Domina è la serie prodotta da Sky, in otto puntate in onda dal 14 maggio, ideata e scritta da Simon Burke. La regia è di Claire MCcarthy.
Protagonista è Kasia Smutniak con al fianco un cast internazionale:
Matthew McNulty (Gaio Ottaviano), Claire Forlani (Ottavia, sorella di Gaio), Christine Bottomley (Scribonia, prima moglie di Gaio nonché acerrima nemica di Livia),
Colette Dalal Tchantcho (Antigone), Ben Batt (Agrippa).
Insieme a loro il grande Liam Cunningham nel ruolo di Livio, padre di Livia Drusilla, e Isabella Rossellini nei panni della matrona Balbina
Domina racconta per la prima volta dal punto di vista delle donne le lotte per il potere durante il principato di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano.
La cosa che mi ha affascinato di questo progetto – dice la Smutniak-
era potere raccontare di una donna, che è stata fondamentale per la sua epoca, e quasi cancellata poi dalla storia, o meglio le sue imprese, le sue conquiste sono state svuotate di potere.
Livia Drusilla è la prima femminista della storia. Ho dovuto prima capire le sue scelte, per poterla poi interpretarla; le sue rinunce, tutte fortissime, strazianti, non sono facili da capire per una donna di oggi.
Il suo grande amore per Gaio, che è stato davvero una passione ed un amore sconfinato, è parte fondamentale di questa storia.
La complicità tra le donne, tra queste donne è incredibile, insieme riescono ad avere occhi dappertutto e riescono ad esercitare il potere, sebbene attraverso gli uomini.
Di certo è stata una rivoluzione assoluta nel mondo romano dove le donne erano viste solo come macchine da riproduzione.
Con questa serie si vuole dare voce a una donna e alla sua storia e farla conoscere al mondo con grande fedeltà storica.
Il lavoro – dice Nils Hartmann, Senior director Original Production Sky Italia – è frutto di una grande coproduzione internazionale.
Ancora una volta ha avuto origine in Italia e, com’è giusto per una vicenda che ci riporta nell’antica Roma.
In Italia ha trovato il suo naturale habitat realizzativo: a Cinecittà, nei suoi studi e con le maestranze che tutto il mondo ci invidia.
Costruire un mondo epico, senza sbavature e molto strutturato – ha dichiarato la regista Claire MCcarhty –
assicurando al contempo un collegamento empatico con le vite interiori di personaggi così complessi, si è rivelato un delicato gioco di equilibrismo.
Si tratta dell’epopea sul casato che ha messo fine alla repubblica di Roma e fondato, al suo posto, un impero e una dinastia – dichiara il creatore e sceneggiatore Simon Burke –
Al contempo, è la storia di come un gruppo di donne intelligenti e determinate, per la prima volta nella storia attestata, sono state capaci di impadronirsi del potere politico e, attraverso i loro uomini, di usarlo.
In quest’ottica, Domina rappresenta la celebrazione di una femminilità sovversiva.
Abbiamo fatto ogni sforzo per garantire la massima accuratezza storica nel racconto della serie.