Un mondo a parte è il film scritto da Michele Astori e Riccardo Milani che firma anche la regia.
Nel cast di Un mondo a parte ci sono: Antonio Albanese, Virginia Raffaele e con Sergio Saltarelli, Alessandra Barbonetti.
Il soggetto e la sceneggiatura sono di Michele Astori e Riccardo Milani.
Il film è prodotto da WILDSIDE, società del gruppo FREMANTLE in associazione con MEDUSA FILM
Prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside società del gruppo Fremantle
in associazione con Medusa Film.
Una distribuzione MEDUSA FILM.
Per il maestro elementare Michele Cortese sembra aprirsi una nuova vita.
Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico:
una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro.
Quando tutto sembra andare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.
Riccardo Milani su Un mondo a parte dice:
“Ho maturato questo film in decenni passati nei piccoli centri montani d’Abruzzo, dopo aver visto queste comunità svuotarsi passando, nel tempo, da 3000 a 1000 a 300 abitanti, e le loro scuole chiudere.
Un giorno d’inverno di due anni fa, sono entrato in una scuola chiusa da tempo:
è stato in quel momento che è cominciato “Un mondo a parte” e
in quella scuola abbandonata abbiamo girato tutto il film facendole, per un paio di mesi, riprendere vita.
E ho cominciato con la consapevolezza che in queste piccole comunità di tutto il nostro paese, sta piano piano affacciandosi una consapevolezza di cambiamento.
Sapevo che in molti piccoli centri amministratori e cittadini, per tenere in piedi le scuole,
hanno messo in atto da anni espedienti più o meno legali, ma di cui tutti sono a conoscenza;
molte scuole, cioè l’asse portante della nostra società, si sono salvate così –in maniera arrangiata e autonoma, ma efficace. Questo è quello che si fa in migliaia di piccoli centri di tutta Italia.
E questo è quello che forse si dovrebbe fare in tutto il nostro paese:
tagliare la testa al gallo, come canta Ivan Graziani, fare di tutto per difendere la propria identità, la capacità di decidere e partecipare, da protagonisti, alla vita attiva del paese.
Una resistenza culturale contro un nemico comune, indifferenza e rassegnazione, impegnarsi per un presente e un futuro migliori per se stessi e per il proprio paese.
E tutto questo passa attraverso chi questo futuro lo difende – cioè i nostri insegnanti – e chi lo incarna – cioè i nostri bambini e la loro educazione.
Ho visto insegnanti in questo territorio, qui come in tutto il paese, fare 150 chilometri al giorno con neve, ghiaccio e bufera pur di fare il loro lavoro.
Per difenderlo, sì, ma anche perché credono profondamente nell’importanza del loro ruolo.
Ho visto un paese che si salva con l’aiuto di tutti, che difende l’istruzione perché è la base di qualsiasi comunità, che vuole sopravvivere in pace con le ricchezze del suo territorio,
che si salva grazie a cittadini che, pur non essendo nati nel nostro paese, ne sono diventata parte attiva e viva superando barriere umane, politiche e ideologiche.
Perché le cose giuste e necessarie superano le divisioni politiche. Perché sono giuste e basta.
Spero solo, come sempre, che arrivi al pubblico un film sincero e appassionato”.