ragno, Amanda Campana, Andrea Arru, Max Gazzè, con la partecipazione di Carolina Crescentini, Paolo Calabresi con Lorenzo Zurzolo

diabolik chi seicon la partecipazione straordinaria di Barbara Bouchet,

il sostegno Dell’Emilia-Romagna Film Commission e Friuli-Venezia Giulia Film Commission

con il contributo di Calabria Film Commission.

Diabolik, chi sei? ha la sceneggiatura firmata da Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve

La fotografia di Francesca Amitrano, la produzione di Mompracem, Rai Cinema e la distribuzione di 01 distribution.

Diabolik Chi sei?, diretto da Antonio e Marco Mainetti, è il terzo film sul re del terrore.

Diabolik e la sua complice, nonché amante, Eva Kant sono pronti a mettere in atto un nuovo ingegnoso piano,

mentre l’ispettore Ginko cercherà ancora una volta di impedire alla coppia di portare a termine la loro missione e riuscire finalmente ad arrestarli.

Questa volta il ladro e l’ispettore verranno entrambi catturati da una banda di criminali, ritrovandosi faccia a faccia intrappolati nella stessa cella.

Non avendo alcuna via d’uscita e sicuri di essere destinati alla morte, i due uomini avranno un confronto, durante il quale Diabolik rivelerà a Ginko il suo passato oscuro.

Nel frattempo sia Eva Kant che Altea sono alla ricerca dei loro uomini. Le due donne uniranno le forze per salvare i loro amati?

 

I fratelli Manetti  sul film dicono: Da lettori abbiamo visto Diabolik attraversare gli anni con quella capacità

magica, che hanno sempre i fumetti, di restare identico,

 e apparentemente della stessa età, mentre passano i decenni.

Abbiamo voluto metter e anche questa caratteristica nel film, facendo un balzo in avanti di un decennio.

Dopo gli anni 60 del primo e del secondo capitolo, ci troviamo improvvisamente negli anni 70.

Questo ha rappresentato una sfida per noi e per i nostri collaboratori artistici.

Scenografie, costumi e fotografia sono cambiati in modo piuttosto radicale:

dalla fredda razionalità ed eleganza che caratterizza gli anni 60, siamo passati alla follia eccentrica e rivoluzionaria del decennio successivo.

Questo ha dato un taglio completamente diverso al film , anche dal punto di vista cinematografico e di ritmo del racconto.

Se non bastasse, nella seconda parte, quando raccontiamo la sorprendente infanzia di Diabolik, abbiamo fatto un tuffo in dei non ben definiti anni 40,

cambiando ancora una volta lo stile, in maniera ancora più repentina, passando a un immaginario espressionista rigorosamente in bianco e nero.

Un’altra caratteristica del fumetto è che ogni storia nuova ti fa entrare in un mondo a sé, con personaggi nuovi che vivono una vita complessa e “tridimensionale” che inizia e finisce all’interno della storia stessa.

Così in questo film, oltre al cast fisso già presente negli altri  si sono aggiunti tanti nuovi attori a disegnare un caleidoscopio di personaggi, sia nella storia principale che nel racconto del passato del

leggendario criminale.

Diabolik stesso viene interpretato da più attori.

Per concludere, il terzo film è pieno di canzoni e di straordinarie interpretazioni

di grandi cantanti italiani e non.

Per il brano dei titoli di testa, dopo l’oscurità di Manuel Agnelli e l’eleganza di Antonio Diodato, siamo passanti al funky frizzante e stiloso dei Calibro 35 in coppia con Alan Sorrenti.

Questa canzone rappresenta la profonda differenza di questo film rispetto ai precedenti.